EA si fa autogoal con una battuta social di cattivo gusto sui giochi single player

Le battute social non fanno proprio per tutti, come dimostra questa battuta di EA, che ha portato tantissime critiche.

Avatar di Alessandro Adinolfi

a cura di Alessandro Adinolfi

Nell'epoca dei social, non tutte le big company possono permettersi battute, come nel caso di EA. Il publisher e sviluppatore di Redwood, che nel corso degli anni ha pubblicato e lavorato a diversi giochi importanti, è stato protagonista di una piccola polemica emersa nel corso della notte italiana, proprio a causa di una battuta che ha fatto infuriare gli utenti di Twitter.

Il cinguettio di EA era molto provocatorio, forse con l'intenzione di sollevare un po' di discussione. In breve, il team social dell'editore statunitense ha pubblicato una frase che univa i giochi single player e l'aspetto fisico/caratteriale delle cotte giovanili. "Loro sono un 10, ma amano solamente i giochi single player". Apriti cielo: la risposta del pubblico non si è fatta attendere.

Tra chi ricordava al reparto social di EA che sono gli editori di esperienze single player come Star Wars Jedi Fallen Order, a chi invece si è scagliato con una provocazione decisamente violenta, come il giornalista Paul Tassi. "Ragionevole, non siete familiari con il concetto dei 10", le parole di Tassi, un chiaro riferimento ai voti delle recensioni dei giochi prodotti e pubblicati dall'editore statunitense. Anche Vince Zampella ha reagito al cinguettio, con un bel facepalm. Un autogoal clamoroso: Zampella è infatti da anni in Electronic Arts e sta anche dirigendo Battlefield 2042 dopo il disastro avvenuto al lancio.

Successivamente, EA ha corretto il rito. "Ce lo siamo meritati, perché giocare i giochi single player li rende degli 11", le parole del team social di Redwood. Una toppa che però non sembra aver convinto troppo gli utenti e forse non c'è bisogno di farlo. La vera Electronic Arts, d'altronde, da anni si è oramai staccata dal single player, affidando solamente agli studio esterni i loro progetti più narrativi. Da quelli invece veri e propri di Redwood vedremo solamente giochi con una forte componente multiplayer. Scelte di marketing, di gestione aziendale, che però funzionano. A patto, ovviamente, che nessuno faccia battute imbarazzanti.