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a cura di Lorenzo Quadrini

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God of War, primo capitolo della serie, è però cronologicamente il terzo. Nei due prequel abbiamo seguito le gesta di Kratos a partire dalla maledizione che lo ha reso il Fantasma di Sparta. Il cerchio narrativo si chiude con Kratos che precipita nel vuoto.

God of War, inizia tre settimane dopo il tentativo di suicidio, mentre Kratos si arrampica sulla montagna più alta della Grecia per gettarsi (di nuovo!) nel vuoto. La voce fuori campo di Gaia inizia a raccontare di come, una volta lanciatosi dal carro di Elio, lo stesso dio con l'aiuto di Atena decide di salvare il povero Spartano, che ritorna per l'ennesima volta al servizio degli dei.

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Atena comunica al protagonista che Ares ha deciso di distruggere Atene con il suo esercito di legionari non-morti. La dea della saggezza ordina a Kratos di salvare Atene, per ottenere in cambio di poter dimenticare il suo terribile passato. Nella città greca, il Fantasma di Sparta sconfigge Medusa, affronta numerosi guerrieri nemici e corre al tempio dell'Oracolo, deciso a salvarla. All'entrata del tempio uno strano individuo, il Becchino, gli comunica di aver preparato la sua fossa, ma che non dovrà preoccuparsene, poiché gli tornerà utile in futuro.

Superato il poco allegro personaggio, e salvato l'Oracolo, il Flagello di Ares viene a sapere che per sconfiggere il suo vecchio protettore dovrà recarsi presso il Tempio di Pandora, prendere l'omonimo Vaso e usarlo contro il dio della guerra. Il Tempio è sito sulle spalle del Titano Crono, esiliato dagli dei dopo la titanomachia.

Crono e la titanomachia

Crono, Titano della fertilità (da non confondere con Chronos, divinità del Tempo meno risalente) è uno dei dodici figli di Gaia e Urano. Questi impedisce a Gaia di partorire, costringendo i pargoli nel ventre materno. Gaia però fabbrica un falcetto, con cui Crono evira Urano e libera i fratelli. Dall'unione con la sorella Rea genererà poi gli dei olimpici, anch'essi destinati a spodestarlo durante la titanomachia. Al contrario del padre, Zeus costringe Crono a vomitare i fratelli, per poi ingaggiare una lotta durata ben dieci anni, conclusa la quale i Titani vengono costretti nel Tartaro. Molte tradizioni ellenistiche riportano che successivamente Zeus perdonò il padre, rendendolo Signore dell'Isola dei beati. Il corrispettivo romano di Crono è Saturno, il quale segue strade profondamente diverse e si radica nella cultura romana (tanto che i Saturnalia, feste a lui dedicate, sono tra le celebrazioni più famose e conosciute dell'Antica Roma: per alcuni addirittura la vera origine dello strano calendario che vede la nascita di Gesù proprio a dicembre).

Nel Tempio lo spartano affronta tre diverse prove, fino ad ottenere il Vaso. Ares, percepito il piano di Atena, uccide però Kratos, spedendolo negli inferi.

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A quel punto la fossa scavata dal Becchino si rivela essere una via di fuga, che permette al protagonista di seguire Ares fino al tempio di Atene, aprire il Vaso, divenire gigantesco e uccidere brutalmente il dio della guerra. La narrazione ritorna quindi al punto di partenza: Kratos infatti, pur se perdonato dagli dei non ha ricevuto l'agognata cancellazione dei propri ricordi, ed è quindi deciso a farla di nuovo finita. Atena lo salva un'altra volta, comunicandogli che il Fato ha ben altro in serbo per lui e che, per i servizi resi agli dei, egli potrà prendere il posto del defunto Ares nell'Olimpo.