Se Destiny 2 fallisce, Bungie perderà l'indipendenza da Sony

Una clausola siglata fra Bungie e Sony al momento dell'acquisizione, si sta trasformando in un vero e proprio incubo per i dipendenti della software house.

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a cura di Andrea Maiellano

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Bungie, il rinomato team di PlayStation Studios acquisito da Sony per 3.6 miliardi di dollari nel 2022, è al centro di una serie di discussioni, e di cambiamenti, significativi. Un recente report di IGN USA, infatti, ha svelato numerosi dettagli sulle dinamiche interne dello studio e sulla gestione di quest'ultimo dopo l'acquisizione.

Sebbene Bungie sia stata presentata come una "sussidiaria indipendente" dopo l'acquisizione, si è appreso che nel caso Destiny 2 non raggiunga i suoi obiettivi di guadagno, Sony avrà la possibilità di rimuovere i dirigenti e assumere il controllo completo dei circa 1.100 dipendenti dello studio.

Il consiglio di amministrazione attuale, costituito da figure di spicco come Herman Hulst di PlayStation Studios, Eric Lempel di Sony, Jason Jones e Luis Villegas di Bungie, insieme al CEO Pete Parsons, è stato ri-strutturato in seguito all'acquisizione.

Tuttavia, questa formazione è precaria, in quanto soggetta al raggiungimento di obiettivi finanziari specifici. Se Bungie dovesse continuare a mancare questi obiettivi, Sony avrà pieno diritto di intervenire, assumendo il controllo diretto dello studio.

Bloomberg ha riportato che dopo il lancio dell'espansione Lightfall, Bungie ha mancato le previsioni finanziarie per il 2023 del 45%, portando a quei celebri 100 licenziamenti, circa, in ottobre.

La situazione economica complicata ha spinto Parsons a prendere decisioni drastiche per ridurre i costi, incluso il congelamento totale di nuove assunzioni, tagli agli adeguamenti salariali annuali e l'eliminazione dei bonus festivi. 

Nonostante il morale dei dipendenti sia sempre più basso, sembra che la dirigenza non stia affrontando la situazione in modo empatico, causando una crescente frustrazione, e un montante malcontento, fra gli stessi dipendenti, i quali si sentono alla pari di "vittime sacrificabili" di una dirigenza interessata solo a non perdere le poltrone.

Una fonte ha, inoltre, indicato a IGN USA che, se l'espansione di Destiny 2, La Forma Finale, non avrà il successo previsto, verranno attuati ulteriori licenziamenti per contenere le perdite, in modo da contenere le perdite per mantenere l'indipendenza da Sony.

Infine, il ritardo nel lancio dell'espansione, inizialmente pianificata per febbraio 2024 e ora spostata a giugno 2024 per dei presunti miglioramenti, risulta la scelta più ovvia in virtù di una Bungie che, oltre ad aver perso alcune fra le figure più importanti per l'azienda (uno fra tutti Michael Salvatori), ora si ritrova a dover rilasciare un prodotto non solo convincente, ma anche profittevole.

Allo stesso tempo, il rinvio di Marathon al 2025, ha aggiunto il cosiddetto "carico da 90" su una situazione che sembra molto più drammatica di come apparì inizialmente.