GeoHot dona i soldi all'EFF, gli Anonymous fanno flop

George Hotz è stato di parola: le donazioni ricevute per affrontare la causa legale contro Sony sono state devolute all'EFF, l'associazione che tutela i diritti digitali. Nel mentre registriamo il flop della manifestazione degli Anonymous, nessuna protesta nei Sony Store.

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a cura di Manolo De Agostini

L'Electronic Frontier Foundation ha 10 mila dollari in più. A donarli è stato George Hotz, in arte GeoHot, l'hacker che in questi mesi avete avuto tutti modo di conoscere per la sua querelle legale con Sony sul jailbreak della Playstation 3 (Sony lega le mani a GeoHot, denuncia archiviata).

Geohot è stato di parola. Quanto rimasto delle donazioni ricevute per pagarsi gli avvocati e mandare avanti il processo è stato devoluto "all'associazione internazionale non profit di avvocati e legali rivolta alla tutela dei diritti digitali e della libertà di parola nel contesto dell'odierna era digitale" - citiamo Wikipedia. I 10 mila dollari non sono però solamente figli delle donazioni, ma anche di un imprecisato esborso da parte dello stesso hacker, che ha voluto fare cifra tonda.

Polizia schierata..Anonymous, dove siete?

"Grazie a tutti per il vostro supporto, senza le cose sarebbero potute andare molto peggio. Questi soldi vanno all'EFF nella speranza che gli Stati Uniti possano tornare un giorno un fulgido esempio di libertà, senza DMCA e ACTA (leggi sul diritto d'autore e la contraffazione, NdR), e che l'interesse privato non sconfigga mai le idee di privacy, proprietà e libertà di parola", ha dichiarato George Hotz.

GeoHot si è poi congedato dalla scena dei "pirati" dei prodotti Sony, affermando che non lavorerà neanche in forma anonima sulle soluzioni della casa nipponica. "Per quanto non abbia stima dei sicari di Sony, devo rispettare la corte", ha dichiarato il giovane, aggiungendo che secondo lui questa non sarà l'ultima grana per Sony in fatto di jailbreak.

Chiuso per circostanze non previste: colpa delle presunte manifestazioni?

Nel frattempo l'operazione di boicottaggio pubblico lanciata dagli Anonymous non sembra aver dato i frutti sperati (Anonymous all'attacco di Sony: dal Web alla strada?). Le manifestazioni non ci sono state.

Sulla pagina ufficiale di Facebook sono state pubblicate alcune immagini di Sony Store chiusi nel Regno Unito, con poliziotti al di fuori. Non è dato sapere se fosse una controffensiva preventiva contro le proteste, ma di "uomini mascherati" nemmeno l'ombra.

Un temerario c'era, ma non sembra troppo convinto

Insomma, un grande flop. Chi gestisce la pagina scrive che sarà organizzata un'altra protesta. Beh, accettate un consiglio: almeno avvisate gli amici.