Recensione Warhammer 40K: Sanctus Reach - Horror of the Warp

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a cura di Jacopo Retrosi

Warhammer 40.000: Sanctus Reach - Horror of the Warp

SR cover

Sviluppatore: Straylight Entertainment

Editore: Slitherine

Data di uscita: 24 maggio 2018

Provato su: PC

Disponibile su: pc
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Dopo la campagna degli orchi e l'introduzione della guardia imperiale, Warhammer 40.000: Sanctus Reach ci presenta le mostruosità dell'Immaterium, con Horror of the Warp. Terza espansione dello strategico a turni di Straylight Entertainment, il contenuto rimpolpa l'offerta di gioco con una nuova fazione, i demoni del Caos, composta interamente da rappresentanti delle legioni delle quattro divinità del Caos, più una campagna a loro dedicata; un valido acquisto?

Prima di iniziare a lavorare su questo articolo, il sottoscritto non aveva mai provato Sanctus Reach, anzi neanche sapeva della sua esistenza, perdendosi per tutto questo tempo un gran bel giochino. Ispirato al sempiterno franchise di Warhammer 40.000, la produzione Straylight Entertainment e Slitherine propone un'esperienza molto vicina al tradizionale gioco da tavolo firmato Games Workshop.

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Il titolo si presenta come un GDR tattico che incorpora meccaniche tipiche degli strategici sulla scia di XCOM all'interno di un ambiente più consono ai classici RTS. L'azione prende piede quindi all'interno di mappe enormi e coinvolgono dozzine di truppe per schieramento, le unità di fanteria sono spesso raggruppate a formare piccoli battaglioni tra i 2 e gli 8 elementi a seconda della tipologia, e oltre alla salute il giocatore deve gestire anche il morale dei propri soldati, che ne riduce i parametri fino a costringerli alla fuga quando intaccato.

Il tutto però si svolge a turni su una canonica griglia quadrata e c'è grande enfasi sul posizionamento delle unità, data la possibilità di intercettare i nemici in movimento, incrementare i danni inflitti con un attacco dal fianco o alle spalle, oppure di attenuare quelli subiti sfruttando le numerose coperture a disposizione (avversari compresi). Le mappe di gioco vengono generate casualmente ad ogni avvio in base ai parametri impostati (dimensioni e  conformazione del terreno, liberamente personalizzabili nelle schermaglie) e il volume degli eserciti varia in base al loro valore totale, che determina quali e quante truppe schierare (una Dreadnought o un eroe ad esempio valgono quanto se non più di tre squadre di Space Marine armati di bolter; spetta al giocatore decidere se puntare sulla forza dei singoli o sulla versatilità dei numeri).

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Tutte le fazioni vantano qualcosa come 20 e passa unità tra fanteria standard, pesante e specializzata, "cavalleria", veicoli, mech, leader ed eroi, e sebbene non sia concesso cambiare o migliorare l'equipaggiamento in dotazione, i battaglioni possono salire di livello e acquisire così nuove abilità, conservate per le successive sortite della campagna in corso. 

Certo, c'è qualche problemino di bilanciamento, l'intelligenza artificiale non è particolarmente sveglia, l'esito un po' troppo randomico degli attacchi può sfociare nella frustrazione quando si è costretti a offensive mirate (è palese che in background viene lanciato un "dado", a prescindere dalle percentuali a schermo) e più generale il comparto tecnico è di un grezzume allucinante, tra menù che funzionano quando lo decidono loro, la telecamera che se ne va per i fatti suoi e una veste grafica che fa tanto 2008 (i modelli delle "miniature" in compenso sono ricchi di dettagli), MA, la formula di base funziona, diverte e gode di una rigiocabilità impressionante. Non a caso prima di fiondarmi sul contenuto odierno ho ben pensato di provare le altre campagne per farmi un po' le ossa, finendo per sfiorare le 10 ore di gioco... consecutive. Un gioiello se vi piace il genere e non badate alle piccolezze.

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Con Horror of the Warp il numero di fazioni disponibili per le schermaglie in singolo e il multiplayer sale a quattro, portando un po' di sana varietà a un titolo che ne aveva disperatamente bisogno. La campagna extra è una gradita aggiunta, ma per oltre 10 sacchi avremmo preferito comandare personalmente le legioni demoniache, e non respingerle nei panni degli Space Wolves (più una missione introduttiva dedicata agli orchi); un'occasione sprecata.

Quanto al poco raccomandabile gruppetto in sè, i ranghi dei demoni del Caos comprendono mostruosità pescate a caso dal pittoresco campionario dei Poteri Perniciosi. Abbiamo quindi i Sanguinari e i Massacratori di Khorne, i Piromani e gli Orrori Rosa di Tzeentch, le Demonette e i Destrieri di Slaneesh, gli Untori e i Droni di papà Nurgle, Progenie del Caos, Strazia-anime ed altro ancora. Un assortimento davvero niente male, tuttavia al pacchetto manca coesione: le singole divinità potrebbero tranquillamente allestire un esercito con tutti i crismi per conto proprio, pertanto questa sorta di calderone multietnico appare un tantino limitato e limitante, anche perché i ruoli dei candidati selezionati dal team di sviluppo tendono a sovrapporsi.

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Il 90% delle unità della fazione sono infatti specializzate nel combattimento corpo a corpo. Vero, ogni battaglione ha la sua nicchia, pregi e difetti, tuttavia il ventaglio di strategie applicabili è piuttosto contenuto ed implica di solito sfracellarsi a testa bassa contro le linee nemiche, rendendo i demoni del Caos irritanti tanto da giocare quanto da fronteggiare, a seconda delle circostanze. In termini di statistiche sono veloci, coriacei, possono infliggere quantità immonde di danni con pochi fendenti e alcune unità sono persino in grado di curarsi tra un turno e l'altro, ma non potendo contare su artiglieria e fuoco di soppressione sono facili da imbottigliare e spesso buona parte del loro potenziale bellico si perde prima ancora di ingaggiare.

Sfruttarli al meglio richiede insomma particolare accortezza, e forse è proprio questo a rendere i demoni del Caos così interessanti; visivamente poi il loro impatto è notevole. L'inclusione degli Space Marine del Caos (assieme magari alle loro Dreadnought, qualche campione e ai Marine della peste) avrebbe probabilmente mitigato le nostre perplessità, ma tutto sommato Horror of the Warp resta un gradito supplemento al titolo Straylight Entertainment, che i suoi accoliti non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

Warhammer 40.000: Sanctus Reach - Horror of the WarpPC

PRONuova fazione e campagna dedicata; Un approccio inedito alla formula originale; Design, movenze ed effetti dei demoni azzeccatissimi.

CONTROChe senso ha una campagna del Caos se non posso usare i demoni!?; Costipare quattro potenziali armate in una sola ha determinato parecchie esclusioni dal roster e compromette l'eventuale uscita di future espansioni in tema.

VERDETTOWarhammer 40K: Sanctus Reach avrebbe bisogno di una bella mano di vernice, o di un'interfaccia vagamente più responsiva e/o funzionale, ma in termini di offerta ludica non è secondo a nessuno e Horror of the Warp rincara la dose con una fazione davvero intrigante. Il prezzo di listino non sarà il massimo per un DLC che neanche regala la soddisfazione di testare le nuove truppe nell'apposita campagna in singolo, ma se lo trovate in sconto, fatelo vostro senza pensarci due volte. O recuperate direttamente Sanctus Reach se ancora manca alla vostra collezione; non ve ne pentirete.

7

Tom's Consiglia

Se alla strategia preferite l'azione, per restare in tema qualche settimana fa è uscito nei negozi Space Hulk Deathwing - Enhanced Edition. Per la nostra recensione (in cui vi consigliamo caldamente la versione PC), vi rimandiamo a questo indirizzo.