Star Ocean The Divine Force promette decisamente bene | Provato

Siamo volati a Londra per provare il promettente Star Ocean The Divine Force e ne siamo rimasti decisamente colpiti.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Nei giorni scorsi siamo volati a Londra grazie a Square Enix e Plaion per prendere parte al Square Enix Plays 2022, un evento organizzato in concomitanza con il più celebre Tokyo Game Show per permettere anche alla stampa europea di provare con mano la line-up di quest’anno del publisher nipponico. Il grande protagonista del tutto era sicuramente Crisis Core Final Fantasy VII Reunion, riproposizione in una veste moderna del grande classico per PSP di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa. Al Square Enix Plays 2022 vi erano però anche molti altri titoli degni di nota e tra di essi anche qualche interessante sorpresa. Una delle più piacevoli si è sicuramente rivelata essere Star Ocean The Divine Force, JRPG a metà tra fantasy e fantascienza che all’evento londinese ci ha lasciato ben più di una bella impressione.

Due eroi, una missione

Star Ocean The Divine Force è ambientato in seguito agli eventi dei precedenti capitoli della saga di Tri-Ace, più precisamente una cinquantina di anni dopo quanto visto in Star Ocean: Integrity and Faithlessness, sebbene ognuno di essi sia narrativamente indipendente e scollegato dagli altri. In Divine Force ci troveremo ad assistere all’incontro tra due mondi sideralmente opposti: da una parte avremo infatti Raymond, capitano di una nave spaziale mercantile costretta a schiantarsi su Aster IV in seguito a una rocambolesca fuga, e dall’altra Laeticia, principessa di uno dei principali regni del pianeta. Pianeta decisamente più arretrato rispetto al futuristico luogo d’origine di Raymond e contraddistinto da tutti i principali stilemi di un’ambientazione fantasy.

Come da tradizione del genere i due si troveranno presto a unire le forze, incuranti delle sostanziali differenze tra i loro pianeti d’origine, e si getteranno in una avventura destinata a cambiare le sorti dell’intero universo. La parte interessante del tutto è che sarà possibile selezionare da che punto di vista vedere la storia, ossia scegliendo se impersonare Raymond o Laeticia. Non è purtroppo chiarissimo cosa tale scelta possa andare a modificare nel gioco, dato che entrambi i personaggi sono comunque utilizzabili qualsiasi sia la scelta fatta, ma la speranza è quella di ottenere sempre maggiori nuove sezioni narrative e quant’altro. Per saperne di più non si può purtroppo fare altro che aspettare il lancio ufficiale del titolo.

Un setting, quello alla base di The Divine Force, che abbiamo potuto toccare con mano in due sezioni distinte, entrambe appartenenti alle prime fasi di gioco, per un totale di circa un’ora di prova. Un periodo di tempo che non ci ha ovviamente concesso di tastare effettivamente la bontà della trama e della caratterizzazione dei vari personaggi, ma che ci ha permesso di farci un’idea più precisa di quelle che sono le dinamiche e il gameplay del titolo. Sistema di gioco che, come accennato in apertura di articolo, ci ha fin da ora colpito e pare pregno di potenziale.

Tra action e JRPG

Star Ocean The Divine Force si sviluppa attraverso un sistema di gioco altamente dinamico, che ibrida le meccaniche da gioco di ruolo con quelle di un action. I combattimenti sono infatti in tempo reale, sebbene sia comunque presente un pulsante per mettere il tutto in pausa e pensare meglio il da farsi, e, soprattutto, sono anche particolarmente adrenalinici. Tra la possibilità di schivare, cambiare velocemente personaggio nel bel mezzo degli scontri e una lunga serie di abilità il tutto risulta spesso e volentieri veloce, regalando al contempo la sensazione di trovarsi dinnanzi qualcosa di particolarmente solido. Giusto la telecamera non ci ha fatto particolarmente impazzire, ma si tratta di un piccolo neo all’interno di uno scenario complessivo decisamente promettente.

A non far scadere i combattimenti nello spamming di attacchi base è il fatto che ogni personaggio è dotato di un determinato numero di action point o AP che dir si voglia, esauriti i quali non può fare altro che attenderne il caricamento prima di lanciare nuove offensive o utilizzare abilità speciali. Se ciò è già di per sé intrigante, a rendere il tutto ancor migliore è la presenza di una sfera robot che ci farà da companion e che prende il nome di D.U.M.A.. Grazie ad essa, infatti, i nostri eroi potranno lanciare dei potenti attacchi speciali, in cui si scaglieranno ad esempio pesantemente sulle forze nemiche, e potranno ottenere un maggior quantitativo di AP.

D.U.M.A., inoltre, ricopre un ruolo fondamentale anche all’interno delle fasi esplorative, dato che nelle varie mappe semi open-world del gioco consentirà di planare e di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Raggiungere il tetto di qualche edificio o spostarsi sul retro di un gruppo di avversari per sorprenderli con un attacco a sorpresa saranno ad esempio solo alcune delle azioni che il polivalente robot ci permetterà di fare. L’aggiunta di D.U.M.A. è insomma una meccanica che dona una notevole verticalità al titolo, con le varie zone di gioco, o almeno quelle che abbiamo potuto vedere, che sono costruite per sfruttare tali potenzialità al massimo.

Tecnicamente non al massimo

Se sul lato del gameplay Star Ocean The Divine Force promette quindi più che bene, dove non siamo rimasti esattamente entusiasti dal nostro hands-on londinese è sul piano tecnico e in parte anche artistico. Sebbene abbiamo avuto modo di provare la versione PS5 del futuro titolo di Tri-Ace, ossia potenzialmente quella di punta eccezion fatta ovviamente per quella per PC, l’avventura di Raymond e Laeticia non ci ha colpito più di tanto in quanto a resa tecnica. Texture e modelli poligonali non sembrano infatti essere in grado di sfruttare le grandi potenzialità dell’ammiraglia di casa Sony, e di conseguenza probabilmente neanche quelle di Xbox o PC, dando l’idea di un gioco ancorato a standard a livello grafico di diversi anni fa. Pure i caricamenti non paiono sfruttare più di tanto la velocità dell’SSD, risultando più lunghi del previsto. Il che non è assolutamente un peccato capitale, ma è in ogni caso giusto sottolineare come l’impatto non sia dei migliori. Certo, manca ancora più di un mese al lancio del titolo, ma dubitiamo che possano avvenire miracoli sotto tale punto di vista.

Se in ogni caso l’aspetto tecnico leggermente claudicante possa essere dovuto a diversi fattori, tra cui un budget magari non sconfinato, dove si sarebbe potuto fare di più è sul character design dei vari personaggi. Tolto qualche alleato un po’ stereotipato, vedi il classico mago uscito dall’accademia e così via, a destare più di un dubbio è soprattutto quello che dovrebbe essere il grande protagonista dell’epopea di Square Enix. Raymond, difatti, come potete del resto osservare anche voi nelle immagini a corredo di questa anteprima, è un belloccio biondo parecchio generico, che pare quasi essere uscito da un editor dei personaggi in cui le personalizzazioni sono state saltate a piè pari. Per carità, a qualcuno piacerà sicuramente come è stato ricreato, ma è innegabile come sarebbe stato lecito aspettarsi un personaggio più riconoscibile e stilisticamente unico, come da tradizione JRPG.

Non fatevi in ogni caso assolutamente spaventare da quanto letto poco sopra: Star Ocean The Divine Force riesce infatti comunque a offrire anche scenari niente male, con villaggi colmi di vita, avversari stilisticamente ispirati e un mondo bello da vedere e degnamente ricreato, almeno per le zone che abbiamo avuto modo di esplorare. Tolto insomma Raymond e una resa tecnica un po’ sottotono, per quanto comunque più che discreta, il nuovo titolo di Tri-Ace sembra insomma avere le carte in regola per rivelarsi anche sul piano visivo e artistico un JRPG di buon valore.

Star Ocean The Divine Force: in conclusione

Alla fine dei conti il nostro viaggio londinese per lo Square Enix Plays 2022 ci ha regalato delle ottime sensazioni di Star Ocean The Divine Force. Il titolo del publisher nipponico e Tri-Ace sembra infatti avere tutto ciò che serve per rivelarsi un gioco di ottimo livello, in grado di tenere alto il nome che porta e al contempo spingersi, perché no, anche verso nuovi orizzonti. Tolto un aspetto tecnico non troppo convincente, The Divine Force ci ha infatti convinto, grazie soprattutto a un gameplay veloce ma non banale e, soprattutto, colmo di potenziale. Se non vedete l’ora di mettere le mani sull’atteso titolo fortunatamente non dovrete attendere troppo: sebbene sia atteso ufficialmente il prossimo 27 ottobre, a partire dal 20 settembre, ossia questo martedì, verrà infatti resa disponibile pubblicamente una demo dell’opera. Siete pronti a partire all’avventura?