Epic Games non fa distinzioni e accetta i giochi creati con l’IA

Il CEO di Epic Games Store coglie la palla la balzo e dichiara che i giochi realizzati con le IA sono i benveuti sul suo store.

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a cura di Andrea Maiellano

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Tim Sweeney, il CEO di Epic Games, ha annunciato che i creatori di giochi che utilizzano intelligenze artificiali generative, possono pubblicare i loro giochi sull'Epic Games Store, senza timori di vedersi rifiutate le loro creazioni e sottolineando che non banneranno mai produzioni che sfruttano "nuove tecnologie".

Questa dichiarazione sembra essere una critica implicita a Steam, che ha vietato i giochi basati su IA a causa delle problematiche legate alle leggi del copyright. non è una novità, infatti, che molti giochi sviluppati da team piccoli (dove per piccoli intendiamo composti da una/due perosne nella maggior parte dei casi), sfruttino l'IA per potersi alleggerire una parte del carico di lavoro.

Il problema, però, è che in molteplici casi i risultati ottenuti con le IA sono frutto di un apprendimento di queste ultime attraverso librerie anche protette da copyright, il che ha generato, in diverse occasioni, situazioni in cui la linea fra plagio e prodotto originale, si è rivelata davvero sottile.

La presa di posizione di Sweeney è stata generata da un caso in cui uno sviluppatore ha visto rifiutarsi il suo gioco su Steam, a causa dell'implementazione di una modalità ChatGPT opzionale. La polemica è cresciuta così tanto, in così poco tempo, da portare il CEO di Y Combinator, Garry Tan, a definire l'approccio di Valve nei confronti delle IA, semplicemente "idiota."

Sweeney sembra aver colto la palla al balzo per sfidare, nuovamente, Steam basandosi su questa loro restrizione. Ovviamente, il CEO, ha invitato gli sviluppatori a portare i loro giochi sull'Epic Games Store, definendoli "i benvenuti" e ha, inoltre, sottolineato che le preoccupazioni legate ai contenuti generati dalle IA, per quanto siano valide in termini assoluti di diritto d'autore, non possono essere applicate su un gioco che presenta solo alcune parti generate da queste ultime.

Per quanto sia indubbio che Steam ha, da sempre, un metro di giudizio basato sugli estremi (e ne sono una prova non solo i rifiuti verso gli sviluppatori ma anche i numerevoli casi di ban degli utenti in circostanze tutt'altro che chiare), è anche vero che prevenire, in questi specifici casi, è la soluzione migliore per evitare la diffusione di produzioni realizzate, parzialmente o totalmente, attraverso materiale protetto da copyright.