Playstation Network fregato, Sony è responsabile

Prima denuncia per Sony per il furto dei dati di 77 milioni di utenti PSN. Anche in Italia qualcosa si muove, con l'ADOC sul piede di guerra. Nel frattempo emergono altri importanti dettagli sulle mosse che sta facendo l'azienda.

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a cura di Manolo De Agostini

Piovono le prime denunce contro Sony e anche le associazioni dei consumatori italiane si attivano. La casa nipponica è stata denunciata negli Stati Uniti per il furto di oltre 70 milioni di utenze Playstation Network. La causa è stata depositata nel distretto nord della California dallo studio legale Rothken Law Firm per conto del trentaseienne Kristopher Johns e in futuro potrebbe assurgere al rango di class action.

L'accusa rivolta alla casa nipponica è quella di "non essere riuscita a garantire la sicurezza dei dati personali e finanziari dei propri clienti", ma anche di non aver fatto quanto necessario per "proteggere, codificare e mettere in sicurezza i dati privati e sensibili dei propri utenti".

Nella denuncia si punta il dito anche contro l'assenza d'informazioni sulla vicenda, durata una settimana e giustificata da Sony con la necessità di concludere le indagini sull'attacco. Secondo i querelanti il silenzio dell'azienda avrebbe impedito di "prendere una decisione informata sulla possibilità di cambiare numero di carta di credito, chiudere gli account esposti, controllare il conto corrente o compiere altre azioni per ridurre l'impatto del problema".

Kristopher Johns chiede un risarcimento per il tempo profuso e i costi sostenuti per controllare i conti bancari e per l'inaccessibilità prolungata del servizio Playstation Network. J.R. Parker, avvocato di Rothken Law Firm, ha dichiarato che la violazione della fiducia concessa a Sony dai propri clienti è "sconcertante".

"Ha promesso ai propri utenti che le loro informazioni sarebbero rimaste private. Generalmente si potrebbe pensare che una multinazionale come Sony usi efficaci misure di protezione per impedire la divulgazione non autorizzata delle informazioni personali, incluse quelle delle carte di credito. Sony, in apparenza, non si comporta così".