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Recensione di Watch Dogs, il gioco d'azione open world di Ubisoft che racconta la storia di Aiden Pearce, un hacker dall'oscuro passato in cerca di vendetta. Capolavoro annunciato o soltanto un buon gioco?

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a cura di Tom's Hardware

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Uno degli elementi che distinguono maggiormente Watch Dogs dalla concorrenza è il modo in cui è strutturato il multiplayer online. Oltre alle varie corse d'auto, incluse praticamente in ogni gioco open world, ci sono una serie di modalità che richiedono di avvicinarsi a un altro giocatore per rubargli qualcosa, in una sorta di gioco del gatto con il topo.

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Queste "invasioni" online si subiscono contro la propria volontà, obbligando il giocatore a risolvere la questione prima di procedere con le proprie attività. I premi per superare queste missioni sono minimi e il pessimo tempismo con cui spuntano fuori le trasforma, nella maggior parte dei casi, in fastidi che v'impediscono di completare i vostri obbiettivi. Un vero peccato, perché si tratta di un'idea valida, implementata in un modo poco convincente.

Volendo si può scegliere di disattivare le missioni online, ma modificando quest'opzione si preclude l'accesso ad alcuni bonus utili, come la possibilità di danneggiare maggiormente i veicoli usando le armi da fuoco.

Disabilitare le missioni online durante la partita comporta anche il reset dei progressi di questa modalità, rendendo vano ogni sforzo fatto. Un torto che sarebbe più fastidioso se i bonus guadagnati online avessero qualche utilità, ma visto che la maggior parte di essi è utile soltanto online e che la campagna single player è già abbastanza semplice non c'è molto da preoccuparsi.

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Inoltre anche senza invasioni online il gioco vi distrarrà spesso con grosse missioni secondarie legate alla trama principale, al punto che in qualche occasione vi chiederete il motivo per cui state facendo una determinata azione, e in che modo si possa legare alla storia di vendetta di Aiden. Se aggiungete a tutto questo un cast di personaggi che continuano a entrare e uscire nelle vicende del protagonista vi renderete conto molto presto che è abbastanza difficile provare empatia nei confronti di Aiden e dei suoi amici/nemici.