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The Caligula Effect 2 | Recensione

The Caligula Effect 2 è il seguito dell'omonimo JRPG moderno tra idol virtuali e traumi reali, ritornato oggi nella sua versione PlayStation 5.

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a cura di Alessandro Palladino

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The Caligula Effect è una sorta di amore e odio che purtroppo ha la sfortuna di essere fatto di grandi idee ma con una realizzazione tecnica non sempre all'altezza, tanto da mettere in ombra le qualità evidenti in più di un'occasione. Il primo capitolo, per la precisione, è stato accolto tiepidamente ed effettivamente non senza ragione: come debutto aveva i suoi punti critici ma ha saputo conquistare il cuore di qualcuno che ne è riuscito a vedere il potenziale maggiore, attratto da una storia che bene o male attira e va nel profondo della psiche umana. Un esperimento di Persona, con le sue derive e tocchi d'artista che ne conseguono, al cui cuore pulsante c'è il fremente battito musicale di una colonna sonora messa al centro della trama e in gran spolvero. 

The Caligula Effect 2 è un bis richiesto dal pubblico affezionato, lo stesso che magari si è approcciato al marchio grazie allo show animato e che vi invito a recuperare nel caso questo secondo atto sia il vostro punto di partenza. Il gioco è uscito nel 2021 su diverse piattaforme, ma ancora una volta ci ritroviamo catapultati nel mondo virtuale creato da un'idol la cui missione è farvi vivere una realtà idilliaca tra i banchi di scuola giapponesi, lontano dalla disperazione in cui versano le vostre vite reali. Stavolta però tocca alla versione PlayStation 5 similmente a quanto accaduto con la pubblicazione di Overdose

La musica che ci salva

Questa sezione è dedicata a chi non si è mai avvicinato al gioco finora. Per voi, posso descrivere la trama di The Caligula Effect 2 come uno specchio di quella del primo, almeno nella sua superficie più riassuntiva possibile. Giocare al precedente capitolo ha naturalmente un impatto sulla visione della storia nel suo complesso, ma se siete vergini di The Caligula Effect potreste anche partire da qui e non rimanere delusi. Fuori dall'incipit già discusso, ben presto le cose si evolvono seguendo le vite dei protagonisti del nuovo Go-Home Club, ovvero il gruppo di eroi consapevoli che decidono di uscire dal sogno creato dalla virtual idol Regret e affrontare di volta in volta gli scagnozzi del suo entourage misto. Il gioco è infatti diviso in dungeon tematici che ruotano per lo più attorno alle identità di queste persone e ai loro traumi, così come avviene nella controparte degli alleati attraverso l'esplorazione delle storie e relative turbe. 

Il pregio di The Caligua Effect 2, così come del primo, è quello di affrontare temi complessi e attuali, trasformarli in una costante lotta tra evasione, riscatto e disperazione in una scrittura che è sicuramente il pezzo forte di tutta l'iniziativa. Questo è un valore intrinseco che va oltre l'arretratezza tecnica palese fin dai primi minuti di gioco, al pari dell'utilizzo della colonna sonora e delle sue canzoni originali, altro grande diamante di The Caligula Effect. 

Essendo il mondo creato da un'idol, le canzoni presenti in esso hanno la funzione di comandare e assopire chiunque viva dentro Redo e senta la voce di Regret, ma badate bene: non è una costrizione, molti dei partecipanti sono grandi fan dell'idol e sono proprio alla ricerca dell'evasione dalle loro vite, per quanto non si aspettassero di non essere più consapevoli del mondo reale. Ogni area di gioco ha una canzone specifica associata a essa che si espande nella sua versione strumentale durante l'esplorazione. Quando invece si inizia una battaglia, la parte vocale viene aggiunta a quella già esistente ed esplode con la sua intensità, decidendo il ritmo di scontri a turni basati sul flow delle note. Alla base di questa commistione c'è la proiezione delle azioni in un linea temporale ipotetica in cui è possibile posizionare gli attacchi del party a piacimento. 

Ogni eroe ha un proprio ruolo, dall'attacco alla difesa al supporto, così come i nemici hanno le loro identità e possono essere contrastati rispondendo a tono a degli attacchi specifici con mosse che vanno a bloccarne l'efficacia e infliggendo il classico guard break. All'inizio il sistema a tempo di The Caligula Effect 2 è estremamente stimolante, si vede che c'è molta tattica e rispetto al primo capitolo la profondità da RPG è aumentata, specie nell'equipaggiamento. Tuttavia dopo il 20° scontro la lentezza di impostare e prevedere le mosse per tutti quanti, anche con l'assistenza automatica, diventerà fin troppo onerosa per tutti gli scontri che il gioco presenta. Ed è qui che il bello di The Caligula Effect 2 inizia un po' a decadere, anche quando arriva l'esaltazione nel prendere le canzoni dei nemici e rivolgerle contro di loro dalla nostra idol, X, per buffarci. 

Dissonanza e ripetizione

Alla fine della fiera è questo l'unico elemento che mina l'esperienza di The Caligula Effect 2: la sua grande serie di inesattezze e storture su cui bisogna passare sopra per godersi il buono della storia. Ci sono alcuni pregi evidenti, come l'aver un'interfaccia utente più chiara per il Casuality Link, ovvero il sistema che ci permette di controllare le relazioni con tutti gli appartenenti a Redo., ma proprio tutti: dall'NPC che vende hamburger al nostro amico fidato che combatte con noi. Un'idea interessante quella di incrementare la socialità e far vedere le maglie delle connessioni affettive e culturali che ci legano, specie se in The Caligula Effect 2 vengono accostate al sistema social Wire che ci permette di mandare messaggi a chiunque.

Però se tutto questo non viene eseguito a dovere, rischia di cadere nel dimenticatoio e diventare tedioso, ed è proprio questo aspetto a proiettare un'ombra su tutto. Le battaglie? Sistema intrigante ma diventano un peso quando anche per gli scontri più veniali bisogna passare per trecento fasi. I legami sociali? Troppi da seguire, spesso con NPC ripetuti anche nei dialoghi e con missioni che hanno veramente poco da dire, se non nulla. Il Social WIRE? Ottimo, doveva essere la chat di Persona 5 in potenza ma in pratica si finisce per ripetere le stesse linee di dialogo a domande banali come “Che film ti piace vedere?” le cui risposte sono sempre le medesime.

La storia però, così come le musiche e il design artistico di ogni elemento disegnato, trainano da soli tutta l'orchestra di The Caligula Effect 2, anche quando la cantante principale manca gli acuti nei momenti topici. L'unico grande dubbio che questa nuova versione per PlayStation 5 riguarda solo la sua esistenza. Il gioco, rispetto alla versione PS4, non cambia assolutamente nulla, se non forse una leggerissima miglioria in termini di caricamenti e risoluzione. Non viene aggiunto alcun contenuto, i 60 FPS già c'erano nell'originale e i modelli, così come le musiche, rimangono intatte. Quindi, perché pagare ancora? La risposta è che se avevate già acquistato The Caligula Effect 2 al tempo non dovreste farlo e, anche fosse, oggi come oggi trovereste la versione PS4 a meno e senza alcuna differenza notabile. In virtù del prezzo richiesto e senza la possibilità di fare un upgrade gratuito, questa versione è completamente priva di alcun valore. Per farvi un'idea, guardatevi il gameplay trailer rilasciato quest'anno e quello invece della release originale, sono gli stessi e senza alcun cambiamento.

Voto Recensione di The Caligula Effect 2


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Storia dalle tinte cupe ben scritta

  • Personaggi interessanti che personificano tematiche molto serie

  • Colonna sonora tra le migliori sulla piazza

Contro

  • Tecnicamente arretrato

  • Più passano le ore, più alcune meccaniche diventano tediose

  • La versione PlayStation 5 non porta alcuna novità

Commento

Il giudizio qui espresso riguarda il gioco in sé, The Caligula Effect 2, la cui storia e idea sono sicuramente meritevoli di essere vissute almeno una volta, a un prezzo possibilmente accessibile considerando l'uscita del 2021. Si tratta di un racconto di giovani identità e pari tormenti, costellato dalla musica giapponese utilizzata come arma e contesto in un'illusione virtuale che parla molto della realtà in cui viviamo oggi, o meglio come la vive la gioventù giapponese odierna. L'unico ostacolo sono una resa tecnica non proprio stellare e alcune magagne superficiali del gameplay, dovute alla gestione dei contenuti e alla ripetizione degli stessi. La nuova versione PlayStation 5 è invece un'operazione che ci lascia interdetti e che non raggiunge la sufficienza senza alcun tipo di cambiamento anche sul fronte tecnico, tant'è che non c'è alcuna descrizione ufficiale delle differenze con le precedenti iterazioni. Se si fosse anche solo introdotta la possibilità di velocizzare delle battaglie e altri cambiamenti alla qualità of life, questo pezzo avrebbe una musica diversa.

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Caligula Effect 2 - PlayStation 5

The Caligula Effect 2 - PlayStation 5