Il debutto di Final Fantasy XVI su console Xbox si sta rivelando più problematico del previsto, con una versione che presenta diversi compromessi tecnici rispetto all'edizione PlayStation 5 uscita due anni fa. L'analisi preliminare condotta dai tecnici di Digital Foundry ha messo in luce una serie di criticità che vanno oltre le semplici differenze prestazionali, toccando aspetti fondamentali della resa visiva del titolo Square Enix. La situazione appare particolarmente delicata considerando che si tratta di uno dei JRPG più attesi degli ultimi anni, ora finalmente disponibile anche sulla piattaforma Microsoft.
L'aspetto più evidente delle differenze emerge nell'analisi della risoluzione nativa, dove Xbox Series X mostra dei limiti significativi. Oliver Mackenzie ha evidenziato come la modalità Quality a 30 fps presenti una risoluzione dinamica che si attesta mediamente sui 1200p, successivamente upscalata in 4K attraverso FSR1. Questo valore risulta sistematicamente inferiore rispetto a quanto offerto dalla controparte Sony, creando un primo divario qualitativo nella resa dell'immagine.
La situazione diventa ancora più complessa quando si analizza la modalità Performance su Xbox Series X. Qui la risoluzione nativa precipita fino a 720p per garantire i 60 fps, ma il problema principale risiede nella gestione statica di questo parametro. A differenza di PlayStation 5, dove la risoluzione si adatta dinamicamente alle situazioni di gioco, scendendo a 720p solo durante i combattimenti più intensi e risalendo a 1080p nelle fasi esplorative, su Xbox questo valore rimane bloccato al minimo.
Paradossalmente, questo compromesso sulla risoluzione porta un vantaggio: il framerate granitico che caratterizza l'esperienza Xbox. Mentre PlayStation 5 soffre di cali prestazionali frequenti e vistosi, con fps che possono scendere anche sotto i 50, la versione Microsoft mantiene una fluidità costante grazie al suo approccio più conservativo sulla risoluzione.
La situazione su Xbox Series S presenta un quadro ancora più limitato, con un'unica modalità grafica disponibile che offre una risoluzione nativa di 792p e un framerate bloccato a 30 fps. Questa configurazione riflette le limitazioni hardware della console entry-level, ma evidenzia anche come l'ottimizzazione del titolo non sia riuscita a sfruttare appieno le potenzialità delle diverse piattaforme.
Oltre alle questioni legate alla risoluzione, Digital Foundry ha identificato problemi grafici specifici che interessano entrambe le console Xbox. La resa della vegetazione presenta anomalie rispetto alla versione originale, mentre il contrasto generale dell'immagine risulta più basso di quanto desiderato. Questi aspetti, apparentemente secondari, contribuiscono a creare un'esperienza visiva complessivamente meno raffinata rispetto al titolo che i giocatori PlayStation hanno potuto apprezzare dal 2022.
La tempistica di questo lancio assume particolare rilevanza nel contesto della strategia Xbox. Final Fantasy XVI è stato presentato a sorpresa durante l'Xbox Games Showcase dell'8 giugno, rappresentando un colpo importante per Microsoft nella sua battaglia per conquistare il mercato giapponese e gli appassionati di JRPG. Tuttavia, questi problemi tecnici rischiano di offuscare quello che doveva essere un momento di celebrazione.
L'arrivo del titolo su Xbox anticipa anche quello di Final Fantasy VII Remake Intergrade, previsto per il prossimo inverno. Questa doppia conversione rappresenta un test cruciale per Square Enix nella gestione delle versioni multipiattaforma dei suoi titoli di punta, e i problemi riscontrati con XVI potrebbero influenzare le aspettative per il prossimo rilascio.
Digital Foundry ha sottolineato che si tratta di un verdetto preliminare, e che l'analisi completa fornirà un quadro più dettagliato della situazione. Nel frattempo, la speranza è che Square Enix intervenga rapidamente con una patch correttiva per risolvere almeno parte delle criticità evidenziate, permettendo ai giocatori Xbox di godere di un'esperienza più vicina a quella originariamente concepita per il titolo.