Round One Warming Up, publisher e mondo degli esports

Abbiamo partecipato al terzo incontro di Round One nel quale si è parlato di esports e di publishing. Andiamo a vedere i dettagli.

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a cura di Giuseppe Licciardi

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Abbiamo avuto il piacere di partecipare al terzo appuntamento di Round One Warming Up nel quale si è parlato dell'importanza degli esports e il rapporto con i publisher. Non solo a livello mondiale, ma anche all'interno del nostro paese che sta vedendo sempre più interesse soprattutto nel corso degli ultimi anni. Sono intervenuti  Carlo Barone (Brand Manager Italia di Riot Games) e Andrea Patrone (Esports & Brand Manager di Ubisoft Italia) che ci hanno dato una panoramica di quello che si sta facendo a livello italiano (e non solo) all'interno del mondo esportivo. Due titoli di punta per il panorama competitivo internazionale, ovvero League of Legends e Rainbow Six Siege.

Il titolo di Riot infatti viene preso sempre come esempio per esser stato il primo ad aver aperto le porte al grande pubblico per quanto riguarda il modello espotivo. Rainbow Six è invece l'esempio di titolo che si è saputo riprendere dopo un'inzio turbolento, andando difatto a craere una lega competitiva di grande caratura. Il focus principale del webinar è stato quello di andare a delineare quali sono i punti principali per andare a creare delle competizioni appetibili al pubblico.

In Italia la scena competitiva di titoli come quelli di Ubisoft e Riot è sempre più in crescita, l'attenzione rivolta verso il nostro paese è sempre alle stelle, soprattutto considerando le grandi realtà che ormai vivono in pianta stabile nel nostro stivale. In questa occasione in Round One si è parlato anche di come gli sponsor di diverso tipo si approcciano al mondo degli esports. La maggior parte degli sponsor potrebbe favorire le grandi competizioni per la propria pubblicità, cosa che però non è sempre vera, basta vedere il caso di Red Bull che ha scelto anche il circuito Tormenta di League of Legends per alcune sposnorizzazioni.

Si è parlato inoltre anche di normative, importantissime per la crescita sana degli esports. Non sempre simili in ogni paese europeo, in Italia siamo infatti leggermente indietro da questo punto di vista, ma che sicuramente se i numeri continueranno a crescere in questo modo, l'attenzione dovrà essere sicuramente d'obbligo. Per normative si intende una regolarizzazione anche a livello burocratico di tutto quello che riguarda il mondo delle organizzazioni che lavorano attivamente per la crescita del settore in Italia.

Nel nostro paese sono infatti tantissimi i team che sono attivi anche in una serie di attività collaterali che vanno oltre la gestione dei giocatori. Ci sono team che diventano veri e propri organizzatori di eventi o altri che fanno attività collaterali di media o influencer agency. Se vogliamo infatti che l'esport cresca, bisogna per forza agire in questo senso e cercare di regolamentare il tutto. 

Tirando le somme di questa visione generale, in Italia abbiamo bisogno ancora di tanto lavoro dal punto di vista burocatrico. I numeri sono sempre più in crescita e se fino a qualche anno fa c'era molto scetticismo ora possiamo dire che siamo per la strada giusta. Sperando che da qui al prossimo anno si possa fare qualche salto di qualità in più.

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