Occhio non vede, cuore non duole

Operation Flashpoint mantiene inalterato lo standard di realismo, ma mostra qualche debolezza.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Occhio non vede, cuore non duole

Una volta in azione, tutto è più chiaro. Codemaster ha conservato il punto forte di questo titolo, ossia il realismo dei combattimenti. Poche chiacchiere, e con un proiettile (o due se siete fortunati) la morte è assicurata. Anche il campo di battaglia gode di un elevato realismo.

Dato che ormai è d'obbligo creare un titolo che funzioni anche su console, gli sviluppatori sono stati costretti a modificare leggermente lo spirito iniziale della serie. Innanzitutto le mappe sono limitate e non lasciano molta libertà di azione. Gli obiettivi assegnati sono talmente precisi che l'unica strada percorribile è quella piena di nemici. È però necessario percorrere lunghi chilometri per raggiungere gli obiettivi, e farlo camminando, a velocità da lumaca, diventa spesso frustrante, ma certo non si può dire che non sia realistico.

I combattimenti sono ben realizzati: avvicinarsi di soppiatto, tra i cespugli, e sorprendere una squadra di cinesi è uno dei piccoli piaceri della vita, rovinato però dall'artificialità del gioco, dovuta ai limiti dell'intelligenza artificiale: per esempio, durante un assalto violento, colpito dagli attacchi del nemico, chiedo alla mia squadra (il giocatore è sempre accompagnato da altri tre soldati a cui può dare degli ordini) di nascondersi dietro un muretto e di coprirmi, per darmi il tempo di mettermi al sicuro. 10 secondi più tardi, sono solo. I miei soldati hanno pensato di uscire allo scoperto e di sparare a raffica, nel vuoto. Stessa cosa per i cinesi: non solo sembra che l'armata orientale non conosca il significato di mettersi al riparo, ma i soldati sono anche degli sprovveduti totali, incapaci di prende la mira.

Se inizialmente si è un po' scettici nell'uscire allo scoperto, per passare da un riparo all'altro, diventa subito chiaro che i nemici soffrono di un disturbo alla vista che non gli permette di percepire gli oggetti in movimento; sparano sempre a casaccio, indipendentemente dal livello di difficoltà selezionato. Altra stranezza dell'IA è la presenza, sul campo di battaglia, di soldati con visore termico incorporato direttamente negli occhi, dato che alcuni sono in grado di vedere perfettamente attraverso i cespugli e i fumi dei fumogeni.