Recensione Battleborn

Recensione di Battleborn, lo sparatutto in soggettiva di Gearbox con elementi presi in prestito dal mondo dei MOBA.

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a cura di Lorenzo Quadrini

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Battleborn

 

Battleborn è il nuovo gioco del team di Gearbox, che ha dato vita a un coraggioso incrocio fra uno sparatutto e un MOBA. Alcune idee sono convincenti, anche se la presentazione dei numerosi contenuti e un po' troppo confusa.

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CONTRO: Qualche neo a livello di bilanciamento; la profondità del gameplay va di pari passo con una discreta confusione a livello di contenuti.

VERDETTO: Battleborn non è certo un titolo per tutti. La sua complessità, mista a qualche errore di design qua e là e a una community ancora acerba, potrebbe portare all'esasperazione i giocatori in cerca di uno sparatutto online meno tattico e più dinamico. Se però avete voglia di una sfida online più articolata, da godersi magari con un gruppo di amici, vi consigliamo caldamente l’acquisto.

Battleborn è un titolo d'importanza cruciale per Gearbox. La software house americana infatti, dopo il successo della serie Borderlands, si butta su un genere ibrido piuttosto diverso rispetto ai suoi standard, con il peso della responsabilità di dover creare un prodotto di pari livello. Possiamo dire che il tentativo è più che buono, ma certo non eccezionale.

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Il gioco è un ibrido tra un FPS e un MOBA e si basa su un solido impianto PVP ma senza eliminare del tutto la classica modalità "campagna". Battleborn cerca di dare ai giocatori un mondo divertente e colorato, nel quale essere protagonisti di battaglie all'ultimo sangue, tutte contraddistinte da una forte componente tattica e da una grande varietà di eroi giocabili.

Storia

Battleborn non si contraddistingue per l'originalità della trama. Un universo soggiogato dal potere di una forza oscura e malvagia trova nei battleborn, ovvero guerrieri prescelti, la speranza di salvezza e di resistenza. Il prologo, i cui fin troppo lunghi video introduttivi non possono essere saltati, ci immette con dovizia di particolari nella trama di gioco.

Se l'intreccio narrativo in sè non è certo un capolavoro, il lavoro fatto da Gearbox per caratterizzare ogni singolo personaggio è di grande impatto.

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Siamo di fronte a una struttura imponente, nella quale ogni singolo eroe contiene una propria storia, una propria personalità e una propria identità. Il tutto è a disposizione del giocatore solo a fronte di un buon numero di ore di gioco con il particolare personaggio. Un espediente utile per aumentare la sensazione di confidenza che si instaura con ogni PG.

Purtroppo i limiti di questo "racconto giocabile" si mostrano rapidamente, cozzando con la fisiologica mancanza di contesto propria dei MOBA. In queste grandi arene online infatti si è abituati a vedere scontrarsi personaggi che nella saga canonica sono amici inseparabili, tanto per fare un esempio. Un espediente richiesto dalle esigenze di gameplay, per le quali Battleborn sacrifica anche l'unicità dell'eroe, permettendo che uno stesso personaggio possa essere scelto da entrambi i team rivali.

Gameplay

Battleborn presenta un variegato sistema di gameplay, unito a una buona varietà di modalità di gioco. Per quanto concerne il primo elemento abbiamo già discusso della sua particolare natura ibrida, a metà tra i MOBA e i classici FPS.

In realtà il prodotto, a seconda della tipologia di mappa scelta, tende nettamente più verso un genere o verso un altro, dando a volte l’impressione che non si arrivi mai a un vero punto di incontro tra i due generi, ma solo a un grande miscuglio.

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La campagna, che offre del sano divertimento PVE (da affrontare rigorosamente in compagnia di amici o di utenti casuali), consiste principalmente in lunghissime e appaganti sfide a ondate. Sebbene ci siano momenti più a scorrimento, la maggioranza dei livelli ufficiali della storia di Battleborn si completano in una zona specifica, aspettando di uccidere le enormi orde di nemici. Un classico di molti FPS cooperativi, riprodotto in salsa futuristica e condito con le grandi possibilità offerte dalle abilità dei diversi eroi selezionabili. Gli unici nei della modalità storia rimangono le sezioni di gioco troppo lunghe (prive praticamente di checkpoint, nel caso in cui l'intero gruppo perisca) e la scarsa varietà del level design.

Quando si passa al PVP però la musica cambia. Per ora ci sono solo tre tipi di modalità: Cattura, Incursione e Fusione. Cattura è una classica arena FPS il cui scopo è controllare i punti risorsa della mappa ed arrivare per primi al punteggio di 1000. In Incursione e Fusione (seppur con grossi elementi di differenza) si tocca invece a pieno il mondo dei MOBA. Gli elementi di richiamo sono la presenza di PNG, di ondate di nemici che permettono di ottenere esperienza, la zona grigia della giungla dove recuperare esperienza e crediti e la mappa suddivisa in "lane", o corsie.

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Il concetto di crescita del personaggio e d'interazione con il mondo di gioco rimane sempre lo stesso: level-up esclusivamente all'interno del singolo match e accumulo di risorse utili per comprare miglioramenti ambientali quali torrette o droni. Gli oggetti personali sono invece acquisiti come loot di fine match e rimangono vincolati in maniera generica all'account. Diviene quindi possibile creare delle build generiche prima di affrontare gli scontri online. L'equipaggiamento, in un massimo di tre slot per eroe, si attiva durante la partita spendendo crediti di gioco.

L'approccio di gioco in Fusione e Incursione passa dalla generica battaglia all’ultimo sangue a un più complesso scontro tattico. Ogni team dovrà pensare alla strategia da seguire, costruendo una squadra equilibrata e adattandosi alle esigenze della partita. Questa caratteristica pesa per ora sulla community di gioco, forse troppo abituata alle precedenti produzioni Gearbox. Non è inusuale trovarsi in mezzo a squadre completamente sbilanciate, nelle quali il concetto di supporto è totalmente sconosciuto, così come quello di farm e di push, termini del tutto familiari ai giocatori di MOBA ma che possono spaventare chi è ancora estraneo a questo mondo.

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Servirà probabilmente un po' di tempo per creare un nocciolo duro di giocatori e per far acquisire agli utenti quelle dinamiche strategiche necessarie alla buona riuscita di una partita. Battleborn offre comunque tutti gli strumenti per affrontare partite tanto frenetiche quanto soddisfacenti dal punto di vista della pianificazione.

Ci sono sicuramente molti miglioramenti da apportare sia alle mappe sia al bilanciamento degli eroi, a volte ancora poco incisivi (o viceversa). Tanto però deve essere fatto dagli stessi utenti, perché Battleborn non è un titolo che può essere sfruttato al massimo potenziale istantaneamente, avendo una curva di apprendimento piuttosto ripida.

Uno dei limiti del gioco forse è, paradossalmente, l’enorme quantità di contenuti offerti. Battleborn genera al primo impatto grande confusione, al punto tale da spaventare anche i giocatori più navigati. Gli utenti sono infatti inseriti istantaneamente in un mondo fatto di livelli - ogni eroe ha il suo livello personale che sblocca elementi estetici e nuove mutazioni, ma è presente anche un rank globale dell’utente - e di personaggi, con una mole di informazioni da memorizzare e gestire non indifferente.

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A questo si aggiunge la necessaria fatica che si deve affrontare per padroneggiare i vari personaggi (che però non sono tutti sbloccati) e le loro abilità. Ogni combattente offre due abilità standard e una terza, al livello 5 in-game, che possiamo chiamare "ultimate". Non basta però conoscere queste skill attive, bisogna anche studiare attentamente le caratteristiche passive del nostro alter ego e pianificare il percorso di mutazione (ovvero la crescita di livello) adatto per il match.

Non fraintendiamoci: ben venga che il prodotto sia complesso e articolato, ma l'utente che pensa di poter acquistare il titolo per un po' di sparatorie senza pensieri deve rivalutare istantaneamente le proprie aspettative.

Grafica e sonoro

Tecnicamente il videogioco mostra il giusto compromesso tra un ottimo impianto “visivo” e una richiesta hardware alla portata di molti. I fenomeni di lag e di cali di frame rate sono praticamente assenti già con una macchina certo non eccezionale (persino una GTX 760 non ha dato segni di cedimento neanche con i settaggi alti), un aspetto fondamentale in un gioco esclusivamente online.

Certo non siamo di fronte a un dettaglio grafico sbalorditivo, e anzi spesso il design della mappe lascia a desiderare in quanto a varietà degli ambienti. I personaggi di gioco sono però tutti perfettamente inseriti nel contesto, presentando animazioni e skin variopinte, differenti e sempre giocose. Battleborn è un gioco allegro e piacevole per gli occhi, coloratissimo e vivace, pur nonostante la sua semplicità tecnica.

Per quanto concerne il comparto audio, in linea con l'ottima tradizione di Gearbox, anche Battleborn offre all'utente un'esperienza musicale di tutto rispetto. Le musiche, a partire dal main theme, sono originali e profondamente integrate con le situazioni di gioco e con il tono dell'ambientazione. Buono anche il lavoro di traduzione, che fornisce ai personaggi voci ben caratterizzate e completamente tradotte in italiano. Gli effetti sonori di animazioni, armi ed esplosioni sono anch'esse ben implementate, riuscendo a coniugarsi perfettamente con la struttura visiva del gioco, sempre frenetica e allegra.

Verdetto

Battleborn nel complesso è un ottimo prodotto. Il titolo Gearbox riesce abbastanza bene a coniugare lo stile FPS alla complessità del MOBA, pur forse ancora non amalgamando al meglio gli elementi a disposizione, ma garantendo comunque un'esperienza appagante.

La grande quantità di contenuti non gioca a favore della curva di apprendimento, resa forse ancora più ripida da una generale sensazione di confusione che si avverte con i numerosi elementi di gioco.

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Nella valutazione d'acquisto pesa la presenza di una community di gioco che sappia sostenere la complessità del gameplay, che soprattutto nelle modalità Incursione e Fusione ha bisogno di giocatori dall'approccio strategico.

Battleborn offre comunque davvero tantissimo ai giocatori, che una volta avvisati sui limiti del titolo e su ciò che li aspetta, possono benissimo procedere all’acquisto. Consigliamo in ultimo di appoggiarsi a un gruppo di gioco assiduo e motivato, elemento imprescindibile in un mondo totalmente multiplayer e così votato alla tattica quale è Battleborn.