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a cura di Yuri Polverino

Reduci da The Playroom, i ragazzi di Firesprite hanno voluto donare anche a The Persistence una connotazione da party game. Scaricando un applicazione gratutita per mobile, infatti, è possibile collegare fino a quattro smartphone alla PS4 per partecipare alla sessione di gameplay del vostro amico.

Vi troverete davanti alla mappa di gioco, costellata di una serie d'indicatori che rappresentano oggetti, nemici e possibilità d'interazioni. Lo scopo è molto semplice: avrete la possibilità di intervernire aizzando i nemici, paralizzandoli oppure segnalandoli al giocatore. Si potranno rilevare oggetti, aprire o chiedere porte oppure spegnere la luce. Ogni attività fornirà dei punti che potranno essere spesi in abilità particolari, le quali potranno potenzialmente rendervi un alleato fantastico oppure un insopportabile nemico. L'idea d'isolamento trasmessa dal caschetto della VR viene dunque abbattuta da quest'applicazione, che ci è sembrata la vera ciliegina sulla torta della produzione. 

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La schermata di gioco dell'app mobile: facile da capire e divertente da utilizzare

Nel complesso, The Persistence VR ci ha fatto davvero un'ottima impressione: si percepisce l'ottimo concept, che amalgama realtà virtuale, roguelike e condivisione, unito ad un look sci-fi curato e che promette di regalare anche qualche spunto narrativo decisamente interessante. La ver incognita risiede più che altro nel fattore ripetitività, che prova ad essere sconfitto dalla proceduralità degli ambienti ma che rischia comunque di avere la sua valenza, soprattutto in vista di lunghe sessioni di gioco. Un altro elemento da tenere in considerazione è la difficoltà, che con il tempo potrebbe semplificarsi troppo: se in un primo momento i pochi gadget vi obbligheranno ad un gameplay più paziente e ragionato, i potenziamenti potrebbero abbattere questa barriera permettendovi di tritare qualsiasi nemico vi si metta davanti. 

L'uscita è fissata per settimana prossima, momento in cui troverete anche la nostra recensione completa. Per il momento, questo primo contatto nella città natale dei Beatles ci ha soddisfatto: speriamo che tutte le buone premesse vengano poi mantenute e sviluppate nella versione finale. 


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