Il mondo videoludico potrebbe presto assistere a un clamoroso ritorno alle origini per Saints Row, la storica serie che negli anni ha oscillato tra l'essere un credibile rivale di Grand Theft Auto e un esperimento sempre più sopra le righe. Chris Stockman, figura chiave nello sviluppo del primo capitolo uscito nel 2006 come esclusiva Xbox 360, ha rivelato di essere stato contattato per elaborare una proposta di rilancio del franchise. L'ex design director di Volition, oggi impegnato con lo studio di realtà virtuale Bit Planet Games, ha condiviso la notizia direttamente con la community su Reddit, scatenando immediate reazioni tra i fan della serie.
La vicenda ha radici in una mossa piuttosto audace dello stesso Stockman. Durante un'intervista rilasciata il mese scorso a eSports Insider, il veterano dello sviluppo aveva lanciato un appello pubblico direttamente a Embracer Group, il colosso svedese che detiene attualmente i diritti della proprietà intellettuale. In quell'occasione aveva espresso senza mezzi termini il suo disappunto per il reboot del 2022, definendolo "un'idea terribile" e contestando la direzione creativa intrapresa dal defunto team di Volition.
La proposta che Stockman intende presentare non rappresenterebbe una semplice continuazione, ma un salto indietro nel tempo. L'idea centrale ruota attorno a un prequel ambientato negli anni '70, un'epoca che permetterebbe di raccontare le origini delle gang protagoniste del capitolo inaugurale. I giocatori si troverebbero a controllare un gruppo di adolescenti destinati a diventare i personaggi principali del Saints Row originale, il tutto condito con l'estetica caratteristica del decennio: acconciature afro voluminose, pantaloni a zampa d'elefante e una colonna sonora d'epoca.
La scelta temporale non sarebbe casuale ma strategica. Stockman aveva già spiegato nell'intervista precedente come questa ambientazione permetterebbe di differenziarsi completamente dai moderni capitoli di Grand Theft Auto, evitando un confronto ormai impossibile da vincere. L'approccio rappresenterebbe quello che lui stesso definisce "andare nella direzione opposta mentre tutti vanno dalla stessa parte", una mossa che consentirebbe al franchise di ritagliarsi uno spazio distintivo nel panorama degli open world criminali.
Sul fronte operativo, Stockman ha dichiarato a PCGamesN di essere già al lavoro per "riunire la vecchia band", riferendosi ai membri originali del team che lavorarono al primo Saints Row. L'ambizione è chiara: riportare la serie alla sua essenza, abbandonando la deriva sempre più comica che aveva caratterizzato i sequel successivi. Il design director ha ammesso di comprendere le ragioni che portarono a quella progressiva trasformazione, ma ha sottolineato come alla fine gli sviluppatori si fossero "dipinti in un angolo da cui non potevano più uscire".
Le preoccupazioni della community riguardo a un possibile titolo in realtà virtuale sono state immediatamente fugate dallo stesso Stockman, che ha precisato come il progetto non sfrutterà questa tecnologia nonostante il suo attuale impiego professionale nel settore VR. La conferma che si tratterà di un gioco tradizionale ha tranquillizzato i fan, sebbene inizialmente Stockman avesse considerato anche l'ipotesi di collaborare con Meta per una versione VR fortemente stilizzata.
Il fallimento del reboot del 2022 rappresenta il contesto che rende possibile questa potenziale resurrezione. Quel tentativo di rilanciare la serie ricevette recensioni tiepide, con punteggi su Metacritic compresi tra 61 e 65, e critiche che ne sottolineavano i difetti tecnici e la mancanza di ispirazione. Lo stesso Lars Wingefors, fondatore di Embracer Group, aveva espresso pubblicamente la sua delusione per l'accoglienza riservata al gioco durante l'assemblea generale del settembre 2022. La chiusura definitiva di Volition non si fece attendere molto dopo quell'ammissione.
La critica più dura di Stockman al reboot riguarda proprio l'identità confusa del progetto. Secondo il veterano dello sviluppo, il tentativo di riavviare la serie senza mantenere i personaggi amati dai fan e senza rispettare le aspettative consolidate ha prodotto qualcosa che non era riconoscibile come Saints Row. A suo avviso, sarebbe stato più onesto dare al gioco un titolo completamente diverso piuttosto che sfruttare un marchio storico tradendone l'essenza originaria.
Stockman ha inoltre manifestato fiducia nella fattibilità economica del progetto, arrivando a dichiarare che potrebbe persino procurarsi finanziamenti esterni qualora Embracer non volesse sostenere direttamente i costi di sviluppo. Questa disponibilità a cercare fonti alternative di investimento dimostra non solo la sua determinazione, ma anche la convinzione che esista ancora un mercato interessato a un Saints Row fedele alle radici della serie.