IGN US creava fake news: le accuse di ex-redattori

IGN US creva fake news, maltrattava i dipendenti e minacciava chi non la pensava allo stesso modo: ecco i dettagli sulle accuse rivolte alla testata.

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a cura di Nicola Armondi

Il mondo dell'editoria digitale, sopratutto quando tratta di intrattenimento come i videogame, è spesso legato a rumor, leak o informazioni non verificabili. Uno strano commento su Reddit o ResetEra, una fonte anonima, un sentito dire non meglio specificato: ci vuole poco per creare un'informazione che in un attimo circola su internet e diventa, alle orecchie di molti, ufficiale. Districarsi tra le fake news non è semplice, ma di norma ci si può affidare alle grandi testate. Di norma, ma non sempre. IGN US, a quanto pare, ha in passato creato fake news, ha fatto favori ai publisher e ha maltrattato il personale. Ecco i dettagli.

Le accuse sono mosse da diversi ex-redattori di IGN US e sono rivolte agli ex-direttori della testata: Steve Butts e Tal Blevins. La prima persona a esporsi sull'argomento è stata Kallie Plagge, ora redattrice presso Gamespot, la quale ha raccontato che per anni è stata maltrattata. La donna spiega che spesso le urlavano addosso e le impedivano, ad esempio, di fare pause pranzo. In generale, i due direttori umiliavano gli impiegati in modo regolare. La donna ha spiegato che le condizioni di lavoro presso IGN US le hanno causato attacchi di panico. Fortunatamente, è infine riuscita a lasciare il lavoro ed entrare in Gamespot, ottenendo anche una promozione.

Questo è però solo l'inizio. Mitch Dyer, altro ex-redattore che ha lavorato dal 2012 al 2016 per la testata, ha spiegato che i redattori subivano intimazioni se avevano opinioni differenti rispetto ai due direttori. Inoltre, durante i press-tour, Butts e Blevins avevano accesso a Air BnB da 3000 dollari al mese mentre gli altri dovevano soggiornare in hotel pieni di scarafaggi. In generale, vigeva un clima di terrore nella redazione.

Inoltre, Dyer fu costretto a creare una fake news su Amy Hennig e il suo allontanamento da Naughty Dog. Il redattore dovette inventare che tra le due parti ci fosse ostilità, quando in realtà non c'era prova alcuna della questione. Dyer non voleva firmare il reportage, ma fu costretto. I due direttori, ovviamente, non volevano metterci la faccia per non rovinare i rapporti con Sony la quale, giustamente, chiese spiegazioni riguardo la notizia: la colpa ricadde quindi tutta sul redattore. Dyer ha persino chiesto scusa a Druckmann e Straley, director di Naughty Dog che sono subentrati ad Amy Henning nello sviluppo di Uncharted 4, in quanto in quel periodo hanno subito attacchi personali sulla base di informazioni inventate da IGN US.

Non fu però l'unica fake news creata da IGN US in tale periodo. Venne realizzata anche una notizia falsa sulla cancellazione di The Last Guardian: con ben sappiamo, non era affatto vero ma i due direttori volevano generare più click possibili.

Infine, Mike Drucker, che si occupava di creare contenuti comici e satirici, aveva poca libertà creativa in quanto gli era proibito di scherzare su Rockstar Games, poiché c'era il rischio che questa non inviasse più codici recensione.

Ovviamente anche quanto detto potrebbe contenere imprecisioni, ma la presenza di molteplici testimonianze rende il tutto discretamente credibile.