Marvel's Spider-Man 2 sembra davvero un gran sequel | Provato

Siamo volati a Londra per provare, per 90 minuti, Marvel's Spider-Man 2. Ecco le nostre prime impressioni su questo incredibile sequel

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a cura di Andrea Maiellano

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Dopo essere volati a Londra, ed esserci immersi nella splendida cornice dei Proton Studios addobbati nello stile delle più iconiche location presenti in Marvel's Spider-Man 2, abbiamo avuto l'opportunità di spendere un po' di tempo con alcuni membri del team di Insomniac, visionare un trailer inedito del gioco (che verrà rilasciato, con molta probabilità, nella giornata di oggi da PlayStation), addentare un paio di Hot Dog e, soprattutto, provare per 90 minuti uno dei titoli più attesi di questo affollato 2023.

Senza anticiparvi nulla in merito al trailer che abbiamo visionato, vogliamo iniziare questa anteprima condividendo con voi un'informazione molto interessante sorta durante la nostra chiacchierata con Bryan Intihar, Creative Director di Insomniac Games. In Marvel's Spider-Man 2, uno degli aspetti su cui il team di sviluppo si è concentrato di più è stato l'aumento, e la stratificazione, delle Boss Fight. Nel gioco, difatti, troveremo numerose missioni secondarie che, una volta portati a termine tutti i vari passaggi, metteranno di fronte al giocatore uno degli iconici villain di Peter Parker o Miles Morales.

Purtroppo, durante la nostra prova, non abbiamo potuto sperimentare nulla in merito a questa dichiarazione ma, visto che uno dei dubbi più grossi che abbiamo risiede proprio nella realizzazione delle missioni secondarie, non vediamo l'ora di capire quanto, realmente, siano state rivoluzionate rispetto ai due giochi precedenti.

Per quanto riguarda, invece, i 90 minuti che abbiamo speso assieme a Marvel's Spider-Man 2, mettetevi comodi perché abbiamo parecchie cose di cui parlarvi.

Innanzitutto, in seguito a una cinematica indubbiamente affascinante che mescola una regia in stile "trilogia di Raimi", a una fotografia che sembra presa di peso dalle pagine dell'Ultima Caccia Di Kraven (la celebre saga dell'Uomo Ragno del 1987), abbiamo optato per fare un giro nel menù del gioco, cercando di carpire il maggior numero di informazioni in merito a come fosse stata impostata la nostra prova.

Il livello di difficoltà era impostato su "Amazing" (che rappresenta il canonico "Normal Mode") mentre per quanto riguarda le performance, la demo girava in modalità "Fidelity" con VRR attivo. Il che vuol dire che abbiamo potuto saggiare il titolo con una risoluzione di 4K, Ray Tracing attivo e 30 fps stabili. Questi ultimi, però, in virtù del VRR attivo, tendevano sovente a salire nelle situazioni meno frenetiche, raggiungendo il picco di 40fps, negli scenari meno affollati.

Il nostro tour nelle impostazioni di sistema non è durato molto, visto che il demoist presente al nostro fianco, ha iniziato a schiarirsi la voce per farci intendere che dovevamo pensare a giocare, piuttosto che spulciare nei menù del gioco.

Le prime fasi della demo di Marvel's Spider-Man 2 ci hanno fatto sentire letteralmente a casa. Peter ha rubato un siero da Kraven e, dopo essersi diretto in fretta e furia da Harry Osborn, inizia a sintetizzarlo assieme al suo amico per estrapolare una cura per il Dottor Connor, trasformatosi nel temibile Lizard.

In termini di trama non ci è stato, volutamente, dato alcun riferimento, mettendoci tra le mani quella che ci è sembrata una porzione della storia situata poco prima di un, ipotetico, climax. Peter ha già ottenuto il simbionte, Harry è guarito ma mostra ancora degli strascichi della sua malattia (e chi ha giocato al primo Spider-Man sa di cosa parliamo), la minaccia di Kraven è già una realtà nelle strade di New York City e il Dotto Connor si è già trasformato in Lizard.

Fatto stà che, dopo un breve minigioco svolto all'interno di un generatore di particelle, e che ci ha mostrato come Marvel's Spider-Man 2 sfrutterà ancora più in profondità le caratteristiche peculiari del Dualsense, abbiamo cominciato a menare le mani contro un gruppo di Cacciatori al soldo di Kraven.

Il combat system si è rivelato come una corretta evoluzione di quello presente nei precedenti capitoli, con il solito flow atto a rendere dinamici gli scontri, i gadget a disposizione di Peter Parker per controllare il cambio di battaglia e gli inediti poteri derivati dal simbionte, per annientare rapidamente i nemici più ostici.

Il fatto di avere due menù radiali, associati a L1 e R1, per gestire poteri e gadget, rende tutto molto più dinamico e garantisce quella giustà quantità di varietà che tendeva a mancare nelle precedenti iterazioni. Gadget e poteri hanno dei cooldown da rispettare ma il fatto di avere otto opzioni che si aggiungono alle combo eseguibili con gli attacchi melee, offrono una varietà sorprendentemente alta e che apre pochi spiragli alla ridondanza.

Permangono, ovviamente, tutte le meccaniche già viste nei precedenti capitoli. Inanellare combo su combo, permetterà di rimepire una barra che potrà essere sfruttata sia per curarsi rapidamente, sia per mettere a segno un attacco critico capace di mandare k.o. gli avversari più deboli.

Mettere a segno le offensive senza venire colpiti, inoltre, permetterà al cooldown associato alla Ultimate di caricarsi più velocemente, permettendo di sferrare questi devastanti attacchi con maggior frequenza. Nel caso di Peter, con addosso il simbionte, la Ultimate ci ha ricordato molto la Furia Di Sparta della serie God Of War, con il simbionte che prende il sopravvento e permette, per un periodo di tempo limitato, di eliminare praticamente ogni nemico con un attacco singolo, adornato da una serie di animazioni altamente scenografiche.

Per quanto i combattimenti ci siano sembrati più dinamici e, per certi versi, più complessi visto l'elevato numero di nemici presenti a schermo, abbiamo notato le stesse sbavature che affliggevano i precedenti capitoli, ovvero un IA generale degli avversari molto bassa e alcune situazioni in cui, innescare una manovra di contrattacco con i nemici più vicini, interrompeva le azioni offensive di quelli sulla distanza.

Ci è stato chiarito, però, che molte delle sbavature che abbiamo incontrato nella demo non saranno presenti nella versione finale del gioco e che la difficoltà, così come le reazioni dei nemici, sono state impostate per rendere la demo fruibile, nella sua interezza, da tutti i presenti. Prima di giudicare questo aspetto, quindi, aspetteremo di mettere le mani sulla versione finale di Marvel's Spider-Man 2.

Terminato il lungo scontro con i Cacciatori, ci siamo ritrovati nei panni di Miles Morales, liberi di esplorare New York, e le nuove aree presenti in Marvel's Spider-Man 2, in totale libertà. Ovviamente la prima cosa che abbiamo fatto è stata di entrare nei menù di gioco e spulciare tutto quello che concerne le dimensioni della mappa, i nuovi costumi disponibili e, ovviamente, la possibilità di cambiare personaggio in tempo reale nei momenti in cui non si stà affrontando una missione principale della storia.

Per quanto riguarda la mappa, Marvel's Spider-Man 2 presenta una superficie raddoppiata rispetto ai due giochi precedenti, con due aree completamente nuove da esplorare (Brooklyn e il Queens) che si sono rivelate davvero ben realizzate e capaci di offrire la giusta varietà in termini di scenari all'intera produzione.

Una mappa raddoppiata, però, prevede anche degli spostamenti più veloci per non risultare troppo tediosa da esplorare, motivo per il quale Insomniac ha introdotto le Web Wings, ovvero le iconiche ragnatele sotto le ascelle che, fin dagli albori dell'Uomo Ragno cartaceo, comparvero e scomparvero a discrezione dei vari disegnatori. In Marvel's Spider-Man 2, però, sono una parte integrante dell'esplorazione, in quanto ottengono una funzione da tuta alare, la quale permette di percorrere, rapidamente, quelle parti di mappa dove non ci saranno appigli per le ragnatele.

Molto intelligentemente, però, Insomniac non ha fatto lo stesso errore di Rocksteady con la Batmobile, in quanto le Web Wings non risulteranno mai predominanti nell'esplorazione, limitandosi ad aggiungere un ulteriore strumento per l'esplorazione che viva in perfetta comunione con l'iconico oscillarsi fra i palazzi con le ragnatele.

Per quanto riguarda la realizzazione di New York è lì che si nota l'immenso lavoro svolto da Insomniac in termini di migliorie grafiche. Laddove il motore di gioco può risultare, leggermente, datato quando si osservano le animazioni facciali dei vari personaggi, le quali sembrano ancorate allo Spider-Man del 2018, nel mentre si volteggia fra i palazzi di New York si percepisce come mai, a più riprese, gli sviluppatori abbiano elogiato la potenza aggiuntiva offerta da PlayStation 5.

Ogni cittadino che cammina per le strade non è più caratterizzato da routine fisse. Ognuno di loro compierà azioni ben precise e indipendenti, quali prendere un taxi, raggiungere destinazioni precise o interagire con gli altri abitanti. Alla stessa maniera ogni palazzo ora risulta maggiormente vivo, con molteplici finestre che permettono di vedere cosa succeda all'interno dei palazzi e come si comportino gli abitanti al loro interno.

Anche i modelli delle macchine sono stati ricreati interamente e ora risultano meno squadrati e più realistici, oltre a essere anch'essi privi di routine cicliche. Mancano ancora all'appello, purtroppo, meteo e ciclo giorno/notte dinamici ma al netto di queste due assenze, la New York di Marvel's Spider-Man 2 è davvero capace di stupire se ci si perde a esplorarla a dovere.

Per quanto riguarda invece i menù di gioco, abbiamo sviscerato un pò tutti gli aspetti presenti al loro interno, scoprendo che gli oltre 60 costumi a disposizione al day one sono suddivisi in tipologie e stili. Le prime rappresentano, molto banalmente, i costumi che si potevano sbloccare anche nel precedente capitolo (investendo gettoni ottenuti dalle varie attività o completando missioni specifiche), mentre i secondi rappresentano una delle novità di Marvel's Spider-Man 2.

Raccogliendo, infatti, un numero definito di gettoni specifici, si potrà sbloccare gli stili di ogni costume. Questi ultimi altro non sono che una serie di varianti (sbloccabili tutte assieme) del costume base. Per esempio, il costume standard di Miles potrà essere sbloccato in quattro stili diversi, i quali modificheranno la colorazione (inedita o ispirata a vari momenti, saghe o periodi della storia del personaggio) e alcuni dettagli, garantendo un numero di varianti molto più elevato che in passato.

Per quanto riguarda, invece i vari alberi delle abilità presenti in Marvel's Spider-Man 2, saranno suddivisi in tre grosse tipologie: abilità individuali di Miles e Peter, abilità di coppia (utili nelle sezioni in cui si potrà combattere in compagnia di un alleato) e sblocco dei gadget. Per le abilità di coppia, purtroppo non abbiamo potuto sperimentare alcuna sezione con due personaggi a schermo, mentre per quanto riguarda le altre due sezioni, la gestione è analoga a quanto visto in passato. Si guadagnano esperienza e gettoni specifici, completando le attività, e si investono per sbloccare abilità passive, attive e nuovi gadget, per espandere il ventaglio di offensive a disposizione dei due eroi.

Infine non potevamo esimerci dal capire come funzionasse il sistema di cambio, in tempo reale, dei due personaggi durante le fasi in free romaning. Purtroppo non era una delle funzionalità previste dalla demo, in quanto nella versione finale di Marvel's Spider-Man 2 si potrà scambiare personaggio direttamente da una funzione presente nel cellulare in dotazione ai due eroi, ma, spulciando fra i menù, abbiamo notato un comando che permette di farlo anche tramite la mappa di gioco.

Ci è bastato tenere premuto un pulsante per assistere a una breve transizione della telecamera, la quale si è spostata dalle spalle di Mile, ha percorso molto rapidamente le strade di New York e si è posizionata alle spalle di Peter. Purtroppo, però, ci è stato fatto notare che non era un aspetto previsto dalla demo a nostra disposizione, quindi non abbiamo potuto testare con mano se, recandoci con Peter nel punto preciso in cui avevamo lasciato Miles, avremmo trovato il nostro alleato intento a fare qualcosa.

Rimane indubbio, però, che la transizione è molto rapida e piacevole e che, da come abbiamo potuto notare navigando fra le varie icone presenti sulla mappa di New York, questo aspetto si rivelerà utile per affrontare rapidamente le missioni univoche a disposizione dei due personaggi.

Tornando a Miles Morales, abbiamo avuto modo di affrontare una breve missione che ci ha permesso sia di menare le mani che di utilizzare il rinnovato Spider-Bot.

Nel primo caso le sensazioni sono state le stesse provate durante il combattimento svolto con Peter, con l'unica differenza che i poteri Venom, così come l'inedita possibilità di creare ragnatele sospese con le quali muoversi silenziosamente per attaccare i nemici alle spalle, ci hanno reso la vita particolarmente semplice, facendoci terminare lo scontro in pochi minuti.

Per quanto riguarda, invece, lo Spider-Bot, al netto dei nuovi controlli introdotti da Insomniac, abbiamo trovato ben poche differenze rispetto al passato. Resta comunque un buon divertissement per rompere la ciclicità del gioco e offrire dei momenti disimpegnati e, tutto sommato, divertenti.

Quello che ha reso, davvero interessante, la sezione con Miles è stato lo scoprire come Insomniac sia stata abile nel gestire due filoni narrativi in maniera intelligente, riuscendo a restituire un senso di credibilità a entrambi i personaggi, riuscendo a non snaturare troppo le loro caratteristiche in una trama corale come quella offerta da Marvel's Spider-Man 2. Miles rimane l'adolescente le cui problematiche sono la decisione di cosa fare dopo la scuola, l'accettazione della morte del padre e il collimare tutto questo con la difesa della sua città e degli abitanti del suo quartiere.

Peter, invece, lotta per salvare il suo migliore amico da una malattia, apparentemente letale, cercando di gestire la sua relazione con M.J., la venuta di Kraven il cacciatore, la minaccia di Lizard e, ovviamente, il fatto di convivere con un simbionte che sta tirando fuori il peggio di lui.

Non anticipandovi nulla in merito a come sia continuata la nostra prova, per evitare spiacevoli anticipazioni sulla trama, dopo aver giocato la lunga parte di Marvel's Spider-Man 2 mostrata durante il PlayStation Showcase dello scorso maggio, ci siamo trovati a fronteggiare Lizard, in una Boss Fight che, per certi versi, ci ha stupito in positivo.

Invece di essere il solito scontro scriptato, la battaglia con Lizard offriva tre diverse tipologie di approccio: si poteva seguire le istruzioni a schermo, e quindi sfruttare l'ambiente per stordire il lucertolone prima di picchiarlo, utilizzare le ragnatele per accecarlo prima di rimepirlo di pugni e calci, oppure sfruttare una metodologia più diretta, basata su parry precisi e contrattacchi, per abbatterlo nel modo più dinamico, rapido e divertente dei tre messi a disposizione dal gioco.

Un dettaglio che abbiamo particolarmente apprezzato, visto che se questo sarà il tenore degli scontri, potrebbero rivelarsi tutti decisamente più divertenti rispetto a quelli presenti nei precedenti capitoli.

Al termine dello scontro, abbiamo potuto assistere a un inseguimento, molto guidato nelle dinamiche, fra le strade di New York City, analogo a quello presente all'inizio di Spider-Man Miles Morales, il quale ci ha portato dritti, dritti, alla fine della nostra demo, lasciandoci, indubbiamente, con la voglia di averne di più.

Volendo trarre delle conclusioni preliminari in merito alla nostra esperienza con Marvel's Spider-Man 2, possiamo dirvi fin da subito che si tratta del sequel perfetto per gli amanti dei precedenti capitoli ma che, al momento, deve ancora sfilare alcuni assi dalla propria manica per riuscire a stupire anche quei giocatori che non hanno apprezzato la gestione, troppo classica, dell'open world.

La storia è indubbiamente scritta bene e ammalia fin dalle prime battute, e ve lo diciamo avendo giocato esclusivamente 90 minuti sconnessi da prologo ed epilogo, il combat system convince su ogni fronte, al netto del capire come sarà nella versione finale l'IA avversaria, e New York è dannatamente più bella, e viva, che mai.

Cosa non ci ha convinto del tutto quindi? La gestione dell'open world e il fatto che nessuno ne abbia ancora parlato in maneira approfondita. Durante la nostra prova abbiamo potuto constatare che quello che era presente nei precedenti capitoli è ancora tutto li: fotografie da fare, gettoni da raccogliere, sfide a tempo, crimini, missioni secondarie basate su covi da sgomberare e collezionabili ma non abbiamo potuto scoprire se l'Open World si limiterà solo a quello o se presenterà delle sorprese tali da differenziarlo da quella formula che le produzioni PlayStation Studios, hanno abbracciato da, oramai, troppi anni.

È indubbia la qualità produttiva di Marvel's Spider-Man 2, nessuno lo può negare. Il titolo diverte, emoziona, sorprende e intrattiene in maniera, scolasticamente, perfetta, la quale fa già presagire l'enorme successo che otterrà. Sarebbe solo splendido constatare che, nella sua versione finale, gli sviluppatori abbiano osato nel voler offrire quel qualcosa di più da rendere l'intera esperienza, davvero memorabile. Al momento, comunque, siamo di fronte a un prodotto che saprà catturare l'attenzione per tutti gli ultimi mesi dell'anno, con buona pace dei detrattori.