Football Manager 2019 Recensione, il re dei manageriali è tornato

Football Manager 2019 si prepara ad arrivare su PC con qualche novità che permetterà agli allenatori in erba di esprimere tutto il loro potenziale per scalare la vetta dello sport più appassionante del mondo.

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a cura di Mario Petillo

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Ogni anno provare a migliorare e a innovare una formula che è indubbiamente vincente è una sfida dall'alto tasso di curiosità, per chi sta da questo lato a guardare e osservare. Oltre che a fruire di queste novità. Football Manager e Sports Interactive conoscono benissimo questa sfida, perché sono anni che oramai la serie pubblicata da Sega domina in maniera incontrastata sul panorama della simulazione calcistica.

Anche quest'anno, quindi, con l'edizione 2019, la musica sembra non essere proprio cambiata, sia perché da un lato non vi è un avversario col quale confrontarsi, sia perché dall'altro lato quella formula che appaga e accontenta tutti gli allenatori in erba è stata confermata con quei piccoli ritocchi che la rendono ancora più avvincente.

Alla ricerca del wonderkid

L'assenza di un vero competitor di Football Manager è un qualcosa che si può arrivare ad accusare nel tempo: d'altronde se Fifa negli anni ha continuato ad aggiungere modalità, proporre soluzioni di gioco diverse, arricchirsi di licenze e anche grafiche dedicate alle maggiori competizioni europee, è anche per la presenza dell'acerrimo dichiarato avversario, ossia Pro Evolution Soccer. Che il titolo di Sports Interactive, quindi, non abbia nessuno con cui confrontarsi è un aspetto che da un lato avrebbe potuto permettere al team di sviluppo di crogiolarsi sugli allori e non proporre alcun tipo di innovazione, dall'altro però concede la possibilità di prendersi anche qualche vezzo e proporre delle soluzioni variegate. Fatto sta che l'edizione di quest'anno è andata a ritoccare alcuni elementi che vanno sicuramente a strizzare l'occhio a quegli allenatori più meticolosi e minuziosi.

Partiamo quindi col parlare degli allenamenti, che andando a recuperare una formula che apparteneva alle versioni degli anni precedenti, provano a offrire un dettaglio più accorto a quella che è l'organizzazione settimanale della vostra squadra. D'altronde uno degli aspetti più accattivanti di Football Manager è sempre stata la crescita dei wonderkid, quei talenti - a volte anche creati ad hoc dal sistema - destinati a diventare delle miniere d'oro o dei campioni fenomenali, passando da giocatori che si sono effettivamente affermati nella realtà (Lautaro Martinez, Sergio Aguero, Yuri Tielemans, ad esempio), altri che hanno ampiamente deluso le aspettative (Gabriel Barbosa, Benjamin Onwuachi) e altri che sono ancora attesi dal grande palcoscenico (Emanuel Vignato su tutti).

Poterli allenare con un programma da voi scelto, così da perfezionarne le statistiche che meglio credete sarà uno dei feticismi che meglio potrete accontentare per la vostra carriera di allenatore. Inoltre la quantità di programmi e combinazioni che avrete a vostra disposizione per gestire l'allenamento della prima squadra è incredibilmente elevata e sebbene tutto possa farvi desistere e decidere di affidare la gestione di questa fase all'allenatore in seconda, ossia la IA, grazie al comodo tutorial iniziale riuscirete a uscire indenni dalla novità di quest'anno.

Un campo per schierarli, una tattica per farli vincere

Immediatamente dopo gli allenamenti, l'altra grande novità che Football Manager 2019 ha voluto inserire è la personalizzazione delle tattiche, che diventa molto più capillare, andando a dividere la messa a punto in tre macroaree. Anche in questo caso avrete dalla vostra un comodo tutorial che verrà ad aiutarvi nell'apprendimento rapido di queste nuove meccaniche, che non appena avrete scelto la formazione di base e il modulo che vi accompagnerà principalmente nella vostra carriera, vi si pareranno innanzi.

La fase di non possesso, di possesso e di transizione rappresenteranno le macroaree che dovrete andare a regolare e a gestire: va da sé che avrete modo di decidere in maniera più che adeguata come i vostri dieci giocatori di movimento dovranno comportarsi nella gestione del pressing, nell'affrontare l'attacco sulle fasce o centrale, tirare appena possibile, portare la palla in area di rigore e così via: insomma le stesse istruzioni che già impartivate negli anni precedenti, con la differenza che stavolta ogni fase è ben calibrata e regolata, senza dare istruzioni univoche che saranno poi interpretate liberamente dalla vostra squadra. D'altronde l'attacco sulle fasce vi sarebbe servito a ben poco in fase di non possesso.

In ultima analisi c'è da segnalare che sarà possibile anche applicare dei preset che vi spingeranno a selezionare il Tiki Taka di Guardiola o il gegenpressing di Klopp in maniera rapida e indolore, senza dover temporeggiare dietro le numerose scelte che vi vengono incontro: vanificherete una delle novità di quest'anno, ma velocizzerete il processo di scelta.

Trucco e parrucco

Tra le altre novità che erano state annunciate in maniera abbastanza importante da parte del team di sviluppo c'erano le rinnovate licenze e anche qualche modifica dal punto di vista delle skin: partiamo col dire che effettivamente la Bundesliga, dopo tanti anni di incertezza, ha tutti i crismi del caso per essere rappresentata come una lega degna di nota, al pari di Serie A, Liga, Premier League e così via. Per quanto riguarda le skin, invece, l'unico aspetto che realmente vi risulterà gradevole è la scelta cromatica delle schermate, che sarà accompagnata da quelli che sono i colori sociali della squadra che avete scelto di allenare.

Per il resto abbiamo avuto modo di apprezzare anche alcune scelte di composizione dell'immagine, come ad esempio la schermata delle finanze che è meno dispersiva e più compatta in tutte le informazioni che vi serviranno per avere una visione completa del vostro bilancio annuale. Per il resto Football Manager 2019 non modifica ciò che conoscevamo già lo scorso anno e in quelli precedenti, dando un senso di continuità e soprattutto facendoci sentire a casa, sfruttando quelle stesse schermate che ci hanno accompagnato a far vincere la Champions League alle più disparate società di provincia.

Infine, prima di giungere alle conclusioni legate al capitolo di quest'anno, ci soffermiamo per qualche riga sulla resa grafica della partita, un punto che rappresenta decisamente il tallone d'Achille della produzione Sports Interactive: quest'anno, seguendo quella falsariga già avviata con la scorsa edizione, sono state aumentate sì le animazioni, ma la curvatura delle traiettorie della palla sta andando ad assumere degli aspetti sempre più irreali.

Dai calci di punizione fino ai calci d'angolo, compresi alcuni cross, vi ritroverete a vedere delle vere e proprie parabole poco credibili, che continuano a sottolineare come, nonostante l'impegno e la voglia di creare qualcosa di verosimile, Football Manager non riesca a soddisfare anche quella fase visiva che lo trasformerebbe in un gioco incredibilmente completo, ma allo stesso tempo dannatamente pesante dal punto di vista delle informazioni e dello sviluppo. Per il resto, parlando di animazioni aggiuntive, tra colpi di tacco, esultanze e una maggior agilità dei modelli 3D, che gradualmente continuano a prendere sembianze umane abbandonando quelle dei manichini, i passi in avanti si notano con piacere. Come anche nei regen, che stanno lentamente e gradualmente abbandonando le sembianze mostruose che li accompagnavano da anni.

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