Star Wars: Outlaws, le nostre prime impressioni sul gioco | Anteprima

Abbiamo avuto un assaggio in anteprima di Star Wars: Outlaws, nuovo titolo sviluppato da Massive Entertainment e in uscita il 30 agosto.

Avatar di Giulia Serena

a cura di Giulia Serena

Editor

Esattamente un anno fa, al Summer Game Fest del 2023, è stato annunciato Star Wars: Outlwas, titolo sviluppato da Ubisoft e ambientato, ovviamente, nella famosa e amata galassia lontana, lontana. Ora, a distanza di pochi mesi dal vedere la luce (ricordiamo che uscirà il 30 agosto), abbiamo avuto modo di averne un assaggio tramite un'anteprima hands-off, per cui di seguito troverete quelle che sono le nostre prime impressioni preliminari. 

Sei interessato a Star Wars: Outlaws? Scopri qui dove preordinarlo al miglior prezzo!

Star Wars: Outlaws, di cosa parla e quando è ambientato?

Prima di addentrarci in quelle che sono le meccaniche del gioco vale, però, la pena soffermarsi su cosa effettivamente sia Star Wars: Outlaws e dove sia collocato nella linea temporale della saga. Innanzitutto, il titolo segna una svolta significativa nella libreria di videogiochi ambientati nell'universo di Star Wars, essendo il primo gioco open world della serie.

Ambientato tra gli eventi de L'Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi, il gioco si svolge in un periodo di grandi tensioni in tutta la Galassia. Durante questo tempo, Luke Skywalker ha scoperto la vera identità di suo padre, Darth Vader; Han Solo è stato imprigionato nella carbonite e consegnato a Jabba the Hutt e l'Impero ha iniziato la costruzione della seconda Morte Nera sotto gli ordini di Palpatine. In Star Wars: Outlaws, però, saremo lontani da tutto ciò, giacché assumeremo il ruolo di Kay Vess, una fuorilegge alle prime armi che deve guadagnarsi la reputazione attraverso una serie di sfide pericolose.

In ogni caso, durante la nostra anteprima abbiamo avuto modo di avere un assaggio di tre missioni, le quali hanno messo in luce alcuni degli aspetti principali del gioco.

Il sistema di reputazione

Uno degli aspetti più affascinanti del gioco è il sistema di reputazione di Kay, che è strettamente legato alla sua performance nelle missioni. Morire o fuggire dai combattimenti ridurrà la considerazione verso la protagonista, mentre uscendo vittoriosi aumenterà la sua fama, permettendole di avanzare di rango e affrontare sfide sempre più impegnative.

Questo sistema di progressione basato sulla reputazione promette di aggiungere una dimensione strategica significativa al gameplay, in cui le decisioni dei giocatori influenzano direttamente l'evoluzione del personaggio e la percezione che gli altri hanno di lei all'interno dell'universo di gioco. Purtroppo, però, la nostra reputazione non influirà sulla trama principale, la quale seguirà un andamento lineare e avrà un unico finale, indipendentemente dalla performance del giocatore e dalla reputazione guadagnata.

Tuttavia, ciò che cambierà saranno le relazioni tra la protagonista e i grandi sindacati criminali, con la possibilità che vengano inviati sicari se la taglia sulla nostra testa supera una certa soglia. Insomma, più è alto il rischio e più sarà alta la ricompensa, e starà a noi decidere a chi essere leale: starete dalla parte dell'Impero o di Jabba the Hutt? 

Dal blaster al cannone spaziale

Un aspetto che potremo gestire liberamente è, invece, l'approccio ai combattimenti, scegliendo tra azioni stealth o un attacco diretto, usando il blaster contro chiunque si metta sulla strada di Kay. A farci da supporto, a prescindere dalla situazione, sarà Nix, un adorabile e intelligente mostriciattolo che ci offrirà supporto come passare armi e oggetti utili o distrarre i nemici per permettere a Kay di sgattaiolare inosservata.

In termini di combattimento, il gunplay appare piuttosto leggero e immediato: l'arma di Kay possiede diversi moduli con abilità distinte: il modulo al plasma infligge danni, quello a ioni stordisce i nemici o sovraccarica le apparecchiature elettroniche, e il terzo, infine, manda al tappeto gli avversari con un solo colpo. Quest'ultimo, però, ha un lungo tempo di ricarica rispetto agli altri due moduli, prima di poter essere utilizzato nuovamente.

Oltre agli scontri a terra un altro elemento nevralgico in Star Wars: Outlaws sono le battaglie spaziali: potremo, infatti, pilotare la nostra nave, entrare nell'Iperspazio e viaggiare da un pianeta all'altro, spesso trovandoci a combattere contro flotte imperiali con artiglieria pesante o decidendo se interagire con altre navi o meno. 

Questi combattimenti navali, almeno per quanto abbiamo visto, sono molto semplificati, permettendo di sparare due tipi di artiglieria - mitragliatrice e missili - ed evitare i colpi nemici tramite delle piroette della nave di Kay. 

Una galassia infinita

Gli sviluppatori hanno sottolineato quanto la nave sia importante per Kay Vess, rappresentando per lei la libertà assoluta. Vagare per la Galassia da soli offre un senso di spensieratezza unico - lo abbiamo ben imparato con Starfield - e la parte migliore è che l'intero mondo di Outlaws sarà esplorabile liberamente, rappresentando un progetto a dir poco ambizioso per Massive Entertainment. Nemmeno Jedi Survivor, pur con una mappa immensa, offre questa caratteristica, per cui l'auspicio è che gli sviluppatori riescano a creare un ambiente variegato e ricco di attività interessanti.

Ubisoft non ha ancora rivelato il numero di pianeti presenti nel gioco, anche se nei vari trailer rilasciati si vedono ambientazioni familiari come Tatooine e la luna di Toshara. La parte più bella dei viaggi, però, è secondo noi l'atterraggio, che è estremamente fluido e cinematico, il tutto senza caricamenti. 

Anche il gameplay varierà in base alla location, con diversi mezzi di trasporto come la speeder bike e approcci per evitare di essere notati da chi ci dà la caccia.

Saranno poi essenziali gli "esperti", dei personaggi che ci permetteranno di acquisire delle skill specifiche come la manualità, le abilità nei combattimenti e via dicendo, ma non mancheranno anche tantissimi minigiochi sparsi per la galassia e missioni secondarie.

Infine, per quanto riguarda la componente tecnica, siamo rimasti piacevolmente colpiti da ciò che abbiamo visto, per quanto fosse hands-off. Star Wars Outlaws non solo sembra vantare una direzione artistica che sicuramente intrigherà i fan della saga, ma sfrutta egregiamente anche il motore Snowdrop. Abbiamo solamente qualche riserva sulla recitazione e sulle animazioni facciali, che a volte ci sono sembrate un po' rigide e "robotiche" rispetto alle aspettative. 

Tirando le prime somme su Star Wars: Outlaws

Insomma, Star Wars: Outlaws sembra più in forma che mai e non può che aumentare l'attesa più si avvicina la sua data di uscita. Dopo aver affrontato l'impero nei panni di Cal Kestis nei Star Wars Jedi è ora il turno di combattere i sindacati criminali, andando più vicini a quello che è il tanto amato Mandaloriano. Non ci resta, dunque, che attendere il 30 agosto per toccare con mano l'avventura di Kay.

Leggi altri articoli