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a cura di Dario D'Elia

Una Nissan GT-R che viaggia a 293 km/h non fa molta impressione, ma se a quella velocità è in grado di mantenere una connessione mobile 5G e raggiungere 1,1 Gpbs in download la questione cambia.

L'operatore giapponese NTT Docomo, in collaborazione con NEC e Nippon Telegraph and Telephone Corporation (NTT), ha dimostrano con un test su pista che impiegando un'apparecchiatura mobile e infrastrutture fisse è già possibile nella banda di frequenza dei 28 GHz mantenere connessioni ultra-broadband anche in condizioni estreme.

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Partecipanti al progetto

La Nissan GT-R del Docomo Team Dandelion Racing, adeguatamente attrezzata, ieri presso il Japan Automobile Research Institute (JARI) di Tsukuba è riuscita a raggiungere un picco di downloading di 1,1 Gbps a 293 km/h, mantenere la connessione a 290 km/h e trasmettere riprese 4K 120 FPS - quindi in uplink - con codec HEVC a 200 km/h.

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Dotazione

Per ottenere questo risultato i tecnici giapponesi si sono affidati al cosiddetto "beamforming", ovvero una modalità di trasmissione che concentra la potenza radio in una specifica direzione, e al "beam tracking", che mantiene la "connessione" con l'unità mobile a prescindere che si cambi stazione radio.

Sotto un certo punto di vista potrebbe essere considerata un'iniziativa promozionale, ma in verità il test risponde alle perplessità del settore automotive sul fronte 5G. Prestazioni trasmissive di tale livello, in condizioni limite, confermano che in ambito consumer sarà possibile fornire servizi sempre più avanzati a prescindere dalla velocità del mezzo e soprattutto ridurre i rischi di disconessione.