Tante console, un solo online: l'utopia degli editori

Valve e Blizzard s'immaginano un futuro in cui le piattaforme online delle console non saranno più divise, ma avremo un unico mondo online. Un'idea interessante, ma che per divenire realtà dovrà rispondere a diversi punti, primo fra i quali un solido modello di business.

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a cura di Manolo De Agostini

Blizzard e Valve vogliono che Sony, Nintendo e Microsoft realizzino un'unica piattaforma online. I cofondatori delle due software house, Frank Pearce e Gabe Newell, ritengono che l'unificazione dell'online tra le diverse console (oltre al PC) sarebbe una grande cosa per l'industria dei videogiochi.

"Sarebbe l'ideale avere una comunità online unificata, indipendente dalla piattaforma su cui i videogiocatori stanno giocando", ha affermato Frank Pearce di Blizzard. Dello stesso avviso è Gabe Newell, anche se più netto nei toni "preferirei vedere il settore impegnato a capire come sfruttare meglio Internet anziché concentrato a tenere i clienti lontano da Internet. Una strada è un vicolo cieco, l'altra crea più valore".

I due non parlano solo da appassionati, ma soprattutto da editori. Una comunità online integrata vuol dire nuovi modelli di business (maggiori entrate), più interazione e un numero concreto e definito di dati da analizzare. Senza parlare della mole di lavoro in meno che potenzialmente potrebbe richiedere una simile soluzione.

Purtroppo l'industria non sembra ancora pronta a fare questo salto che, a noi videogiocatori, sarebbe gradito. Ad esempio lo studio britannico Jagex voleva portare l'MMO Runescape su Xbox 360, Wii e PS3. Purtroppo il progetto non è andato a buon fine proprio perché uno, o forse tutti i proprietari delle piattaforme, hanno detto di no al gioco cross-platform.

Tra le eccezioni che si contano sulla punta delle dita secondo Newell c'è però Sony, che ha già iniziato ad aprire la propria rete online a Steamworks. Titoli come Dust 514 metteranno di fronte utenti PS3 e PC. Se quest'apertura dovesse dare buoni frutti, il modello potrebbe fare breccia nel cuore di altri produttori di console. E che Valve miri ad avere Steamworks anche su Xbox 360 non è un segreto.

Newell ritiene che l'unificazione dell'online si tecnicamente possibile, mentre Pearce si dice speranzoso di vedere più partnership come quella tra Sony e Valve. "Una delle cose che vedo quando si tratta del business dei giochi, è che oggi i giocatori desiderano giocare qualsiasi titolo, quando e con chi vogliono", ha affermato Pearce. "Quindi penso che vedremo un sacco di esperienze di gioco slegate dalla piattaforma. Blizzard deve riflettere su questo".

I videogiocatori apprezzano l'idea

Il tutto senza chiaramente dimenticare che ci sono controller differenti per le varie piattaforme e quindi per creare un'esperienza di gioco adeguata ed equa bisogna scendere a compromessi - oppure adattare i singoli componenti alle diverse piattaforme.

Dal punto di vista teorico non possiamo che essere d'accordo con Newell e Pearce. È auspicabile che in futuro si arrivi a una grande piattaforma globale che ci consenta di giocare ovunque e da qualsiasi dispositivo. Tuttavia per arrivare a quel punto si devono creare le condizioni, cioè dimostrare che si tratta di un modello vincente.

Chi glielo dice a Microsoft di cambiare il modello del Live quando tra abbonamenti, acquisti e altro fa milioni di dollari ogni mese? Perché la casa di Redmond dovrebbe aprire una piattaforma che oggi sta dando risultati più che soddisfacenti? Le software house non dovrebbero solamente proporre ciò che fa loro comodo, perché di questo anzitutto si tratta, ma anche offrire alla controparte un'idea di quali possano essere i vantaggi. Se ne varrà la pena, qualcosa di certo cambierà.