Ghostrunner 2, più grande, grosso e... difficile? | Provato

Abbiamo provato in anteprima le primissime missioni di Ghostrunner 2: ecco le nostre impressioni su questo attesissimo seguito.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Il primo Ghostrunner è stato come un tuono. Potente, fragoroso, per certi versi quasi sconcertante. Come vi abbiamo raccontato all’epoca, infatti, si tratta di un gioco “dotato di un gameplay sublime e avvincente, di un comparto tecnico-artistico valido e, soprattutto, di un sistema di gioco estremamente gratificante”. Una vera e propria sorpresa, che ci ha convinto e avvinto, facendoci sperare per un seguito in grado di esploderne ulteriormente il grande potenziale. Un desiderio che diventerà realtà il prossimo 26 ottobre con Ghostrunner 2, ma che abbiamo potuto già toccare con mano grazie a una breve ma esplosiva demo.

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

Vecchio luogo, nuovi nemici

Ghostrunner 2 riprende in mano le questioni da dove le avevamo lasciate con il primo capitolo. Dopo la sconfitta della temibile Guardiana delle Chiavi alla fine del primo Ghostrunner, la Torre Dharma è caduta vittima del caos e della confusione, con il vuoto di potere lasciato dalla deceduta tiranna che ha fatto nascere tante piccole gang e culti. Una situazione tanto instabile quanto pericolosa, alla quale ancora una volta è chiamato a porre un rimedio Jack, potente cyber ninja già protagonista del titolo del 2020.

Un incipit sulla carta, quindi, tutto sommato intrigante, anche se la possibile mancanza di una nemesi carismatica e credibile come la Guardiana delle Chiavi del primo episodio rende il tutto ora come ora meno intrigante. Sbilanciarsi troppo sulla trama dopo una demo di una mezz’oretta scarsa sarebbe però decisamente ingeneroso. Anche perché, per quanto ovviamente apprezzabile, il piatto forte di un titolo come Ghostrunner non è certamente l’impianto narrativo.

Come prima, più di prima

È infatti pad o mouse e tastiera alla mano che viene fin da subito fuori la vera anima di Ghostrunner 2. Dopo un velocissimo tutorial, il gioco ci butta direttamente nel bel mezzo dell’azione, ghermendoci in un vortice di adrenalina fatto da corse sul muro, schivate e veloci assalti. Una danza della morte accompagnata da una colonna sonora synthwave tanto martellante quanto azzeccata, in grado di farci entrare in poco tempo come in trance, storditi in senso buono da tutto ciò che succede a schermo e nelle nostre cuffie.

One More Level sembra insomma essere riuscita a carpire alla grande la magia del primo episodio, senza all’apparenza sacrificare troppo sull’altare dell’accessibilità. Perché, sebbene sia vero che è stata aggiunta qualche novità per rendere meno imponenti le barriere all’ingresso per i neofiti, il livello di difficoltà pare già da questi primissimi stage essere sempre tarato decisamente verso l’alto e proseguire sulla strada tracciata dal primo episodio.

La novità più intrigante del gameplay, in grado tanto di dare una mano tanto ai neofiti quanto di rivelarsi anche un’ottima carta nella manica per chiunque, è sicuramente la parata. Questa in Ghostrunner 2, almeno per quanto abbiamo potuto vedere, ha due usi distinti: il primo a mo’ di parry consente di eliminare un avversario con un solo colpo se utilizzata con il giusto tempismo, mentre il secondo permette di usare la katana di Jack come scudo per i colpi avversari. Tale seconda modalità di utilizzo va però a consumare velocemente la stamina, rendendola quindi un qualcosa da utilizzare con la giusta attenzione e al momento corretto.

In Ghostrunner 2 faranno inoltre la comparsa anche dei nuovi poteri, dei quali abbiamo avuto un piccolo assaggio con Tempest, ossia una sorta di onda d’urto che può essere utilizzata sia per allontanare i nemici che per risolvere piccoli e semplici puzzle ambientali. Insomma, delle novità non certo trascendentali, bensì mirate ad arricchire e migliorare un gameplay già di per sé sopraffino.

Il mantra alla base dell’opera di One More Level resta quindi quello di sempre: un’esperienza adrenalinica, a tratti magari anche frustrante, in cui attraversare veloci una zona dopo l’altra. Il tutto con un level design che sembra già da ora particolarmente ispirato e la filosofia del one hit one kill a fare da collante al tutto.

Ancor più veloci

Tutto questo sembra valere per le sezioni a piedi, che, mentre nel primo Ghostrunner rappresentavano la totalità dell’esperienza, in questo secondo episodio lasciano invece di tanto in tanto spazio a delle fasi in sella di una moto. Fil rouge tra le due sempre una grandissima frenesia di fondo, che raggiunge anzi picchi forse ancor più alti proprio quando saremo chiamati a guidare tale mezzo di trasporto.

Provate a immaginarvi per un momento il celeberrimo livello di Battletoad in prima persona e con un’estetica cyberpunk. Ci siete riusciti? Ecco, sarebbe difficile descrivere in altro modo queste sezioni di Ghostrunner 2. Il tutto funziona abbastanza bene e si integra alla perfezione con il resto del gioco. Da quanto abbiamo potuto vedere il gameplay non è ancora pulito come quando si è a piedi, ma per il resto non c’è molto di cui lamentarsi.

Sarà interessante vedere come One More Level espanderà e svilupperà le fasi in moto con il proseguo del gioco, se ad esempio inserendo anche avversari o altre meccaniche. A ora la sensazione è sicuramente buona, anche se è chiaro di come si tratti principalmente di comunque apprezzabili riempitivi inseriti per intervallare le ben più solida esperienza core della saga.

Ghostrunner 2: in conclusione

Questo primo veloce approccio con Ghostrunner 2 ci ha permesso di fugare quasi oggi dubbio sulla qualità del titolo, qualora ve ne fossero davvero stati. One More Level sembra infatti aver fatto ancora una volta centro, migliorando ed espandendo senza stravolgere la riuscita esperienza originale. Il tutto con un aspetto stilistico assolutamente notevole a corredo e una resa tecnica fin da ora promettente. Ovviamente Ghostrunner 2 andrà valutato nella sua interezza, ma se il buongiorno si vede dal mattino l’asticella delle aspettative può fin da ora essere tarata bella alta.