Redfall: Zenimax costrinse Arkane a lavorare al gioco, molti sviluppatori sono scappati

Un report del classico Jason Schreier fa luci sul fallimento di Redfall che conferma l'estraneità di Microsoft.

Avatar di Andrea Riviera

a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Era solo questione di tempo prima che uscissero fuori informazioni precise sul fallimento di Redfall, lo "sparatutto" di Arkane Austin uscito in esclusiva Xbox e PC nel corso dell'inizio di maggio. Il gioco è stato stroncato da critica e pubblico, ottenendo anche voti sotto la sufficienza.

Jason Schreier ha infatti pubblicato un report sulla produzione del gioco, indagando e contattando diversi sviluppatori di Arkane e ciò che è saltato fuori non è nulla che possa sorprendere. Zenimax decise nel 2018, dopo i risultati scarsi di Prey, di costringere Arkane Austin a lavorare una produzione principalmente multiplayer e diversa dal solito. L'idea non piacque per nulla agli sviluppatori e preoccupati dal fallimento decisero di lasciare lo studio in massa (sembra più del 70% di coloro che lavorarono a Prey).

Lo sviluppo continuò e quando Microsoft acquisì Zenimax, Arkane Austin sperò nella cancellazione del gioco o quantomeno nella possibilità di convertirlo in esperienza only single player. Sfortunatamente l'opera era già avanti con lo sviluppo e l'azienda di Redmond non se la sentì di mettere bocca da subito sui progetti, così decise di lasciare piena autonomia a Bethesda per la gestione, ordinando solo la cancellazione del gioco su PlayStation.

Il risultato fu un gioco problematico sotto svariati punti di vista. Il report di Schreier non sorprende più di tanto come scritto poc'anzi, ma da un'idea un po' chiara di chi sia la colpa principalmente. È evidente che dopo tutto questo caos, difficilmente Microsoft non interverrà sui titoli Zenimax, tanto è vero che lo stesso Phil Spencer fece ma culpa un mese sul lancio di Redfall, promettendo una situazione diversa per Starfield e i prossimi giochi.

Non possiamo fare altro che augurarci che questo flop faccia rendere conto a Xbox e l'azienda papà di The Elder Scrolls che produrre qualcosa di lontano dalle corde di un determinato studio non è sempre una buona idea. Se con Redfall le colpe potevano essere giustificate da un progetto ormai in stato avanzato, con i prossimi Xbox non può assolutamente più sbagliare.