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Pro
- Un buon omaggio al passato
- Sistema di combattimento valido
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Contro
- Niente di veramente nuovo
- Backtracking un po' eccessivo
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Probabilmente non molti di voi avranno già sentito parlare di Kaku Ancient Seal, action GDR dello studio cinese Bingobell sbarcato su Steam nel luglio dello scorso anno. Un’opera pensata per un pubblico giovane, ma dotata comunque di qualche spunto niente male e capace sulla celebre piattaforma di Valve di ottenere delle recensioni perlopiù positive.
A poco più di un anno di distanza, Kaku si appresta a sbarcare domani, 17 ottobre 2025, anche su PS5 e Xbox Series grazie all’aiuto di Microids, publisher che abbiamo imparato a conoscere per titoli come il recente remake di Amerzone. Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’occasione di provarlo in anteprima e siamo ora finalmente pronti a parlarvene.
Salvare il mondo
Kaku: Ancient Seal porta il nome del suo protagonista, un giovane e selvaggio ragazzo abituato a vivere tra le montagne fin dalla gioventù. Un’esistenza che viene però stravolta un giorno come tanti altri, durante il quale Kaku decide di rincorrere uno strano maialino volante. Tale avventura lo porta infatti, dopo aver rischiato l’osso del collo più di una volta, a incontrare un anziano saggio e a fare la conoscenza di un cataclisma che ha sconvolto l’equilibrio del mondo.
I quattro elementi cardine dell’esistenza, fino ad allora tenuti insieme da un essere divino, si sono infatti dispersi e sono ora governati ciascuno da un potente e corrotto nemico. Il nostro obiettivo, in compagnia del simpatico maialino sopra citato, è quindi quello di riportare tutto alla normalità e ripristinare l’equilibrio che governava una volta il mondo.
Un incipit, insomma, abbastanza tradizionale, ma che dà il via a una serie di eventi e peripezie tutto sommato piacevoli, per quanto non ovviamente profondi, dove Kaku si trova costretto a sfruttare tutte le sue abilità e caratteristiche per poter portare a compimento l’arduo compito.
Omaggio al passato
L’opera di Bingobell è, come accennato in apertura di articolo, un action GDR che strizza l’occhio ai grandi classici per PS2, console dove tali esperienze andavano per la maggiore. In Kaku Ancient Seal, che si vende come open world ma che è in realtà un titolo diviso per lo più in più macro aree, i rimandi all’epoca d’oro del genere sono infatti diversi e faranno sicuramente piacere a tutti coloro che hanno vissuto tale epoca.
L’aspetto più valido del gioco è sicuramente il suo sistema di combattimento. A differenza di altri titoli pensati soprattutto per i più giovani, l’opera di Bingobell è infatti sotto tale punto di vista più sviluppata e dotata anche di qualche caratteristica niente male. Oltre ai classici attacchi pensati per fare danno, ce ne sono ad esempio altri che servono a ridurre la stamina degli avversari e renderli di conseguenza indifesi ai nostri successivi assalti.
L’albero delle abilità di Kaku, poi, è abbastanza esteso e contiene al suo interno un buon numero di varianti capaci di arricchire il tutto. La presenza di una fionda, utile anche per qualche semplice puzzle, permette poi al nostro eroe di colpire da lontano, rendendo il tutto ancora più vario.
Crafting, esplorazione e backtracking
Ovviamente la nostra avventura in compagnia del giovane scavezzacollo non si ferma a prendere a bastonate golem, cinghiali e altro ancora, ma è contraddistinta anche da esplorazione, dungeon e un sistema di crafting. Quest’ultimo in particolare consente di creare oggetti, munizioni e altro ancora, spingendoci a viaggiare tra le lande del gioco e a cercare le giuste risorse.
Esplorazione che, soprattutto nei dungeon, è poi abbastanza riuscita e divertente, pur non avvicinandosi ovviamente a quelli che sono i mostri sacri del genere. Grazie alla presenza di fasi platform, puzzle ambientali e anche qualche scrigno da aprire, Kaku Ancient Seal riesce insomma a dire il suo pure quando non si combatte.
Da segnalare è però il fatto che il titolo di Bingobell ricorre spesso e volentieri al backtracking, richiedendoci di tornare sui nostri passi più e più volte. Un qualcosa che, come ben saprà chiunque abbia mai giocato a un videogioco, dopo un po’ comincia a diventare pesante.
Tecnicamente, infine, non aspettatevi certo un’opera AAA, bensì un onesto gioco legato a standard tecnici di qualche anno fa. Alla fine dei conti poco importa, perché Kaku Ancient Seal riesce a divertire, sebbene qualche piccolo calo di frame ci abbia fatto storcere di tanto in tanto il naso.