Greenpeace torna a parlare delle console e delle sostanze altamente tossiche che le costituiscono.
Dopo il grido di allarme del 2008, la situazione non è cambiata e il movimento, attraverso tre video, chiede che sia l'utenza, in prima persona, a stimolare le tre aziende a una migliore politica ambientale.
Nei filmati vediamo console, distrutte, che "parlano" come se fossero portavoce delle aziende, difendendosi. Sony non ha ancora annunciato l'intenzione di rinunciare all'uso dei materiali incriminati, quali PVC, ritardanti di fiamma e berillio. Microsoft ha fissato una data, il 2011. Nintendo, invece, ha dichiarato che ridurrà il suo impatto ambientale, senza però fissare alcuna data.
"Questi video contrastano le deboli scuse dei produttori di console sull'abbandono delle sostanze tossiche, che impattano seriamente sui paesi in via di sviluppo, in cui il vecchio hardware viene buttato", ha affermato Tom Dowdall di Greenpeace International. "Gli utenti dei portatili Sony si meritano meno sostanze tossiche dei videogiocatori Playstation?", si chiede Dowdall.
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