Videogiochi razzisti, spazio solo per i bianchi

Uno studio mette in mostra come nei videogiochi non venga rappresentata nelle giuste misure la diversità della popolazione

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a cura di Manolo De Agostini

I personaggi dei videogiochi sono quasi sempre maschi, adulti e di razza bianca. A sancirlo è uno studio del professor Dmitri Williams dell'Università della California del Sud, che ha condotto la ricerca insieme ai colleghi dell'Università dell'Indiana, Ohio e al politecnico della Virginia.

La ricerca - svolta nel febbraio 2006, ma pubblicata solo di recente - è stata realizzata su un campione di 150 videogiochi venduti su piattaforme di diverso genere. Gli studiosi hanno osservato sessioni di 30 minuti di ognuno dei 150 giochi, registrando le fattezze di ogni personaggio sullo schermo. I risultati sono stati in seguito pesati in base alle vendite di ogni gioco. Ad esempio, i personaggi di un gioco che ha venduto 2 milioni di copie avevano un peso doppio nel dipingere uno stereotipo, rispetto a un gioco che ha venduto 1 milione di copie. I risultati sono stati poi messi a confronto con un analogo censimento sulla popolazione fatto nel 2000 negli Stati Uniti.

Le razze più diffuse nei personaggi principali dei videogiochi

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Il team di studiosi ha riscontrato che i personaggi di sesso maschile sono preponderanti rispetto a quelli femminili. Gli uomini virtuali sono stati l'85% contro il 51 percento della popolazione reale.

"Rispetto alla popolazione reale, gli afro-americani sono stati sotto-rappresentati per il 13 percento e le persone di etnia ispanica/latina del 78%. Gli asiatici sono stati sovrarappresentati del 25% e i bianchi del 7%". I risultati, secondo gli studiosi, sono del tutto simili a quelli riscontrati sui personaggi dei programmi TV.

Età dei personaggi più diffusi nei videogiochi

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Un dato che fa sicuramente vacillare tutta la teoria è quello di non aver contato il paese di produzione dei videogiochi. Un casa di produzione asiatica, infatti, potrebbe rappresentare facilmente più personaggi asiatici di quanto non ce ne siano nella realtà.Secondo Dimitri Williams questa disparità tra videogiochi e realtà potrebbe avere conseguenze pratiche. "Per gli sviluppatori questa potrebbe essere un'opportunità mancata. Per i giocatori è una fonte potenziale di problemi di identificazione".

Razze più diffuse nei videogiochi

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Williams aggiunge che per l'industria del videogioco, a meno che la proporzione di razze tra giochi e realtà non divenga simile, sarà difficile raccogliere proseliti tra i gruppi neri, tra le donne e le persone anziane, oggi sottorappresentati nei giochi.

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