Anche incrociando i flussi la situazione non migliora
Il gioco offre la possibilità di affrontare l'avventura fino a quattro giocatori ma solo in locale. Una scelta incredibilmente anacronistica. Alla fine della fiera, l'elemento che spicca di più del titolo di Fireforge Games è l'aspetto grafico, molto cartoon e con una palette cromatica vivace, ma non troppo. Ma non è un bel complimento perché se rapportato al folle prezzo a cui è venduto il gioco anche l'aspetto visivo trova ben pochi consensi.
La distruttibilità dell'ambiente è circoscritta a pochi elementi e gli effetti particellari, così come i modelli poligonali dei fantasmi non fanno di certo gridare al miracolo, anzi. Per dovere di cronaca segnaliamo che è presente il doppiaggio in italiano e che la colonna sonora si fregia delle tracce del film originale tra cui il famoso main theme "I ain't afraid of no ghosts". Di Ghostbusters si salva ben poco: è uno dei giochi più brutti che ci sia capitato di giocare da tanto tempo, possiamo dirlo senza mezzi termini.
Conclusioni
Ironia della sorte, il vero Ectoplasma del gioco è il gioco stesso. Per usare una citazione dell'originale film degli anni '80, il gioco ci ha "smerdato" e dubitiamo che Spengler ne desideri un campione. Ghostbusters è il trionfo della noia e della ripetitività: propone una formula di gioco basilare e senz'anima, priva di qualsiasi soluzione di gameplay lontanamente interessante. A incidere fortemente su questa valutazione negativa c'è anche il prezzo di vendita, assolutamente folle. Al prezzo consigliato di 49,99 euro non possiamo che dissuadervi dall'acquisto.