A Milano l'apice mondiale della ricerca sulle reti neurali

Reti neurali e macchine in grado di apprendere sono tra i campi di ricerca più promettenti, e un team di ricercatori del Politecnico di Milano ha appena ottenuto uno dei riconoscimenti più prestigiosi. A guidarlo il professor Cesare Alippi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Politecnico di Milano ha ricevuto il premio INNSG per gli studi sulle reti neurali, riconosciuto dalla Internation Neural Networks Society. Il riconoscimento, che arriva in Italia per la prima volta, va in particolare al professore Cesare Alippi, "per gli eccezionali risultati ottenuti nel campo dell'ingegneria delle applicazioni delle reti neurali e dell'apprendimento nelle macchine".

L'ambito di ricerca è quello dell'Internet delle Cose (Internet of Things, IoT), vale a dire quello delle macchine connesse, autonome e in grado di apprendere. Studi che si applicano a una moltitudine di dispositivi, dagli smartphone ai termostati, passando per gli ospedali, le automobili e i sistemi di produzione e distribuzione dell'energia.

Il professor Alippi, che collaborò al progetto del primo chip neurale progettato in Italia, lavora su questo tema da 25 anni. Ora lui e il suo gruppo stanno lavorando alla possibilità di fornire "funzionalità molto avanzate, proprie dell'intelligenza umana, alle unità di elaborazione".

cesare alippi
Cesare Alippi

Ciò renderà possibili nuove categorie di dispositivi, e nuove aree di applicazioni che oggi cominciamo appena a intuire. In particolare, continua Alippi, "mettiamo a punto metodi in grado di rilevare e mitigare il manifestarsi di guasti che interessano sensori e meccanismi di interazione con l'ambiente, prima che il problema indotto dal guasto arrivi al processo decisionale".

In altre parole, si tratta di individuare e risolvere un difetto o un guasto prima che tutto il sistema risenta delle conseguenze. È Alippi stesso a fornirci un esempio pratico: il computer di un'auto che "capisce" se il sensore degli airbag sta funzionando male, ed evita che si attivi perché viene percepito un incidente che in verità non c'è mai stato.

"Ci troviamo davanti a un'evoluzione tecnologica senza precedenti, dove le architetture cognitive su basi neurali fanno e faranno sempre più la differenza. Il premio Gabor assegnatomi rende onore al sottoscritto e al campo di ricerca menzionato".

Non solo è un piacere fare le congratulazioni al professor Alippi, ma è doveroso anche prendere atto di come la IoT, in pochi anni, sia passata dall'essere un concetto etereo a un'idea concreta, con un enorme potenziale che si esprimerà nell'immediato futuro.

Il mondo sta cambiando molto rapidamente, sotto i nostri occhi, così velocemente che a volte non ce ne rendiamo conto. Difficile anche solo immaginare che cosa vedremo nell'arco dei prossimi dieci anni.