Doom: The Dark Ages si può finire in soli 70 minuti (sì, seriamente)

Un giocatore completa Doom The Dark Ages in poco più di un'ora, a soli cinque giorni dal lancio su Steam del nuovo FPS medievale di id Software.

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a cura di Giulia Serena

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La corsa contro il tempo a Sanctum Tribus è già iniziata. A meno di una settimana dal lancio di Doom The Dark Ages (che potete acquistare su Instant Gaming), i giocatori hanno frantumato ogni aspettativa temporale, riducendo l'esperienza di gioco da un'epica avventura di molte ore a una sfida di velocità completata in poco più di un'ora. Una tradizione che affonda le radici nella cultura videoludica degli anni '90 e che continua a prosperare nell'ecosistema del nuovo capitolo della saga infernale di id Software.

Lo speedrunning e Doom sono sempre stati compagni di viaggio. Sin da quando, nel lontano 1993, il titolo originale mostrava fieramente i "par time" dello studio alla fine di ogni livello, sfidando implicitamente i giocatori a fare meglio. Quella provocazione silenziosa ha dato vita a un'intera cultura di ottimizzazione e ricerca della perfezione che continua ancora oggi, tre decenni dopo, con risultati sorprendenti.

La corsa alla velocità nel nuovo capitolo ha visto un protagonista indiscusso: lo speedrunner noto come 'Daravae', che con metodica determinazione ha iniziato a pubblicare i suoi tentativi sin dal giorno di lancio. Partendo da un già impressionante tempo di 2 ore e 29 minuti, in soli cinque giorni è riuscito a ridurre progressivamente il suo record fino all'attuale primato di appena 70 minuti.

Anatomia di una corsa impossibile

Come si può completare un gioco così vasto in così poco tempo? La risposta risiede in due tecniche fondamentali che Daravae ha perfezionato. La prima sfrutta la rapida mobilità dello Slayer e le dimensioni del mech Atlan per forzare i confini del mondo di gioco, scivolando attraverso piccole imperfezioni nella geometria dei livelli che permettono di "teleportarsi" virtualmente alla fine di ogni missione.

La seconda tecnica, ancora più sorprendente, manipola la schermata della mappa di gioco. Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse e trascinando il cursore, Daravae riesce a spostare il triangolo giallo che rappresenta il protagonista e, alla ripresa del gioco, il sistema riposiziona lo Slayer in quel preciso punto all'interno dello scenario.

Nonostante il risultato straordinario, lo stesso Daravae considera la sua performance "decente, ma con ancora molte perdite di tempo". Con autocritica implacabile, elenca i momenti in cui ha perso preziosi secondi: "Due minuti persi in Belly, un altro minuto e mezzo in Temple, e diversi ritardi di 30-45 secondi in vari livelli". Potete vedervi tutta la run sul video YouTube dedicato.

Questo tipo di approccio non è nuovo nell'universo di Doom. Il record per Doom Eternal, ad esempio, si attesta su un incredibile tempo di soli 17 minuti - un obiettivo che gli speedrunner di The Dark Ages probabilmente prenderanno come riferimento per le loro future imprese. First-person shooter come Half-Life, Quake e persino i moderni Fallout hanno tutti contribuito a creare una ricca tradizione di speedrunning nel genere.

Le classifiche ufficiali di Speedrun.com per Doom The Dark Ages non sono ancora attive, poiché la piattaforma impone solitamente un periodo di embargo sui nuovi titoli. Questo permette ai giocatori di esplorare approfonditamente il gioco, scoprirne i meccanismi e perfezionare le tecniche prima di iniziare a registrare record ufficiali.

Per chi preferisce un'esperienza più tradizionale, Doom The Dark Ages offre naturalmente molto più di una corsa sfrenata verso i titoli di coda. Il gioco è ricco di segreti, come le statue di lupo da collezionare e numerose skin da sbloccare. Ma per un gruppo selezionato di giocatori, la vera sfida comincia solo quando tutti questi elementi vengono deliberatamente ignorati in favore della pura velocità.

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