Adiconsum: la TV in 4:3 danneggia gli LCD

Adiconsum chiede la transizione al formato 16:9, ma forse la sua tesi "tecnica" è un po' debole.

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a cura di Dario D'Elia

Adiconsum ha deciso di prendersela con le emittenti televisive, quindi RAI, Mediaset e La7, per le trasmissioni in formato 4:3. Secondo l'associazione per i diritti dei consumatori questa modalità, alla lunga, potrebbe danneggiare i televisori LCD widescreen. Quindi dato che il mercato sta andando verso il formato 16:9 sarebbe bene che le reti rispondessero alle rinnovate esigenze dei consumatori – un po' come già annunciato dalla tedesca RTL.

La questione è piuttosto delicata: di fatto Adiconsum vorrebbe un emendamento all'attuale legge che obblighi le emittenti a trasmettere in 16:9 dal gennaio 2009. Il problema di fondo, però, è che la tesi sostenuta da Adiconsum è piuttosto controversa. Tutto pare essere nato dalla lettura di un manuale di un televisore Samsung. "Su un TV LCD, l'uso del formato 4:3 per un periodo prolungato può lasciare traccia dei bordi sulla parte sinistra, destra e centrale del video a causa delle differenti emissioni luminose dello schermo", sostiene di aver letto Adiconsum. "… questo tipo di danni non è coperto da garanzia".

Se da una parte è risaputo che sui televisori al Plasma le immagini fisse – quindi anche le bande nere – possono produrre un precoce deterioramento dei pixel e il cosiddetto effetto screen-burn, in ambito LCD il fenomeno della "persistenza" viene annullato semplicemente con lo spegnimento temporaneo del televisore.