Sedutomi davanti a Switch 2, con un solo tasto a separarmi dall'avvio della versione definitiva di Mario Kart World, una sola domanda mi girava per la testa: "Nintendo, come giustificherai un prezzo di lancio così alto?"
Posso già dirvi che mi sono bastate poche ore, giusto il tempo di completare le prime tre coppe e di poter sperimentare la guida libera, per farmi comprendere la portata di questa nuova iterazione del celebre gioco di kart di Nintendo, comprenderne il prezzo di listino così "chiacchierato" e, soprattutto, realizzare come mai il Colosso di Kyoto abbia deciso di affidargli l'onore, e l'onere, di aprire la sua nuova generazione di console.
Mario Kart World, difatti, va ben oltre all'essere un semplice sequel, non a caso ha perso il numero progressivo nel titolo pur non essendo un capitolo complementare per console portatile o uno spin-off, e vuole compiere lo stesso "passaggio all'età adulta" fatto da Super Smash Bros. Ultimate su Nintendo Switch, ovvero ridefinire i canoni della serie e diventarne la quintessenza, l'esperienza definitiva, quella dopo la quale un eventuale nuovo capitolo dovrà davvero ingegnarsi per offrire qualcosa di analogo... ma andiamo con ordine.
Tanti contenuti... ma a che prezzo?
Innanzitutto è doveroso precisare che, per quanto abbiamo ho modo di spulciare praticamente ogni contenuto presente nel gioco finale, non vi svelerò nulla che possa rovinarvi l'esperienza, limitandovi nel dirvi che Mario Kart World ha davvero tantissimi contenuti da offrire. Talmente tanti che, per gestire subito l'elefante nella stanza, se dovessimo paragonare i contenuti offerti da questo nuovo capitolo a tutti quelli disponibili in Mario Kart 8 Deluxe (quindi nel gioco base e nel pacchetto dei tracciati aggiuntivi), gli 80€ di listino della versione digitale di Mario Kart World sembrano persino "un affare" (perdonatemi l'esagerazione) se paragonati agli 85€ che costa ancora oggi acquistare la remastered dell'ottavo capitolo e il pacchetto di tracciati aggiuntivi.
Prima che prendiate i forconi, è ovvio che leggere cifre quali 80€ in digitale e 90€ in fisico spaventi e crei un precedente, ma bisogna anche tenere conto che si tratta di prezzi di poco lontani dagli 85€ a cui è stata venduta una remastered e una serie di circuiti ripresi dai capitoli precedenti. Allo stesso modo, facendo un veloce volo pindarico, se questo prezzo permetterà a Nintendo di non far pagare alcun contenuto aggiuntivo (che sicuramente verrà inserito) nel corso dei prossimi anni, alla fine il costo sarebbe di poco superiore all'attuale capitolo disponibile sul mercato.
Al netto di questa riflessione maturata durante le ore spese assieme a Mario kart World, questo nuovo capitolo offre davvero tantissimo a tutte le tipologie di giocatori, mutando quella formula composta esclusivamente da coppe e tracciati ben definiti e migrando verso territori finora inesplorati dalla serie, andando a innestare una serie di modifiche, piccole e grandi, capaci di scuotere persino le stesse fondamenta della serie.
Partendo proprio dai circuiti, limitandoci esclusivamente al loro design e alla loro quantità, per quanto inizialmente il loro numero sia già molto corposo (evitando altre anticipazioni), quello che stupisce è la loro capacità di mutare in base al contesto in cui verranno infilati. In una gara standard, quindi quando si deciderà di competere esclusivamente su un singolo tracciato, ogni giro sarà diverso da quello precedente, mutando alcuni aspetti dello scenario per non rendere mai monotona, o prevedibile, la gara.
Se invece si giocherà una coppa, tutti i tracciati presenti saranno parzialmente interconnessi fra loro, offrendo un senso di continuità finora inedito. In modalità Sopravvivenza, invece, queste transizioni fra i circuiti saranno sempre prive di interruzioni, omogenee e capaci di mostrare chiaramente come tutto sia parte di un unico mondo connesso e privo di barriere. Quando si sceglierà, infine, un tracciato come scenario di una modalità battaglia, solo una porzione di quest'ultimo verrà resa disponibile sotto forma di arena, dove potersi muovere in uno spazio ristretto cercando di eliminare gli avversari.
Oltre a queste modifiche, decisamente evidenti per chiunque abbia giocato qualunque capitolo precedente della saga, i tracciati ora dispongono di meteo variabile e di un level design che spinge il giocatore a ragionare "fuori dagli schemi" anche in virtù di una delle modifiche al gameplay più importanti mai introdotta in un capitolo della serie... ma di questo ve ne parlerò più tardi. in Mario Kart World, infatti, si potrà rischiare con maggiore tranquillità e decidere di lanciarsi fuori dal tracciato, in molte più occasioni che in passato, alla ricerca di una scorciatoia che permetta di guadagnare posizioni. Laddove, in passato, questa mentalità poteva compromettere una gara, facendo perdere tempo prezioso, in questo nuovo capitolo della serie, si rivela persino vitale nelle competizioni più serrate, quali sopravvivenza, dove guadagnare una posizione risulta indispensabile per proseguire la gara.
Ma non sono solo i circuiti a rappresentare "quantitativamente" i contenuti offerti da Mario Kart World, il quale fin dal menù iniziale che si parà di fronte al giocatore nei primi minuti successivi all'avvio, mostra subito la presenza di davvero tante modalità di gioco, suddivise a loro volta fra quelle per giocatore singolo, quelle multiplayer, quelle online e una pratica sezione per giocare in locale con altri giocatori muniti di Switch 2.
Ma la vera sorpresa risiede nel premere + sui Joy-Con 2 e vedere il menù scomparire per lasciare al giocatore la possibilità di esplorare liberamente il mondo di gioco. La modalità libera, in Mario Kart World, è sempre disponibile nel menù principale e si pone come una delle novità più importanti dell'intera produzione.
Non si tratta, difatti, di una semplice mappa esplorabile con gli amici, come poteva sembrare dai primi filmati promozionali, ma di una vera e propria esperienza open world con sfide dedicate, segreti da scoprire e oggetti da sbloccare. Molto banalmente, anche il solo dedicarsi al completamento di tutto quello che la modalità libera ha da offrire a un giocatore solitario, potrebbe portarvi via davvero tante ore di gioco.
All'interno della mappa del mondo, difatti, sono sparse diverse attività. Girovagando per le strade, si potranno individuare gli iconici pulsanti P i quali, una volta, premuti, daranno il via a diverse sfide a tempo di difficoltà variabile e con obiettivi tanto vari quanto strampalati (dal raccogliere un numero preciso di monete entro il limite di tempo, al saltare da un aereo all'altro con il kart cercando di compiere un percorso di chiara ispirazione platforming a bordo di un kart); allo stesso modo, scoprire i vari chioschetti degli Yoshi, garantirà al personaggio che si sta usando in quel momento un nuovo costume (che rimarrà disponibile permanentemente). Bisognerà però prestare attenzione al bioma in cui ci si trova, alle condizioni atmosferiche e ad altri aspetti che non vi svelerò , per essere certi di ottenere quello giusto e non incappare in doppioni.
Se si deciderà, invece, di visitare uno dei numerosi tracciati (tutti liberamente esplorabili anche in modalità guida libera) si potrà dedicarsi a una certosina esplorazione di questi ultimi alla ricerca di segreti reperibili esclusivamente in questa peculiare modalità di gioco. Infine, sparsi per tutta la mappa del mondo, ci saranno delle monete raffiguranti la principessa Peach. Ottenerle non sarà facile ma collezionarle tutte servirà a ottenere qualcosa di cui non vi anticiperò nulla.
A questo si aggiungono una pletora di altri segretini, punti di interesse, citazioni e dettagli che rendono la modalità libera una novità davvero impattante per la longevità di questo capitolo, vista la sua innata capacità di inglobare letteralmente il tempo a disposizione.
Nintendo, comunque, ha avuto un occhio di riguardo per i completisti, mettendo a disposizione un sistema di viaggio rapido che permette sia di cambiare rapidamente personaggio (potendo dedicarsi alle varie collezioni di costumi in maniera più metodica), sia di visitare immediatamente uno dei tanti circuiti, cambiando bioma celermente e dedicandosi alla ricerca dei segreti celati al loro interno.
In compagnia, invece, la modalità guida libera, assume dei connotati leggermente diversi. Da un lato le sfide legate ai pulsanti P spariscono (vista l'impossibilità di compierle in gruppo), ma dall'altro si può girovagare insieme a un gruppo di amici alla ricerca dei vari segreti, potendo in qualsiasi momento raggiungere gli altri giocatori sfruttando il viaggio rapido. In questa veste, però, la modalità libera acquisisce una natura maggiormente da "hub social", visto che in qualsivoglia momento si può decidere di far partire una gara mettendo ai voti ogni attività che si vorrà giocare in gruppo.
Sopravvivere a ogni costo
Come vi accennavo poc'anzi, Mario Kart World aggiunge ma non toglie, motivo per il quale tutte e modalità amate dai giocatori di lungo corso sono tutte presenti. Ma fra coppe, battaglie, gare singole e così via, a rappresentare la vera novità di questo capitolo è la modalità sopravvivenza, ovvero una battle royale per 24 giocatori (reali o virtuali) dove al termine di ogni tracciato il giocatore dovrà aver raggiunto una determinata posizione in graduatoria per poter continuare la gara.
Al netto dell'originalità di questa modalità (che non rappresenta una vera e propria novità per quanto riguarda il genere degli arcade racing game), il gameplay di Mario Kart si sposa benissimo con questa battaglia senza esclusione di colpi, dove ogni power-up, giocato al momento giusto, può ribaltare le sorti della sfida e, soprattutto, ragionare fuori dagli schemi può far guadagnare posizioni indispensabili per rimanere in gara.
Considerando che tutti i tracciati sono uniti senza interruzioni, mostrando chiaramente l'ottimo lavoro di level design realizzato dagli sviluppatori nel realizzare un mondo di gioco così squisitamente connesso in ogni suo aspetto, lanciarsi fuori da un circuito, cercando di tagliare per una scorciatoia improvvisata, o buttarsi giù da un ponte per raggiungere la strada sottostante, diventeranno la prassi in queste competizioni.
L'aspetto più divertente? Il fatto che pensare fuori dagli schemi in questa maniera, genererà una sorta di "conoscenza latente" nel giocatore, che sfrutterà in seguito questi "trucchetti" anche all'interno delle gare più tradizionali.
Una rivoluzione per la saga
Giunti a questo punto vi starete chiedendo come sia possibile avere tutta questa libertà di movimento, considerando il moveset oramai storico della serie di Mario Kart. La risposta arriva dal più grande stravolgimento in termini di gameplay dai tempi di quando Shigeru Miyamoto impose agli sviluppatori del primo Super Mario Kart di far saltare i kart. in Mario Kart World, difatti, saltare non servirà più, esclusivamente, per far driftare i veicoli, ma potrà essere sfruttato anche per compiere salti acrobatici, correre sui muri, effettuare grind e, come per il drift, guadagnare velocità.
Basterà premere il pulsante del salto senza sterzare, e il kart inizierà a caricarsi di energia per compiere un salto che, se caricato a dovere, garantirà uno sprint notevole al proprio veicolo, oltre che garantire la possibilità di scavalcare gli ostacoli o di sfruttare intere parti di tracciato come pratiche scorciatoie. il prezzo da pagare per questa aggiunta e il tacito obbligo di istruire nuovamente la propria memoria muscolare, ma una volta compreso come sfruttare a dovere questa nuova tecnica, i risultati saranno incredibili e gli unici limiti saranno quelli della fantasia del giocatore.
Ovviamente a controbilanciare questa totale libertà di movimento, interviene un level design che definire sopraffino sarebbe limitante. Ogni tracciato, così come ogni strada, intersezione, duna o dosso, del mondo di gioco è stata perfettamente bilanciata sia per essere parte di un circuito più grande e interconnesso, sia per garantire che drift e salti vengano sfruttati in egual misura dai giocatori senza favorire mai l'uno a discapito dell'altro.
Insomma una vera e propria rivoluzione in termini di gameplay per la serie che necessiterà di una attenta analisi in fase di recensione per comprendere se davvero sarà così bilanciata come mi è apparsa durante questa lunghissima prova.
Se pensavate, però, che le vere rivoluzioni fossero l'inserimento dei 24 giocatori e i nuovi Power-Up, mi dispiace dirvi che quelle si rivelano solo delle simpatiche aggiunte in una produzione già di per se ricchissima di novità che si innestano perfettamente nelle fondamenta della serie.
Tecnicamente sorprendente
Non posso addentrarmi troppo in profondità per quanto riguarda il comparto tecnico di Mario Kart World, per quello ci sarà tempo in fase di recensione, ma quello che posso dirvi è che quanto ho visto mi ha lasciato positivamente sorpreso.
Essendo un mondo aperto, e liberamente esplorabile, non potevo ritrovarmi a girvagare per una mappa vuota e, infatti, in Mario Kart World ogni strada è trafficata, ogni sterrato e ricolmo di dettagli, e ogni bioma è una gioia per gli occhi. Non mi ricordo una recente produzione di Nintendo così ricca di dettagli, easter egg, citazioni ed elementi a schermo, ma è indubbio che raramente, durante la mia lunga prova, mi sono ritrovati di fronte ad ambientazioni "povere", se non giusto in un paio di occasioni.
Questo, ovviamente, non considerando le animazioni di ogni singolo personaggio (giocante o no) che, come da tradizione per Nintendo, trasuda una attenzione ai dettagli incredibile sotto ogni aspetto, dai movimenti del corpo (che cambiano in base al veicolo scelto) alle espressioni durante le gare, fino alle animazioni uniche di ognuno dei personaggi a disposizione.
Al netto di una direzione artistica di primissimo livello, anche tecnicamente parlando la mia prova è andata benissimo. Ho potuto giocare a Mario Kart World sia con uno schermo con risoluzione 4K, e supporto all'HDR 10, sia in modalità portatile e, in entrambi i casi, l'esperienza in singolo si è dimostrata incredibilmente soddisfacente.
Frame rate granitico, upscaling perfetto (possiamo tranquillamente salutare quelle sbavature che si notavano con la prima Switch quando si giocava su monitor 4K di dimensioni considerevoli) e, per quanto io non abbia potuto testare le varie modalità grafiche per provare a giocare sia a 60FPS che a 120FPS, l'unico reale momento in cui ho notato che il gioco ha abbassato drasticamente il frame rate, è stato quando abbiamo potuto tesare la modalità cooperativa per quattro giocatori su un'unica console. In questo specifico contesto, Mario Kart World girava decisamente al di sotto dei 60FPS, azzarderei un 30 ma non voglio dare numeri senza averli potuti misurare accuratamente, offrendo un'esperienza accettabile ma ben diversa da quella garantita quando si gioca in solitaria sulla propria console.
Prime conclusioni
Questa intensiva prova di Mario Kart World mi ha lasciato con molte più certezze sulla bontà di questa nuova produzione di Nintendo, anche se non tutti i dubbi sono stati dissolti. Sicuramente siamo di fronte al capitolo più ricco di novità, e contenuti, dell'intera saga, capace di rappresentare la quintessenza di tutto quello che la serie è stata fino a oggi, essendo allo stesso tempo un punto di svolta per le future iterazioni (che con molta probabilità non vedremo per molto, moltissimo tempo).
La sensazione generale è quella di riotrvarsi di fronte a un prodotto pensato per coccolare i veterani, abbraciare le nuove generazioni di giocatori e rappresentare, mai come in questo caso, un "gioco per tutti", visto che è tranquillamente capace di accompagnare gli utenti, già in questa sua versione iniziale, per tutta la durata di questa nuova generazione di console targata Nintendo.
Ovviamente alcune cose tradiscono la volontà di Nintendo di tenere qualche contenuto per "più avanti", uno su tutti l'assenza dei personaggi non facenti parte dell'universo di Super Mario e che sicuramente, prima o poi, faranno capolino in Mario Kart World in un modo o nell'altro (anche se nel farlo si dovrà tenere conto di una direzione artistica ben precisa che enfatizza esclusivamente l'immaginario del regno dei funghi).
Allo stesso tempo, per quanto le nuove tecnologie "made in NVIDIA" abbiano permesso il raggiungimento di performance incredibili su una console portatile di questa portata, alcune modalità di gioco tradiscono i necessari compromessi ai quali Nintendo ha dovuto sottostare per garantire a più giocatori di sfruttare una singola console con un gioco così tanto ricco di elementi a schermo.
Ora però, la grande sfida per Nintendo non sarà solo quella di convincere la critica, e i giocatori, con la versione definitiva del titolo, ma di dimostrare che il tanto chiacchierato "prezzo d'ingresso elevato" sia giustificato con un supporto post lancio privo di sorprese.