Il CERN ha annunciato la ripresa degli esperimenti con il Large Hadron Collider (LHC). La riaccensione è avvenuta il 25 marzo scorso dopo la pausa invernale che serve per tutta l'attività di manutenzione. Il più potente collisore al mondo è quindi stato messo a punto impiegando fasci di bassa intensità e collisioni di protoni pilota, e dopo la disavventura con un piccolo mammifero adesso gli esperimenti hanno ripreso.

Frédérick Bordry, direttore del Dipertimento acceleratori e tecnologia al CERN, fa sapere tramite una nota ufficiale che "l'LHC sta funzionando estremamente bene" e che l'obiettivo ambizioso che gli scienziati si sono posti per il 2016 è "raccogliere sei volte più dati che nel 2015".
Fabiola Gianotti, Direttore Generale del CERN, aggiunge che "il riavvio dell'LHC porta sempre con sé grande emozione. Gli esperimenti del 2016 saranno in grado di eseguire misurazioni più precise del bosone di Higgs e di altre particelle note, e i dati ci permetteranno di guardare ad una nuova fisica, con un accresciuto potenziale di scoperta".
Anche se non c'è alcun riferimento esplicito, la mente corre a quell'anomalia registrata a dicembre 2015, quando entrambi gli esperimenti Atlas e CMS rilevarono un piccolo eccesso locale, con una massa sei volte maggiore rispetto a quella del bosone di Higgs. Un particolare che mise in fermento il mondo scientifico, perché potrebbe essere stata una banale fluttuazione o una scoperta rivoluzionaria. Ora che l'LHC è tornato in funzione si cercherà di replicare quell'evento.
Ricordiamo che il 2016 è il secondo anno in cui nell'LHC avverranno collisioni a 13.000 miliardi di elettronvolt. La differenza è che quest'anno gli operatori aumenteranno il numero di collisioni per arrivare fino a 1 miliardo di collisioni al secondo. Eckhard Elsen ha dichiarato che "nel 2015 abbiamo aperto le porte su un nuovo paesaggio, ora possiamo cominciare ad esplorarlo in profondità".

Oltre al bosone di Higgs, che è un pezzo fondamentale del puzzle per il Modello Standard, ci sono ancora molte domande che rimangono senza risposta, per esempio sulla materia oscura. L'enorme quantità di dati che verrà prodotta nel 2016 dall'LHC potrebbe permettere ai fisici di rispondere a queste e molte altre domande, per sondare ulteriormente il Modello Standard e trovare eventuali indizi circa la fisica che sta al di là di esso.