Il gigante dell'industria videoludica Electronic Arts si trova di fronte a una delle trasformazioni più radicali della sua storia, con un accordo da 55 miliardi di dollari che la porterà a diventare una società privata. L'operazione, che coinvolge il Public Investment Fund dell'Arabia Saudita, Affinity Partners di Jared Kushner e la società di private equity Silver Lake, rappresenta il più grande leveraged buyout mai realizzato nel settore dell'intrattenimento digitale. La necessità di gestire un debito di 20 miliardi di dollari sta già facendo tremare i corridoi di alcuni degli studi più iconici dell'azienda.
BioWare nell'occhio del ciclone
Gli esperti del settore guardano con particolare attenzione a BioWare, lo studio canadese che ha dato vita a saghe leggendarie come Mass Effect e Dragon Age. Secondo il rapporto pubblicato da Polygon, il team di sviluppo si trova in una posizione estremamente vulnerabile dopo un decennio caratterizzato da risultati altalenanti e il recente flop commerciale di Dragon Age: The Veilguard. Le aspettative di EA per questo titolo erano elevate, ma i numeri di vendita hanno deluso profondamente il management.
La situazione si è aggravata con una serie di licenziamenti che hanno colpito lo studio subito dopo il lancio del gioco. Attualmente, un gruppo ridotto di sviluppatori sta lavorando al nuovo capitolo di Mass Effect, un progetto che paradossalmente potrebbe rappresentare sia la salvezza che l'ultimo richiamo per potenziali acquirenti interessati al marchio.
La strategia dei tagli selettivi
David Cole, presidente di DFC Intelligence, ha tracciato uno scenario chiaro delle conseguenze immediate dell'operazione. Maxis, il team dietro al successo duraturo di The Sims 4, sembrava inizialmente al riparo dalle turbolenze, ma anche questo studio potrebbe finire sul mercato se dovesse presentarsi un'offerta sufficientemente allettante. DICE, impegnato nello sviluppo di Battlefield 6, mantiene una posizione relativamente sicura, almeno fino al lancio del nuovo titolo della serie bellica.
L'analista non nasconde le implicazioni immediate di questa manovra finanziaria: "Gli LBO sono storicamente seguiti da tagli e dalla vendita di asset non essenziali nel breve periodo. Nel lungo periodo, ciò può permettere a un'azienda come EA di concentrarsi su progetti più creativi e rischiosi, non essendo più vincolata agli azionisti".
Il paradosso della libertà creativa
La trasformazione in società privata potrebbe paradossalmente liberare EA dalle pressioni trimestrali degli azionisti pubblici, aprendo spazio a investimenti più audaci e sperimentazioni creative. Tuttavia, la strada verso questa nuova fase passa inevitabilmente attraverso decisioni dolorose nel breve termine. Cole prevede che l'azienda si concentrerà sui "principali generatori di profitto" cercando di "ottenere il massimo valore possibile dalle IP o dai prodotti secondari".
L'accordo non ha ancora ricevuto tutte le approvazioni necessarie e la sua conclusione è prevista per l'anno fiscale 2027 di EA, che inizierà nell'aprile 2026. Questo periodo di transizione rappresenta un momento cruciale per determinare il futuro di molti team di sviluppo che hanno contribuito a definire l'identità dell'editore americano negli ultimi decenni. La monetizzazione delle risorse non essenziali potrebbe ridisegnare completamente il panorama degli studi interni, lasciando spazio solo ai marchi più redditizi e strategicamente rilevanti.