Farming Simulator 23: Nintendo Switch Edition, ecco perché acquistarlo su Switch

Farming Simulator 23: Nintendo Switch Edition, perché vale la pena acquistarlo su Nintendo Switch? Ve lo raccontiamo in questo articolo.

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a cura di Andrea Maiellano

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Farming Simulator 23: Nintendo Switch Edition non è il classico gioco che ti aspetteresti su una console Nintendo e, per certi versi, ciò si è rivelato un punto indubbiamente positivo durante la mia esperienza. Ho deciso di approcciarmi al gioco per la prima volta proprio con questa edizione e, volontariamente, sulla ammiraglia ibrida del Colosso di Kyoto, in quanto ero in cerca di un titolo “diverso”. 

Sono sempre stato attratto dai gestionali, che siano derivativi dello storico Sim City, disimpegnati come l’oramai celeberrimo Animal Crossing New Horizon o al limite della simulazione, come appunto Farming Simulator 23, ma il poco tempo e, in tutta onestà, la poca voglia di dedicarmi a un titolo del genere su una console di nuova generazione, o su di un PC di fascia alta (andando quindi a cannibalizzare parte di quel poco tempo dedicato allo svago personale), mi hanno fatto sempre demordere, portandomi a ripensare a quelle montagne di ore spese con i gestionali con una non velata nostalgia. 

Le fondamenta della propria attività agricola

Poi, qualche settimana fa, la possibilità di provare Farming Simulator 23 su Nintendo Switch e, per tutte le motivazioni elencate finora, ho deciso di dargli una chance. Conoscevo perfettamente la sua natura da gestionale di stampo simulativo, avevo visto alcuni video di giocatori intenti a muovere veicoli pensati per la gestione dei campi, gestire spese, guadagni e consumo di benzina dei veicoli. Ero, quindi, perfettamente cosciente che se Farming Simulator 23 non mi fosse entrato sottopelle nelle prime battute di gioco, molto probabilmente lo avrei abbandonato per dedicarmi a qualcos’altro.

Con mia grande sorpresa, però, mi sono trovato ad avere il mio appuntamento fisso con i trattori ogni sera prima di andare a dormire, estendendo il tempo dedicato al mio business a quegli sparuti viaggi in treno fatti per lavoro, i quali passano in un lampo fra l’aratura di un campo, l’acquisto di un nuovo macchinario o la gestione di una spesa imprevista. 

Il primo impatto con Famring Simulator 23 non vi nego che è stato spiazzante. Per quanto sia presente una sorta di tutorial (che più nella fattispecie si presenta come un giro turistico per capire i movimenti base dei macchinari), districarsi fra un sacco di menu testuali, mappe spoglie e un numero infinito di azioni possibili, all’inizio è disorientante… almeno fino a che non si comprende che tutto è realizzato attorno ai macchinari che si andranno a manovrare. Un’epifania che offre un cambio di prospettiva decisamente importante e che ha spostato le aspettative che mi ero prefissato, ovvero quelle di gestire un’azienda agricola, verso una realtà dei fatti completamente diversa: la comprensione di come funzionano, e si manovrano, i mezzi agricoli.

Finalmente un gestionale che implementa bene i controlli touch!

Ed è proprio questo aspetto, che su qualsiasi altra piattaforma mi avrebbe fatto abbandonare Farming Simulator 23 per dedicarmi ad altro, che ha trovato, almeno nella mia esperienza, una perfetta sinergia con la natura ibrida, e le specifiche hardware, offerte da Nintendo Switch. Farming Simulator 23 fa largo uso del touch screen di Switch, permettendo di accedere rapidamente ai menu, interagire con i meccanismi dei veicoli, aprire menu e scrollare lunghi testi con un semplice swipe del dito, cambiare visuale semplicemente toccando due volte sullo schermo mentre si è intenti a guidare un trattore… insomma, in poco tempo ho realizzato quanto ben implementati siano stati i controlli touch e quanto questo aspetto garantisca un’esperienza fluida, mai macchinosa e priva di quelle canoniche perdite di tempo che questa tipologia di produzioni porta con sé. 

Ora mi immagino che vi starete domandando se l’implementazione del touch screen da sola possa sopperire alle ovvie mancanze sul versante tecnico che Farming Simulator 23 per Nintendo Switch si porta ovviamente in dote. Beh, in questo specifico caso la risposta è lievemente più complessa e varia da persona a persona. Nella mia esperienza, scambiare un dettaglio grafico più alto con la comodità di poter arare un campo a letto poco prima di dormire è stato un plusvalore indubbio. Non mi sarei mai messo a spendere ore davanti al PC, o alla tv, intento a guidare un trattore accompagnato solamente dal rilassante suono dell’ambiente circostante… ma farlo in mobilità, nei ritagli di tempo libero o prima di dormire, assume dei connotati completamente diversi, rendendo l’esperienza finale indubbiamente votata al rilassamento. 

La totale libertà di Farming Simulator 23

Eh già, perché Farming Simulator 23, per quanto abbia una “campagna” (e il virgolettato è d’obbligo) è un simulatore nudo e crudo che per quanto sia pregno di materiale didattico, si concentra sul mettere il giocatore in una situazione di scoperta costante. In poche parole è come se domani vi risvegliaste in un’azienda agricola, con una manciata di mezzi a vostra disposizione e nessuna nozione in merito. Ed è proprio questa costante mescola di curiosità e sorpresa che riesce, in qualche modo, a rilassare. Si passa dal girare a piedi fra i campi per vedere l’ambiente circostante, all’armeggiare in maniera totalmente fallimentare con le varie estensioni per i macchinari, fino al guidare un trattore su una strada trafficata perché… beh, perché no?

E in tutto questo sperimentare si scoprono cose nuove costantemente, si leggono manuali, si apprendono le basi, le differenze fra i veicoli e le loro estensioni, il tutto in un ambiente sandbox privo di limiti. Ci sono dei tutorial, così come una manciata di obbiettivi che restituiscano un minimo di progressione, ma il cuore di Farming Simulator 23 è lasciare la libertà al giocatore di viversi l’esperienza come meglio desidera e, nel mio specifico caso, potermi rilassare in aperta campagna prima di andare a dormire si è rivelato dannatamente terapeutico.