Avatar di Martina Fargnoli

a cura di Martina Fargnoli

Editor

Warhammer: Chaosbane si avventura nel territorio dominato da Diablo, conteso negli ultimi sei anni anche dal massivo Path of Exile. In arene popolate da demoni, devastate e messe in ginocchio da forze ben al di là di ogni comprensione, Chaosbane si inserisce in modo del tutto naturale. L’immaginario fantasy costruito dalle opere gravitanti intorno all'universo di Warhammer è terreno fertile per la creazione di un hack and slash ambientato nel Vecchio Mondo, sorprende quindi che si sia dovuto attendere solo il 2019 per veder compiuta l’unione tra i dungeon crawler e la proprietà intellettuale di Games Workshop.

Il compito di traghettare il titolo tra i rossi flutti sanguinei dei nemici sacrificati in nome di qualche dio spetta a Eko Software, azienda francese nota per la realizzazione di How to Survive. Un compito non del tutto facile quando ci si confronta con Blizzard e si ha tra le mani un franchise con oltre trent'anni di vita alle spalle. Il team di sviluppo però non ha mai nascosto le sfide da affrontare, neanche quando li abbiamo incontrati durante la Bigben Week e ci è stato raccontato di come i feedback ricevuti della community avessero già messo in moto dei miglioramenti rispetto alla beta chiusa.

Warhammer Chaosbane: in mezzo al Caos

Ciò che salta subito all'occhio, già dopo poche ore di gioco, è una certa cura per il materiale trattato. Le circa 70 tipologie di nemici presenti – così hanno dichiarato gli sviluppatori, ma è davvero difficile tenere il conto di quanti demoni si sono annientati – sono riprodotte facendo a fede ai modelli del gioco da tavolo e il leitmotiv dominante in un’ambientazione in cui il caos la fa da padrone è il suo potere seducente e la sua capacità di fiaccare anche la volontà più ferrea. Tutti gli appassionati saranno deliziati dal vedere susseguirsi su schermo demoni minori e maggiori del tutto riconoscibili.

Che siano sciami di Nurglins o letali e agili Daemonettes c’è sempre rispetto per le caratteristiche di base di ogni diversa incarnazione del Caos. Ciò su cui i demoni si differenziano meno sono però gli attacchi: c’è della varietà ma non si percepisce sempre con così tanta convinzione. Molti attacchi si adattano per lo più a pattern simili, come l’uso di effetti ad area rappresentati da cerchi nel terreno nei quali rimanere accidentalmente oltre il dovuto ci infliggerà danni nel tempo. Un discorso differente va fatto per i boss, rappresentazioni imponenti di demoni maggiori con a disposizione arene grandi ma chiuse dove la vittoria si ottiene solo dopo aver compreso come evitare degli attacchi in serie facendo buon uso anche dell’area di gioco.

Se negli scontri comuni si perde varietà, di contro ci sono davvero un gran numero di abilità per tenere a bada gli avversari tra cui, nel caso dell’Alto Elfo provato, attacchi che è possibile direzionare manualmente una volta che sono stati lanciati. I poteri in nostro possesso si differenziano a seconda del tipo – base, avanzati, divini, passivi – e del livello. Le abilità di base, passive e avanzate hanno tutte un proprio ramo di crescita che è legato al livello raggiunto dal nostro eroe, mentre le abilità divine sono associate a uno skill tree separato, i cui nodi richiedono punti favore e frammenti per essere attivati. Ogni classe di eroi ha quindi a disposizione ampia scelta anche se alcune abilità ci sono sembrate indubbiamente più utili e forti di altre, ma la percezione di cosa è più adatto in un determinato momento cambia se si sta giocando da soli o in modalità cooperativa.

Da soli è più probabile che il nostro personaggio si concentri molto sulla pura sopravvivenza potendo contare sugli attacchi più devastanti, magari in gruppo si è stimolati a cambiare strategia per supportare gli alleati anche solo rallentando i nemici affinché possano subire il fuoco concentrato di un attacco ad area di un compagno o affinché il nostro amico possa essere facilitato nella fuga. La co-op fino a un massimo di 4 giocatori è la modalità principale con la quale affrontare il gioco, rende infatti il titolo più divertente e più interessante da approcciare perché permette di sfruttare le sinergie tra le diverse classi. Non è necessario affrontare il gioco online, potete anche radunare altri tre amici in locale.

La meccanica della Sete di sangue aggiunge un pizzico di competitività tra i propri compagni rendendo le partite meno monotone e con margine di differenza a seconda della squadra con cui si sta giocando. Si può essere supportivi e fare in modo che le sfere rosse lasciate cadere dai nemici vengano raccolte da ogni membro della squadra o può capitare che il gioco si trasformi in una corsa per accaparrarsi il più velocemente le sfere a discapito degli altri. Accumulare le sfere ci dà la possibilità di scatenare un attacco devastante che alle difficoltà maggiori può davvero fare la differenza tra la vita e la morte. Diventa fondamentale anche dosarne i tempi: meglio tenerla per i pericoli più avanzati o usarla quando se ne ha l’occasione? A voi la scelta.

Rigiocabilità o ripetitività?

Warhammer: Chaosbane non è un action-rpg da cui aspettarsi immensi spazi aperti e ricchissimi hub cittadini: il mondo di gioco è piuttosto devastato, ridotto in miseria e flagellato dalle incursioni demoniache quindi gli avamposti “umani” sono per lo più di fortuna e scarsamente popolati. Anche Nuln, il gioiello dell’Impero, offre ben pochi servizi. C’è il mercante, ma non è il classico NPC pronto a inondarci con la migliore mercanzia è tutt'al più un punto di scambio al quale consegniamo tutto il loot che non ci serve per migliorare la nostra relazione con il proprietario. Salire di grado ci farà ottenere delle ricompense. Per sbloccare nuove funzioni, come le benedizioni che non sono altro che un sistema di incantamenti per migliorare le statistiche dell’equipaggiamenti, dovremo attendere l’atto III.

Nonostante ci si avventuri in dungeon in cui la ripetizione di elementi è significativa, ogni macro-area cerca almeno di distinguersi. Il passaggio da una Praag dilaniata dai demoni di Khorne a una Norsca invasa dai corrotti di Slaanesh doveva per forza di cose essere evidente e, più che nella differente struttura dei luoghi, emerge una differenza tematica data da un lato dall'appartenenza a uno dei Dei Oscuri e dall'altro dovuta alla posizione geografica dei luoghi che visiteremo. La poca varietà percepibile dei dungeon può però smorzare un po’ l’entusiasmo e accentuare quella sensazione di già visto che in partite lunghe inizia a farsi sentire.

Se l’ambiente esterno non sempre ispira a rigiocare il titolo, il padroneggiare le 4 diverse classi al termine della campagna è sicuramente un incentivo maggiore soprattutto se le risorse ottenute con un personaggio sono condivise. Completata una zona, invece, si aggiungono delle diverse modalità come la Boss Rush e le Spedizioni. Le seconde, in particolare, ci riportano ad affrontare i dungeon con l’aggiunta di elementi casuali che vivacizzano gli obiettivi. Lo scopo principale è sterminare ogni forma demoniaca presente nel livello, ma ogni tanto compariranno obiettivi aggiuntivi come distruggere un determinato oggetto o uccidere quanti più possibili bersagli speciali segnati sulla mappa.

Un titolo come Warhammer: Chaosbane vive di aggiornamenti e nuovi contenuti. Non è ancora possibile dare un parere su ciò che verrà dopo, anche se Eko Software ha ben definito già un piano di contenuti gratuiti e a pagamento. Attualmente oltre alla Boss Rush, le spedizioni e la modalità Relic Hunt per ottenere pezzi di armatura più forti si trovano soltanto vari livelli di difficoltà. I contenuti possono sì impegnare per svariate ore se accompagnati da amici, ma molto del futuro del gioco sarà definito dagli aggiornamenti che arriveranno, tra cui anche la hardcore mode con morte permanente.

Sul fronte tecnico PC, a patto di stare comunque almeno nei requisiti consigliati, non abbiamo notato significativi cali di frame rate o rallentamenti. Il gioco di per sé non è particolarmente esigente graficamente e rispetto ai fini di una buona giocabilità la performance è l’elemento che abbiamo considerato. Anche i tempi di caricamento non sono eccessivi e si verificano principalmente in fase di ingresso in un nuovo dungeon.