Sony contro gli hacker PS3 si gioca la carta legale

Sony mette in campo gli avvocati contro gli hacker della Playstation 3. Un primo atto, più intimidatorio che altro, per bloccare la diffusione dell'hack della console sul Web. Nel frattempo l'azienda starebbe lavorando a contromisure: potrebbero essere drastiche.

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a cura di Manolo De Agostini

Sony è passata al contrattacco legale contro gli hack di Playstation 3. Ben prima di mettere in atto contromisure tecniche atte a bloccare qualsiasi forma di modifica del software, la casa nipponica ha intrapreso il cammino dei tribunali. 

L'azienda si è rivolta alla Corte della California (distretto nord), depositando un'ingiunzione temporanea contro George Hotz (Geohot) e i componenti del team fail0verflow, in cui si richiede la rimozione dal Web di qualsiasi informazione sull'hack della propria console che, come abbiamo visto, sta già provocando effetti indesiderati (PS3 avvia un gioco pirata, gli hacker sfidano Sony).

PS3 è nuda, ma per quanto ancora?

L'azienda scrive nelle carte che il rilascio delle chiavi di root, messo in atto da Geohot e dal team fail0verflow, viola il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) e il Computer Fraud and Abuse Act perché espone - volontariamente - la PS3 alla pirateria. Hotz è anche accusato di avere benefici finanziari da questa condotta illegale, grazie a donazioni sul proprio account PayPal. Sony ha già ottenuto un primo effetto: Geohot ha rimosso le pagine incriminate, in cui risiedevano le chiavi (aggiornamento: Geohot ha ripristinato tutto dopo essersi consultato con i propri legali). Tuttavia, a nostro giudizio, la casa nipponica non ha risolto nulla: gli hack sono ormai diffusi sul Web, alla portata di tutti. Fermare Geohot non risolverà la questione.

Parallelamente gli ingegneri di Sony starebbero lavorando a contromisure. Almeno è ciò che ha dichiarato pochi giorni fa un portavoce (Hack PS3, Sony risponde agli hacker: vi fermeremo). Fino a oggi l'azienda, in risposta ai jailbreak tramite chiavetta USB, ha rilasciato solamente aggiornamenti obbligatori, senza i quali è impossibile l'accesso al PSN. Secondo speculazioni, questa volta Sony potrebbe passare a maniere più forti. La console comunica all'avvio con i server dell'azienda, per fare l'upload dei log di errore, aggiornare i download della sezione Novità ed elencare una lista delle applicazioni avviate recentemente, incluso qualsiasi tipo di backup manager non autorizzato.

George Hotz non starà passando delle belle ore

Le condizioni del PlayStation Network consentirebbero teoricamente a Sony non solo di bannare gli account, ma anche di disabilitare da remoto le PS3 "alterate" in modo irrevocabile, rendendole inutilizzabili sia offline che online. Il punto è: Sony prenderà questa misura così drastica a costo di un po' di pubblicità negativa? E nel caso, come ribatteranno gli hacker? La telenovela continua.