Crisis Core Final Fantasy VII Reunion | Provato il ritorno dell'amato capitolo

Siamo volati a Londra in occasione del Square Enix Plays 2022 per provare con mano l'attesissimo Crisis Core Final Fantasy VII Reunion.

Avatar di Giacomo Todeschini

a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Settembre, si sa, è il mese del Tokyo Games Show, con la kermesse videoludica del Sol Levante che catalizza di anno in anno in questo periodo le attenzioni del mondo videoludico, soprattutto quello più legato e interessato alle produzioni giapponesi. Quest'anno la fiera nipponica si sta in particolare rivelando più in forma del previsto, regalandoci annunci su annunci e anche diverse sorprese niente male. Una magia che Square Enix ha deciso di portare anche sul vecchio continente, organizzando in concomitanza del TGS 2022 il Square Enix Plays 2022, un evento ben organizzato che ha permesso anche alla stampa europea di provare con mano l'intera lineup Square Enix che ci accompagnerà da qui fino a fine anno. Un qualcosa che ci ha visto volare a Londra nei giorni scorsi e che ha avuto come piatto principale, e non solo per il suo nome decisamente altisonante, Crisis Core Final Fantasy VII Reunion. Un titolo, quello di Square Enix, attualmente previsto per il prossimo 13 dicembre e che abbiamo finalmente potuto provare, desiderosi di toccare con mano la bontà di questa riedizione del prologo dell'immortale Final Fantasy VII.

Un gameplay ottimizzato ma non stravolto

La nostra prova con Crisis Core Final Fantasy VII Reunion ci ha permesso di giocare una mezz'oretta abbondante del gioco, permettendoci di vedere finalmente tutte le novità e migliorie apportate al titolo originariamente uscito nel 2007 su PSP. La prima cosa da dire è che definire tale lavoro come una banale remastered è decisamente riduttivo, così come scomodare il termine remake sarebbe oltremodo errato. Il lavoro fatto da Square Enix va infatti ben oltre il semplice upgrade di qualche modello poligonale e texture, andando a migliorare, senza esagerare, anche la qualità complessiva del titolo, rendendolo più adatto al giorno d'oggi anche a livello di gameplay. Attenzione: non aspettatevi certo stravolgimenti sostanziali o quant'altro, bensì una serie di piccole ma mirate limature pensate per rendere il tutto più piacevole e moderno.

I combattimenti di Crisis Core Final Fantasy VII Reunion ci sono infatti sembrati in questo primo hands-on più fluidi e dinamici, meno legnosi e ingessati rispetto a quelli visti su PSP. La possibilità poi di andare ad utilizzare oggetti vari e materia con semplici combinazioni di tasti abbatte ancora più barriere, consentendo di ottenere un'esperienza ancora migliore e maggiormente moderna. Tali miglioramenti, che rendono il nostro alter-ego Zach ancor più combattivo, vanno di pari passo con una maggiore aggressività rispetto al passato degli avversari, che ora paiono più combattivi e dinamici.

Molto interessante è ad esempio il fatto che i vari nemici che ci troveremo ad affrontare in Crisis Core, tra cui l'imponente Ifrit che ha praticamente chiuso la nostra demo, dispongano di potenti attacchi speciali, in grado anche di annichilirci in un solo colpo. Per poterli sferrare necessiteranno però di un periodo di caricamento, in cui rimarranno esposti e sarà possibile bersagliarli pesantemente, magari colpendoli con qualche tecnica che sfrutti le loro debolezze. Il tutto, oltre ad arrecare ovviamente danni all’avversario, permette anche di indebolirne il potenziale della mossa speciale o, perché no, anche annullarla. Una dinamica che rende ancor più interessanti determinati frangenti, in cui ci si ritrova magari costretti a decidere se sfruttare la momentanea immobilità avversaria per limitarne la futura offensiva o magari per riorganizzarsi, curarsi e, perché no, anche ricaricarsi con un etere.

Ritorna, restando sempre sul piano del gameplay, anche in questa riedizione di Crisis Core il sistema DMW, ossia Digital Mind Wave. Per chi non sapesse di cosa si tratta parliamo di una sorta di slot machine, situata in alto a sinistra durante i combattimenti, che continua a estrarre combinazioni differenti, regalandoci upgrade passivi e la possibilità di sferrare potenti attacchi. L'uscita del celebre 777, invece, consente a Zach di salire di un livello. Sebbene basato su idee interessanti, come il legame che si va a creare nel corso del titolo tra Zach e vari personaggi e che determina il potere del bonus ottenuto, il DMW resta così adesso come allora qualcosa di decisamente particolare e dalla non sempre semplice lettura, che avrebbe probabilmente meritato una profonda ripensata. Come accennato in precedenza, e come più volte dichiarato da Square Enix, Crisis Core Final Fantasy VII Reunion vuole riproporre l'esperienza originale in una veste moderna senza stravolgerla. E, in tale senso, la scelta di mantenere il DMS così com'era è sicuramente coerente e assolutamente difendibile. Ottima, fortunatamente, l'introduzione della possibilità di saltare l'animazione dei Limit Break eseguiti dal giocatore, riducendo così i tempi morti ed evitandoci di dover vedere decine e decine di volte la medesima animazione.

Una meritata nuova veste

I miglioramenti più sostanziali da quanto visto oramai 15 anni fa su PSP non sono però ovviamente a livello di gameplay, dove le migliorie per quanto mirate sono limitate, ma sull’aspetto tecnico. Square Enix per Crisis Core Final Fantasy VII Reunion non ha ovviamente pensato a un’operazione in grande stile a livello grafico come successo con il remake del settimo capitolo della saga, bensì a qualcosa di più simile a quanto fatto anni fa con Final Fantasy Type-0 HD. A differenza del peculiarissimo e bellissimo episodio appartenente alla Fabula Nova Crystallis, il lavoro sembra in ogni caso qui essere decisamente più di fino e diffuso, restituendo un qualcosa di graficamente piacevole e maggiormente al passo coi tempi rispetto a quello che era Type-0 HD nel 2011.

I miglioramenti principali sono stati riservati soprattutto ai modelli dei vari personaggi, che sono stati pesantemente rivisti e resi degni di un titolo in uscita nel 2022. Zach, Angeal, Sepiroth e supponiamo anche gli altri grandi protagonisti e antagonisti del gioco, sono infatti stati ottimamente ricreati a livello tecnico e non sfigurerebbero assolutamente neanche all’interno di Final Fantasy VII Remake. Pure i personaggi secondari, npc e avversari vari hanno ricevuto un ottimo trattamento, seppur non al livello dei sopracitati Zach e compagnia.

In generale tutte le ambientazioni e le texture di Crisis Core Final Fantasy VII Reunion hanno comunque ottenuto upgrade e miglioramenti a livello tecnico, rendendo il tutto più bello da vedere. Resta purtroppo qualche texture non esattamente al top, che tradisce la natura originaria dell’opera, come osservabile negli sfondi della tropicale Banora, ma il lavoro generale resta comunque di buonissimo livello. Meno apprezzabili, invece, sembrano essere le animazioni e, soprattutto, l’espressività dei personaggi fuori dai combattimenti, con tali elementi che tradiscono l’età del gioco.

Crisis Core Final Fantasy VII Reunion: in conclusione

Alla fine dei conti il nostro viaggio a Londra allo Square Enix Plays 2022 ci ha restituito delle buone impressioni di Crisis Core Final Fantasy VII Reunion, con l’opera nipponica che pare essere proprio quello che ci aspettavamo e speravamo fosse. Un lavoro di buona qualità, capace di rendere onore a un grande classico, proponendolo a nuovi e vecchi fan in una vesta aggiornata ma estremamente fedele all’originale. A detta di Square Enix non ci saranno novità a livello narrativo, e non dovremmo quindi trovarci grandi sorprese come successo con Final Fantasy VII Remake, ma non sarebbe strano trovarsi qualche piccolo riferimento, anche a forma di un piccolo documento scritto o una scena dopo i titoli di coda, al nuovo corso di FF VII in mano a Nomura. Per saperlo, e per mettere finalmente le mani sulla versione completa del gioco, non ci resta che attendere il prossimo 13 dicembre, data di uscita ufficiale del titolo.