Splatoon 3: Torre dell'Ordine | Abbiamo provato la virata Rogue-Like della serie

Splatoon 3: Torre Dell'Ordine ci ha msotrato come il genere Rogue-Like si sposi perfettamente con il frenetico, e oramai iconico, gunplay a base di colore.

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a cura di Andrea Maiellano

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Ve lo dico fin da subito, la nuova espansione di Splatoon 3 mi ha piacevolmente sorpreso. Non tanto per l’originalità del gameplay, o per chissà quale novità in termini narrativi, ma per la capacità degli sviluppatori di trovare una nuova chiave di lettura per Splatoon, capace di renderlo un prodotto molto appetibile, e longevo, anche per i lupi solitari.

Il nuovo pass di espansione: Torre Dell’Ordine, prende l’ottimo gunplay di Splatoon, molteplici meccaniche delle modalità multiplayer competitive e cooperative, e le mescola in una veste Rogue-Like decisamente convincente e, soprattutto, assuefacente.

A livello di trama non vi voglio anticipare nulla, l’incipit narrativo è decisamente deboluccio ma riesce a risultare, nella sua leggerezza, perfettamente in linea con le atmosfere “sopra le righe” della produzione.

Per farvela breve, per una sfortunata serie di eventi, il nostro protagonista si ritroverà imprigionato in una realtà virtuale dove Ordine, un’intelligenza artificiale malvagia, sta decolorando gli ospiti connessi al suo interno.

Fermarlo richiederà, almeno da quanto potuto provare fino a questo momento, di scalare una torre composta da 30 livelli, i quali, al netto di quelli che ospiteranno le boss-fight, verranno generati proceduralmente.

Le dinamiche di base sono quelle di ogni Rogue-Like che si rispetti: si sceglie un equipaggiamento fra quelli disponibili, si superano i vari livelli e ci si potenzia di volta in volta con i power-up che verranno elargiti al termine di ogni sfida. Questi ultimi, definiranno il nostro stile di gioco, andando ad aumentare determinati parametri che permetteranno al protagonista di eccellere in un determinato stile di gioco. 

A tutto questo si aggiungono i classici potenziamenti permanenti che potranno essere acquistati al termine, o all’inizio, di ogni nuovo tentativo, in modo da rendere sempre più performante il nostro protagonista.

Volendo spiegarvi, maggiormente nel dettaglio, come funziona Torre Dell’Ordine, posso dirvi che a ogni inizio partita, potrete scegliere quale arma principale portare con voi.

Inizialmente saranno disponibili un numero limitato di spara-colore, ma proseguendo con l’avventura, si potranno sbloccare delle chiavi che apriranno degli armadietti, dentro i quali, oltre a vari elementi estetici, si potrà mettere le mani, gradualmente, su tutto l’armamentario già noto ai fan della serie. 

Proprio in virtù della varietà degli armamenti a disposizione del giocatore, Torre Dell’Ordine presenta una meccanica di gioco composta da buff specifici che verranno elargiti all’inizio di ogni livello. Nella fattispecie si tratta di chip colorati che, in base alla loro tonalità, indicano rapidamente a quale famiglia di potenziamenti appartengono.

I buff presenti in Torre Dell’Ordine sono davvero tantissimi e si prodigano nel potenziare praticamente ogni aspetto del combat-system. Dall’aumentare la velocità del personaggio, passando per potenziarne l’attacco, la gittata, la velocità di ricarica, fino a permettere di incrementare la rapidità con cui si spara, i buff che si possono raccogliere permettono di sperimentare in ogni maniera, garantendo una ventata di freschezza al già ottimo gunplay di Splatoon 3.

Per farvi un rapido esempio: si può optare per giocare offensivo, equipaggiare un’arma a ripetizione, notoriamente bilanciata per quanto comporta gittata e danno, e, livello dopo livello, migliorarne la potenza di fuoco e la gittata, magari premunendosi di potenziare anche la velocità di spostamento del nostro personaggio, in modo tale da avere sempre una sfida bilanciata e appagante ma mai eccessivamente punitiva. 

Al contrario si potrebbe optare per prendere un’arma a carica (come per esempio un fucile da cecchino), la quale richiede di caricare il colpo prima di spararlo, giocare in difensiva nella prima parte della scalata alla torre, cercando di aumentarne la velocità di fuoco poco alla volta, fino ad arrivare a renderla un macchina di distruzione semiautomatica, capace di facilitare non poco la vita nei livelli più ostici.

Questi sono solo due rapidi esempi ma già dalle poche ore a nostra disposizione, traspare chiaramente come il sistema di chip colore della Torre Dell’Ordine, permetta di sperimentare con una libertà davvero encomiabile, riuscendo a rendere, per certi versi, inedito il gunplay di Splatton 3 anche ai veterani della serie.

Per quanto riguarda la progressione della Torre Dell’Ordine, ogni piano presenterà al giocatore tre sfide casuali di difficoltà diversa. Ognuna di esse presenterà un chip colore specifico e, in base alla difficoltà scelta, si guadagneranno maggiori risorse da spendere nei distributori automatici che appariranno durante la scalata, e che permetteranno di acquistare chip aggiuntivi, vite extra e potenziamenti di vario genere. 

A bilanciare maggiormente la sfida si occupa un sistema di gestione automatico della difficoltà, il quale presenta sfide maggiormente semplici nei primi piani e, al contrario, maggiormente ostiche negli ultimi.

Come da tradizione, una volta perse tutte le vite, si ripartirà dal primo piano senza alcun chip colore, ritrovandosi a dover ripartire dal principio, magari sperimentando con una build diversa .

I livelli sono, per lo più, composti da sfide molto classiche: difendere una zona dai nemici, splattare una palla per spostarla dal punto di partenza a quello di arrivo, sparare a una ventola per farle compiere un percorso, difendendoci a nostra volta dalle ondate di nemici, e così via. 

Quello che riesce a rendere sempre piacevoli queste sfide, oltre a definirne la difficoltà, sono la varietà dei nemici, le ottime architetture delle arene e un ottimo bilanciamento di questi due aspetti per garantire la giusta sfida e il conseguente senso di appagamento quando le si porta a termine.

I boss, presenti al decimo, ventesimo e trentesimo piano della torre, sono, invece, una categoria a parte e, per quanto non vogliamo farvi spoiler, quello che abbiamo visto ci è sembrato molto promettente e capace di garantire una buona dose di sfida, e di divertimento, anche ai fan di vecchia data di Splatoon.

Per quanto riguarda, infine, i potenziamenti permanenti, questi non si occuperanno di aumentare la potenza di fuoco ma si adopereranno ad aumentare il numero di vite a disposizione del giocatore, ridurre il danno dei nemici in determinati livelli e, soprattutto, migliorare il drone che ci accompagnerà a ogni scalata, il quale potrà sfruttare degli attacchi ad area, così com e un numero abbastanza nutrito di abilità diverse, per garantirci un buon controllo del campo di battaglia.

In conclusione, in attesa di avere fra le mani la versione definitiva della Torre Dell’Ordine, non posso che ritenermi soddisfatto da questo primo assaggio. Per quanto sia vero che in questo periodo, molte software house sembrano optare per il genere Rogue-Like per offrire dei contenuti addizionali longevi e, potenzialmente, infiniti, Splatoon si è rivelato il candidato perfetto per ospitare una modalità di gioco di questo tipo, vuoi per l’ottimo gunplay, vuoi per le sue atmosfere “fuori dai ranghi” che permettono agli sviluppatori di esplorare, e sperimentare, molto più che con altri franchise.

Una cosa, però, è certa: se anche la Torre Dell’Ordine non si rivelasse un contenuto longevo e meritevole di attenzione nella sua forma finale, Nintendo sarebbe folle a non inserire una modalità Rogue-Like single player nel prossimo capitolo della serie, poiché mai titolo si rivelò così azzeccato per questa sempre più celebre tipologia di gioco.