Il caso Bayonetta 3 (acquistabile qui a prezzo scontato) torna a far parlare di sé a distanza di anni dalla controversia che scosse la community nel 2022. Jennifer Hale, storica doppiatrice del comandante Shepard in Mass Effect e della strega di Umbra nel terzo capitolo della serie action di PlatinumGames, ha rotto il silenzio in un'intervista a GAMINGbible, rivelando dettagli inediti sulla vicenda che la vide sostituire Hellena Taylor. La questione aveva sollevato un acceso dibattito nella community gaming riguardo le condizioni lavorative dei doppiatori nell'industria videoludica, con accuse reciproche e cifre controverse che alimentarono settimane di polemiche sui social. Ora Hale ammette senza mezzi termini: "Mi hanno gettato sotto un autobus".
La vicenda risale all'autunno 2022, quando PlatinumGames annunciò che Taylor non avrebbe ripreso il ruolo iconico di Bayonetta per il terzo capitolo della serie diretta da Hideki Kamiya. Lo studio giapponese parlò genericamente di "circostanze sovrapposte" che resero difficile il ritorno della doppiatrice originale, affidando il personaggio alla veterana Jennifer Hale. La reazione di Taylor fu esplosiva: in una serie di video pubblicati su Twitter, l'attrice affermò di aver ricevuto un'offerta di appena 4.000 dollari per l'intero progetto, invitando i fan a boicottare Bayonetta 3 e donare i soldi previsti per l'acquisto in beneficenza.
La situazione precipitò quando Bloomberg rivelò una versione completamente diversa dei fatti, successivamente confermata da VGC. Secondo le fonti vicine a PlatinumGames, Taylor sarebbe stata effettivamente offerta una cifra ben superiore: tra 15.000 e 20.000 dollari per cinque sessioni di registrazione da quattro ore ciascuna, con un compenso unitario compreso tra 3.000 e 4.000 dollari a sessione. Una discrepanza notevole rispetto ai 4.000 dollari totali inizialmente dichiarati dall'attrice, che successivamente modificò la propria versione ammettendo l'offerta da 15.000 dollari ma contestando altri aspetti delle rivelazioni.
Jennifer Hale si trovò improvvisamente al centro di una tempesta mediatica senza poter replicare. "Non potevo parlare in mia difesa perché ero sotto non uno ma due NDA", ha spiegato l'attrice al New York Comic Con 2025. "Alla fine mi è stato permesso di rilasciare una dichiarazione, cosa che ho apprezzato, e ho potuto presentare i fatti". Hale ha anche rivelato di aver condotto verifiche approfondite prima di accettare il ruolo: "Sono state dette cose presentate come fatti, ma erano false. Non avrei mai accettato un ruolo altrimenti. Prima di accettare l'audizione, ho controllato tutto accuratamente e mi fido del regista".
Il caso Bayonetta 3 ha riacceso il dibattito sulle condizioni contrattuali dei doppiatori nel gaming, un tema ricorrente nell'industria videoludica che aveva già portato allo sciopero SAG-AFTRA nel 2016-2017. A differenza del cinema tradizionale, i voice actor nel settore videogiochi spesso ricevono compensi forfettari anziché royalty legate alle vendite, indipendentemente dal successo commerciale del titolo. Per un action game tripla A su piattaforme Nintendo Switch come Bayonetta 3, questo significa che il doppiatore riceve lo stesso compenso sia che il gioco venda 100.000 copie che un milione.
Nonostante la controversia, Hale ha sottolineato come la community di Bayonetta l'abbia accolta positivamente una volta chiariti i fatti. "Interpretare Bayonetta è stato molto divertente, e la community mi ha accolto calorosamente, soprattutto dopo che il fiasco era passato e i fatti sono emersi", ha dichiarato l'attrice. Quando le è stato chiesto se sarebbe disposta a riprendere il ruolo in un eventuale quarto capitolo, Hale si è mostrata cauta ma disponibile: "Mi piacerebbe interpretare di nuovo Bayonetta", pur riconoscendo che l'esperienza del recasting non è stata piacevole.