Larian Studios si trova di fronte a una sfida titanica con il suo prossimo progetto. Dopo il trionfo planetario di Baldur's Gate 3, che ha ridefinito gli standard del genere RPG moderno e conquistato milioni di giocatori in tutto il mondo, lo studio belga deve dimostrare che il successo non è stato un colpo di fortuna. Il ritorno al franchise Divinity rappresenta una scommessa ad altissimo rischio: come si supera un capolavoro quando il pubblico si aspetta nientemeno che un altro miracolo videoludico? La risposta, secondo il fondatore Swen Vincke, sta nell'dimenticare completamente il peso delle aspettative e concentrarsi sulla creazione di qualcosa di genuinamente nuovo.
In un'intervista esclusiva con PC Gamer, Vincke ha confessato senza mezzi termini che la pressione delle aspettative è schiacciante, ma lo studio sta cercando attivamente di non pensarci. La filosofia è chiara: Divinity non deve essere "Baldur's Gate 3 in un altro universo", ma un'esperienza radicalmente diversa che giustifichi la sua esistenza. Il team aveva inizialmente pianificato di lavorare su un altro progetto basato su Dungeons & Dragons, ma l'entusiasmo semplicemente non c'era. Passare anni a sviluppare un sequel senza vera passione sarebbe stato un tradimento dei valori dello studio.
L'unico elemento confermato che Divinity condividerà con BG3 è il sistema di combattimento a turni, una scelta che conferma l'identità distintiva di Larian nel panorama degli action RPG frenetici che dominano il mercato attuale. Tutto il resto sarà ripensato da zero, e questo processo si sta rivelando molto più complesso del previsto. Come ha ammesso candidamente Vincke, lo studio è partito con l'arroganza di chi pensava di aver capito tutto: "Sappiamo come si fa". La realtà dello sviluppo li ha rapidamente riportati con i piedi per terra.
"Siamo stati umiliati dall'esperienza di sviluppo, ancora una volta: no, non sappiamo nulla", ha dichiarato il fondatore di Larian. Ogni gioco ha il suo linguaggio specifico che deve essere appreso da zero, e Divinity non fa eccezione. Nonostante l'esperienza accumulata con Original Sin, Original Sin 2 e Baldur's Gate 3, il team si trova costantemente di fronte a sfide inedite che richiedono soluzioni creative completamente nuove.
Adam Smith, lead writer di Baldur's Gate 3 e ora impegnato su Divinity, ha sottolineato come l'innovazione non sia solo un obiettivo ma una necessità esistenziale per lo studio. La squadra gioca quotidianamente al progetto in sviluppo cercando quei momenti in cui possono esclamare "accidenti, non ho mai visto questo prima". È un processo brutalmente autocritico: ogni volta che riconoscono pattern già visti in BG3, tornano al tavolo da disegno. L'obiettivo è evitare che i giocatori possano mai pensare "questa quest l'ho già fatta, è quella dove faccio A, poi B, poi C".
Dal punto di vista tecnico, Larian aveva già iniziato a lavorare su aggiornamenti al proprio motore grafico prima ancora di decidere quale sarebbe stato il prossimo progetto. Questo vantaggio temporale ha permesso di integrare rapidamente miglioramenti alla fedeltà grafica per Divinity, ma Vincke ha suggerito che le novità più eccitanti riguarderanno il gameplay piuttosto che la semplice resa visiva. Il director ha accennato a un livello di agency "molto più alto" rispetto a BG3 e conseguenze più profonde per le azioni dei giocatori, promesse ambiziose considerando quanto già Baldur's Gate 3 offrisse in termini di libertà narrativa.
Il paragone con la rivelazione iniziale di Baldur's Gate 3 è illuminante: all'epoca molti criticarono il gioco perché sembrava troppo simile a Divinity: Original Sin 2. Vincke ha ribadito che la filosofia dello studio non è mai stata quella di rifare lo stesso gioco, ma di crearne uno migliore con elementi genuinamente nuovi. Quelle critiche iniziali si sono rivelate completamente infondate quando BG3 ha dimostrato la sua unicità, e lo studio è determinato a ripetere questa trasformazione con Divinity.
Chrystal Ding, writer di Larian, insieme a Vincke e Smith ha risposto ad alcune delle domande più pressanti sulla produzione durante l'intervista post-The Game Awards, rivelando sei dettagli cruciali sul progetto. Per i neofiti della serie Divinity che vogliono prepararsi al lancio del nuovo capitolo, lo studio consiglia di familiarizzarsi con i precedenti titoli, considerando che si tratta di giochi estremamente lunghi che richiedono decine di ore per essere completati adeguatamente.
La data di uscita rimane avvolta nel mistero, ma considerando i tempi di sviluppo tipici di Larian e l'ambizione dichiarata del progetto, i giocatori dovranno armarsi di pazienza. Lo studio ha dimostrato con BG3 di non avere fretta di pubblicare prodotti incompleti, preferendo ritardi a lanci disastrosi.