Dustborn | Anteprima

Dustborn è un nuovo titolo Action - Adventure che promette di portare i giocatori in un viaggio attraverso un'America ricca di speranza.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Ogni tanto i videogiochi hanno bisogno di una buona ventata d'aria fresca, se non nelle meccaniche quantomeno nell'uso di tematiche inedite e pensiamo che Dustborn, nuovo titolo distribuito da Spotlight by Quantic Dreams e sviluppato da Red Thread Games, ci voglia provare.

Il team norvegese ha ben pensato di creare un mix tra avventura narrativa e action game, il tutto sfruttando il tema delle "parole" e della voce e inserendo i personaggi in un road trip che punta a divenire unico.

Un road trip americano diverso dal solito

Siamo nel 2030, gli Stati Uniti d'America sono controllati da un ente governativo chiamato Justice, che cerca di evitare possibili situazioni anarchiche che possano in qualche modo destabilizzare l'ordine generale.

In questo ambiente controllato e poco libero, un gruppo di amici dotati di un potere in grado di trasformare il linguaggio in una potente arma, è pronto a un vero e proprio road trip dalla west coast a quella est per consegnare un misterioso pacchetto. A guidare questo improvvisato gruppo di personaggi c'è Pax, una formidabile artista della truffa.

Nonostante l'intero titolo si presenti come una classica avventura narrativa con scelte, dialoghi e relazioni, il team ha deciso di integrare anche una componente action. Quest'ultima è forse la parte meno ispirata e più dimenticabile, ma è anche vero che abbiamo visto troppo poco per esprimere un parere che possa essere già assoluto. Seppur lo stile sia molto bello, non per altro i ragazzi norvegesi hanno voluto ispirarsi alle graphic novel e ai fumetti, con uno stile cell-shading ben delineato, nei combattimenti il tutto sembra abbastanza monotono e poco intrigante.

Tutto cambia con la parte centrale, nonché cuore del gioco, vale a dire la componente legata ai dialoghi. Le abilità vocali di Pax giocano un ruolo cruciale sia nei combattimenti che nelle interazioni con gli altri personaggi. Le sue Urla sono strumenti utili in battaglia, mentre la sua Voce può essere usata per manipolare situazioni e relazioni. Un arsenale linguistico variegato diventa quindi la chiave per sopravvivere alle diverse sfide proposte dal gioco.

Ognuno dei personaggi ha un ruolo importante in questo, poiché oltre a offrire poteri diversi, sono anche dotati di personalità specifiche. Il fatto che Pax debba viaggiare con altre persone, implica anche una serie di scelte da compiere per i rapporti che si vanno a creare all'interno del gruppo stesso. Aspettiamoci quindi diversi percorsi narrativi o comunque situazioni ben diversificate a seconda di quello che si dice (o non si dice).

A fare da contorno al tema delle persone e del linguaggio ci pensa la musica, con diversi brani integrati nel gioco che fungeranno da vero e proprio accompagnamento delle nostre avventure. Non per altro Dustborn, il nome del gioco è anche il nome della band musicali che gli amici decidono di fondare per superare i vari territori controllati dalla Justice e che noi stessi dovremmo sfruttare attraverso un mini-game ritmico integrato nell'opera.

Tirando le somme

Seppur le intenzioni sembrano buone e il contesto narrativo sembri interessante, onestamente fatichiamo a comprendere il perché della natura action. Certamente la volontà di variare un po' le meccaniche potrebbe essere una mossa vincente, ma stando al nostro hands-off risulta abbastanza chiaro quanto queste situazioni risultino essere abbozzate e poco incisive. È certamente presto per tirare le somme con Dustborn, siamo certamente molto curiosi di capire come il team di sviluppo riuscirà ad amalgamare bene tutte le formule, sia mai che potremmo trovarci dinanzi a qualcosa di particolarmente interessante nel vasto mondo delle avventure narrative.