Super Mario Bros. Wonder | Provato prima della Recensione

Abbiamo avuto modo di provare, in lungo e in largo, il primo mondo di Super Mario Bros. Wonder e ne siamo rimasti letteralmente estasiati

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a cura di Andrea Maiellano

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In questa breve anteprima di Super Maio Bros. Wonder, vi dirò molte cose che, sono certo, vi ripeterò nuovamente in fase di recensione e il motivo è molto semplice, Super Mario Bros. Wonder è, senza tanti fronzoli, quel quinto capitolo canonico che non vide mai la luce, soppiantato prima dall’avvento delle tre dimensioni e, in seguito, dalla volontà di Nintendo di trovare una nuova dimensione per la serie “bidimensionale” dedicata a Mario. I vari “New” Super Mario Bros., così come 3D Land e 3D World, difatti, non hanno mai voluto essere dei seguiti canonici di quella, oramai storica, quadrilogia che vide la luce fra il 1985 e il 1990, quanto più una variante per le nuove generazioni, pensata per perpetrare quella tipologia di produzioni che sembrava destinata a venire oscurata dall’avvento di Super Mario 64 e di tutto quello che ne conseguì.

Super Mario Bros. Wonder, invece, reincarna perfettamente lo spirito di quelle produzioni della seconda metà degli anni 80. Lo fa con un comparto artistico inedito e unico, capace di far riconoscere immediatamente di quale produzione si stia parlando; lo fa con le novità del gameplay che porta con se, capaci di stravolgere, per certi versi, quella concezione di Mario bidimensionale a cui per anni siamo stati abituati; lo fa con i nuovi Power-Up, che finalmente tornano a essere un tratto distintivo di un capitolo di Mario in 2D, capaci di impattare concretamente le dinamiche di gioco al punto da costruirci attorno parti intere di level design.

In poche parole, Super Mario Bros. Wonder presenta tutti quegli aspetti che identificavano, circa quarant’anni fa, un nuovo capitolo di Mario e, come da tradizione, li sfrutta fina dalle fasi iniziali del gioco, per far chiaramente capire a chi sta giocando, che, quella che vivrà, sarà un’avventura diversa dalle precedenti… unica per certi aspetti.

Per farvi capire meglio di cosa sto parlando, vi racconterò, esclusivamente, la mia esperienza personale con il primo mondo di gioco presente in Super Mario Bros. Wonder, in modo da farvi capire quante novità vengano rovesciate addosso al giocatore in poco meno di una manciata di livelli.

La storia di Super Mario Bros. Wonder è ambientata nel Regno Dei Fiori, nel quale il Principe Florian, ha invitato Mario e i suoi amici per una visita di cortesia. Durante la breve gita, però, Bowser fa capolino nel Regno e tocca il Fiore Meraviglia, il quale lo fa fondere con il castello del principe e gli conferisce il potere di stravolgere completamente l’intero Regno. Ovviamente il gruppo di amici in trasferta dal Regno dei Funghi, non resterà con le mani in mano e comincerà a dare la caccia a Bowser per fermarlo e riportare la pace nel Regno Dei Fiori.

Laddove il canovaccio di Super Mario Bros. Wonder, rimane fedele alla tradizione, bastano pochi passi nel primo livello di gioco per notare quanto tutto sia diverso. Non fraintendetemi, i salti sono sempre precisi e il sistema di controllo sfrutta la memoria muscolare di ognuno di noi per farci sentire a casa ma non appena si afferra il primo Frutto Elefante, si realizza che i tubi possono essere spostati per risolvere dei semplici puzzle ambientali o si comprende quanta interazione con gli ambienti ci sia in questo nuovo capitolo, e quanto questa cambi in base al power-Up che si possiede in quel momento, si capisce quanto Super Mario Bros. Wonder sia differente da tutti i Mario usciti fino a ora.

Per i più giovani sarà difficile da comprendere la prossima affermazione ma Super Mario Bros. Wonder, nei primi minuti di gioco, elargisce le stesse sensazioni che si percepivano cavalcando il primo Yoshi in Super Mario World o “andando fuori schermo” con la Tanooki Suit, in Super Mario Bros. 3.

Queste sensazioni, però, non sono confinate solamente ai primi momenti di gioco ma si estendono per tutta la durata del primo mondo di gioco, il quale si rivela una fucina di novità sia in termini di gameplay che di level design.

Ogni livello di Super Mario Bros. Wonder può essere portato a termine nella più classica delle maniere, ovvero andando dal punto A al punto B, evitando, o eliminando, i nemici e saltando con precisione sulle varie piattaforme.

Completare al 100% un livello, però, richiederà di reperire tutti i Semi Meraviglia presenti al suo interno, raggiungere il punto più alto della bandiera posta fine livello e reperire le tre Monete Fiore da 10 unità, nascoste al suo interno. 

Insomma, come da tradizione, ogni livello di Super Mario Bros. Wonder racchiude al suo interno molteplici segreti che si dovrà faticare per scovare. Quello che, però, funge da tratto distintivo del level design di questo capitolo è la capacità dei livelli di mutare completamente ogniqualvolta che Mario, o uno dei suoi amici, troverà un Seme Meraviglia.

Toccare questi peculiari sementi, difatti, modificherà il livello in corso, trasformandolo in un ammasso di forme psichedeliche e situazioni deliranti sempre diverse e sorprendenti.

Se questo non bastasse, la world map di Super Mario Bros. Wonder presenta una moltitudine di segreti, e di aree nascoste ricolme di livelli dalla difficoltà più elevata, pronti per essere scoperti.

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La World Map si presenta come un ibrido fra quella interattiva di Super Mario 3D World e la classica variante, maggiormente lineare, già vista nella serie New Super Mario Bros. Per quanto riguarda il gampelay, invece, troviamo, oltre ai Power-Up, anche delle spille che il Principe Florian potrà indossare per conferire ai vari personaggi dei poteri specifici.

Per farvi capire meglio: con una spilla sarà possibile abilitare la planata, con un’altra la capacità di saltare su i muri per elevarsi maggiormente in aria e così via. Ogni spilla garantisce un diverso stile di gioco e spetterà al giocatore scegliere quale sia il migliore per le sue esigenze o per quelle del livello che dovrà affrontare.

 Le spille potranno essere ottenute sia superando delle sfide specifiche, sia acquistandole dai vari mercanti sparsi nella World Map, sia scovandole all’interno dei vari livelli. Prima di salutarvi, rimandandovi alla recensione che arriverà prossimamente, voglio terminare questa breve analisi preliminare di Super Mario Bros. Wonder parlando della, almeno per il momento, estrema varietà di situazioni a cui mi ha messo dinnanzi.

Fra livelli molto classici nella struttura, sfide a tempo, sfide dedicate all’utilizzo di una spilla particolare e situazioni al limite del delirante, Super Mario Bros. Wonder si mostra, fin dalla prima manciata di livelli, come una delle produzioni più ispirate di Nintendo da parecchio tempo a questa parte, mostrando tutto il potenziale per diventare uno dei platform bidimensionali più belli, e significativi, da parecchi anni a questa parte.