Online Pass, l'obolo sui giochi usati non soddisfa EA

Electronic Arts sostiene che l'Online Pass, il sistema per far pagare l'accesso alle funzionalità online a chi acquista videogiochi usati, non ha fatto guadagnare molto all'azienda. I ricavi si aggirano fra i 10 e i 15 milioni di dollari, dalla data di avvio del programma, ovvero giugno del 2010.

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a cura di Roberto Caccia

Electronic Arts ha dichiarato che gli introiti ottenuti con l'Online Pass non hanno inciso molto sulle entrate dell'azienda. Per chi non lo sapesse, questo sistema garantisce agli acquirenti di un gioco nuovo la possibilità di sfruttare il multiplayer online e altre caratteristiche, mediante l'inserimento di un codice monouso.

Chi invece acquista un titolo usato deve sborsare altri dieci euro per ottenere un nuovo codice e accedere alle funzionalità online, come potete leggere nella nostra notizia precedente (Online Pass, EA a gamba tesa sul mercato dell'usato).

L'Online Pass di Electronic Arts

"I ricavi dell'online pass si aggirano fra i 10 e i 15 milioni di dollari, da quando abbiamo cominciato il programma (giugno 2010, NdR). Cifre tutt'altro che impressionanti", ha dichiarato Eric Brown, il direttore finanziario di Electronic Arts.

Siamo d'accordo sul fatto che 10 o 15 milioni di dollari non siano una quantità enorme di denaro per un'azienda come EA, tuttavia è importante ricordare come queste entrate siano piovute "dal cielo" a fronte di un investimento bassissimo, per non dire quasi nullo.

Brown preferisce vedere questi ricavi come una sorta di ricompensa, perché arriva da utenti che in precedenza avrebbero consumato la banda passante gratuitamente. Un punto di vista decisamente discutibile.

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Numerosi giocatori si lamentano che pagare questa sorta di tassa non è giusto, che quando si compra una copia del gioco dovrebbe essere possibile sfruttare l'online senza vincoli di alcuni tipo. Inoltre, EA non lo dice ma bisogna considerare che questa mossa potrebbe aver scoraggiato alcuni utenti ad acquistare titoli usati, incrementando le vendite di giochi nuovi e aumentando i ricavi generali.

Tuttavia, l'opinione contraria degli utenti non è bastata a far cambiare idea alle aziende del settore, che fiutando l'affare stanno cominciando ad adottare l'obolo su molti videogiochi. Fra gli ultimi esempi illustri troviamo i recenti Driver San Francisco e Resistance 3, ma anche titoli attesi come Rage e Battlefield 3, che usciranno nei prossimi mesi, includeranno questo sistema.