Valve sotto accusa per discriminazioni sul posto di lavoro

Valve è nuovamente sotto processo, questa volta per discriminazioni sul posto di lavoro.

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a cura di Danilo Iaccio

Un'ex impiegata transgender ha fatto causa a Valve per la modica cifra di 3,1 milioni di dollari, con l'accusa di aver subito comportamenti discriminatori sul posto di lavoro da parte dei suoi supervisori.

Un brutto affare per l'azienda responsabile della piattaforma di digital delivery Steam, non tanto sul fronte economico visto che basterà rompere qualche salvadanaio di Gabe Newell, quanto dal punto di vista dell'immagine. Valve, infatti, non è nuova a questo tipo di denunce, e in tal senso il sito web Polygon ha pubblicato su Reddit qualcosa in materia, ma è stato rimosso.

Valve

L'ex traduttrice presso Valve Corporation ha portato alla luce anche altri dettagli: oltre a un ambiente di lavoro ostile, dove i supervisori si rivolgevano nei suoi confronti con il pronome neutro "it" dopo la sua operazione per cambiare sesso, l'ex impiegata ha anche denunciato pratiche illecite da parte della compagnia.

Nella fattispecie Valve avrebbe "sfruttato persone interessate ai prodotti dell'azienda per ottenere traduzioni in maniera gratuita". Un giorno dopo aver presentato un reclamo scritto al dipartimento delle Risorse Umane, la traduttrice sarebbe stata licenziata.

Steam

L'accusa chiede quindi a Valve 3,1 milioni di dollari così divisi: 1 milione per danni generali, 1 milione per danni speciali, 150.000 dollari in stipendi non pagati e sanzioni, 1 milione in potenziali perdite economiche.

Valve, al momento, ha negato tutto l'accaduto. Vi aggiorneremo non appena ci saranno nuovi risvolti della vicenda.

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