La direzione artistica NASA-Punk di Starfield ha convinto anche l'ESA

Mentre i giocatori attendono pazientemente di poter mettere le mani su Starfield, l'ESA ne elogia la direzione artistica

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a cura di Andrea Maiellano

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L'attesa per l'uscita di "Starfield", il prossimo titolo targato Bethesda, cresce sempre di più e, mentre i più impazienti hanno ceduto al pezzo della Premium Edition per poter giocare in accesso anticipato, il resto dell'utenza attende con impazienza di poter capire se il titolo sia davvero il "must have" descritto dalla critica di settore.

In queste prime ore dal lancio del titolo, però, non si sono susseguiti solo cori di approvazione da parte dei giocatori. L'ESA (Agenzia Spaziale Europea), difatti, ha elogiato il titolo di Bethesda o meglio, quella direzione artistica di stampo NASA-Punk, nata poprio dalla collaborazione fra Bethesda e la NASA.

Bethesda introdusse il concetto di "NASA-Punk" l'anno scorso, descrivendolo ocme il termine perfetto per descrivere l'atmosfera unica di Starfield, la quale offre una fantascienza più concreta e riconoscibile, rispetto alle classiche rappresentazioni dello spazio.

Una direzione artistica che, per l'appunto, ha ottenuto l'approvazione ufficiale dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Emmet Fletcher, responsabile del branding e delle partnership dell'ESA, ha condiviso le sue riflessioni in meirto, sottolineando quanto l'estetica del gioco riesca a "umanizzare" il mondo di gioco presente in Starfield.

Fletcher ha messo in evidenza una missione particolare dell'ESA, la missione Rosetta, che ha coinvolto il monitoraggio di una cometa nella sua orbita intorno al Sole. Questa impresa è stata frutto di 10 anni di sviluppo e altri 10 anni per far giungere effettivamente il satellite sulla cometa.

"Si tratta di almeno 20 anni di sviluppo. Quindi si può come mai, molti degli strumenti utilizzati, possano risultare obsoleti. In realtà sono proprio gli strumenti che hanno permesso all'esperimento di riuscire e ci hanno portato lì. Per questo penso che la 'NASA-Punk' sia la direzione artistica più umana, e realistica, che si possa pretendere da un gioco dedicato allo spazio".

Fletcher ha aggiunto, inoltre, che sia nella scienza, che nell'esplorazione spaziale, la strumentazione raramente si rivela ultratecnologica, o con un estetica futuristica, mostrando molto sovente segni d'usura e dettagli caratteristici dell'anno in cui una missione, o un esperimento, è effettivamente iniziato.

"Penso che la realtà sia probabilmente più vicina allo stile NASA-Punk, dove le cose vengono usate e non sono assolutamente pulite e splendenti", ha affermato Fletcher, che si è poi dilettato nel paragonare, in maniera molto lata, lo stile NASA-Punk al Cyberpunk di Blade Runner, ovvero un "futuro vecchio e sporco".