Giocate a GTA e Call of Duty? State perdendo massa cerebrale

Secondo una ricerca canadese alcuni videogiochi ridurrebbero la massa cerebrale. Ma altri studiosi sollevano molti dubbi.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

I giochi d'azione ridurrebbero la massa cerebrale nell'area dell'ippocampo. È il risultato di una ricerca condotta dal Dipartimento di psicologia dell'Università di Montreal e quello di psichiatria della McGill University. Ma per la gioia degli appassionati di videogiochi, alcuni studiosi italiani non sono dello stesso parere.

Secondo lo studio pubblicato da Molecular Psychiatry (Nature), condotto su un campione sperimentale di circa 50 persone fra i 18 e i 30 anni, i videogiochi sono responsabili della riduzione dell'ippocampo.

I due dipartimenti universitari canadesi hanno suddiviso i giocatori in tre gruppi: il primo e il secondo gruppo hanno giocato con titoli d'azione in prima persona e terza persona (per lo più FPS) con una libreria che comprendeva Fallout 3, Borderlands 2, Counterstrike, Call of Duty, Battlefield, Killzone, Medal of Honor, Resistance: Fall of Man, Grand Theft Auto V, Tomb Raider (2012) e Gears of War; mentre il terzo gruppo si è dedicato a titoli puramente platform come Super Mario Bros. I giocatori hanno giocato per 12 settimane, dalle 2 alle 4 ore al giorno, tre giorni la settimana per un totale di 90 ore.

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L'ippocampo si riduce giocando a titoli d'azione?

Il risultato di questo esperimento è stato che per i primi due gruppi, quelli dediti ai giochi d'azione in prima e terza persona, si sarebbe riscontrata una riduzione della materia cerebrale di circa il 2% nell'area dell'ippocampo. Un risultato che invece non è stato riscontrato con i titoli di Super Mario, anzi si è ottenuto l'effetto opposto.

Il dottor Gregory West che ha condotto la ricerca ha spiegato nel dettaglio: "Può sembrare poco il 2%, ma non lo è considerando che l'arco di tempo preso in esame è quello di tre mesi, che stiamo parlando di micro strutture dove ogni cambiamento è importante e che gli scanner da noi usati hanno una risoluzione non elevatissima eppure hanno comunque registrato la contrazione".

La memoria spaziale potrebbe spiegare quanto successo ai giocatori oggetti dell'esperimento. Nei titoli in prima e terza persona, soprattutto se giocati online dove ci si concentra solo sugli avversari, si tende a passare velocemente da un ambiente all'altro senza che il cervello debba impegnarsi a memorizzare più di tanto gli ambienti, producendo - secondo i ricercatori canadesi -  una contrazione dell'ippocampo.

doctor mario

Il prof. Massimo Tabaton, che insegna neurologia all'Università di Genova non è dello stesso parere: "L'ippocampo è la zona del cervello dove viene conservata la memoria dello spazio ed è la prima ad essere attaccata da malattie degenerative come l'Alzheimer, ma non è nell'ippocampo che risiede il senso di orientamento vero e proprio. Non capisco come mai si sia scelta quest'area per una ricerca di questo genere e come mai in soggetti così giovani ci sia stata una contrazione della materia cerebrale di quel livello senza un trauma", conclude il professore ascoltato da Repubblica. Infatti, i soggetti che hanno subito la contrazione dell'ippocampo, non hanno riportato alcun trauma.

Ma titoli votati all'esplorazione come Fallout 3, sono molto diversi da Call of Duty e simili. Quindi viene da chiedersi cos'altro possa provocare un risultato simile nel nostro cervello.

Dunque la ricerca canadese ha offerto uno spunto di riflessione importante per le ricerche future, ma è ben lontana dal dare una spiegazione definitiva.


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