TGA 2023, sempre meno spazio ai premi, sempre più spazio al marketing

I The Game Awards, si stanno trasformando sempre di più in una sorta di "Summer Game Fest" invernale, riducendo il tempo dedicato ai premi.

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a cura di Andrea Maiellano

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In seguito ai The Game Awards 2023, svoltisi ieri sera, è emersa una peculiare controversia sui social network, riguardo al tempo concesso ai premiati per i loro discorsi sul palco dell'evento.

Un utente di X (il cui nome èThe Dave Wards) ha mostrato in un suo posto un cartellone luminoso, o teleprompter se preferite, posizionato fra gli spalti che mostrava un categorico "please wrap it up", quando i discorsi superavano un certo minutaggio, lasciando sviluppatori e personalità dell'industria con pochissimo spazio per esprimere il loro entusiasmo per i premi ricevuti.

Alcune voci di corridoio indicano che il teleprompter sia stata la soluzione decisa dalla regia, in seguito al lungo discorso di Christopher Judge tenutosi durante l'edizione precedente, ma resta in dubbio che la scelta si sia rivelata poco educata e decisamente fuori fuoco rispetto al punto focale dell'intera manifestazione, ovvero le premiazioni dei giochi migliori usciti durante l'anno in corso.

Una scelta che, unita ad alcuni episodi decisamente discutibili (nello specifico si parla del minutaggio concesso a Kojima rispetto al tempo messo a disposizione ad altri ospiti) ha portato portando molti utenti a criticare il modo in cui i premiati sono stati marginalizzati,  rispetto alla sempre più preponderante porzione dell'evento dedicata la marketing.

Anche Neil Druckmann, durante il ritiro di uno degli awards per lo spettacolo HBO, ha ironizzato sulla situazione, ma è risultato evidente come diversi vincitori, quali Sam Lake durante il ritiro dei premi ricevuti per Alan Wake 2, siano stati costretti a concludere in fretta il loro discorso.

Questa corsa contro il tempo ha generato parecchia ironia online, con esempi limite, come quello di Hard Drive, che ha ironizzato sul fatto che i The Game Awards, se gli si fosse applicato un AdBlocker, sarebbero durati circa sette minuti, visto che oramai si tratta, per lo più, di un evento dedicato alla presentazione di nuovi titoli in uscita e ricolmo di contenuti pubblicitari.

Per molti, l'edizione di quest'anno ha consolidato l'idea di cui vi parlammo anche noi in un video sul nostro canale YouTube, ovvero che la premiazione sia diventata un aspetto marginale rispetto alla vendita di spazi pubblicitari, costringendo i premiati a velocizzare i loro ringraziamenti, curando molto marginalmente le nomination e spingendo l'acceleratore verso uno show votato a un entertainment discutibile, alla presenza di celebrità di vario tipo e, ovviamente, alla vendita di spazi pubblicitari.

Josh Sawyer, un autore che già in passato aveva criticato l'evento, ha commentato su X che l'edizione di quest'anno è un segno imbarazzante di come l'industria cerchi riconoscimento attraverso le celebrità, a discapito dello sforzo degli sviluppatori.

Sia chiaro, sappiamo tutti che un evento dedicato esclusivamente alle premiazioni dei giochi più importanti dell'anno, non avrebbe lo stesso appeal, motivo per il quale molteplici eventi, quali il Golden Joystick, hanno molto meno seguito dei The Game Awards.

Così come siamo perfettamente a conoscenza del fatto che senza grandi sponsorizzazioni non un evento di tale portata non potrebbe esistere, ma considerando che, oramai, la durata dell'evento comincia ad attestarsi a quella della più celebre notte degli Oscar, dopo dieci anni di TGA sarebbe anche giunto il momento di ribilanciare la scaletta, allungando l'evento, se necessario, o magari eliminando alcuni momenti futili (a qualcuno è realmente interessato l'intermezzo con i Muppets?) in virtù di un giusto bilanciamento fra annunci e premiazioni.

In conclusione, per quanto sia indubbio che i TGA stiano trasformandosi sempre di più in una sorta di "Summer Game Fest" invernale, sarebbe ora che il carrozzone ideato, condotto e gestito da Geoff Keighley, trovi una dimensione ottimale e più rispettosa del nome che porta, specialmente ora che sono rimasti solo i suoi eventi a tenere sulle spalle quella pesante eredità lasciata da quel tipo di spettacolo reso celebre dall'E3.