Amazon sotto indagine per l'acquisto di Roomba, ecco perché

La Commissione Europea indaga sull'acquisizione di iRobot da parte di Amazon per possibili pratiche anticoncorrenziali. Anche Google è sotto osservazione.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La Commissione Europea ha appena avviato un’indagine volta a capire se e in che misura l’acquisto di iRobot da parte di Amazon può innescare pratiche anticoncorrenziali. L’autorità antitrust dovrà giungere ai primi risultati entro il 15 novembre, e nel frattempo anche la FTC statunitense sta portando avanti la stessa inchiesta.

Il timore principale è che Amazon possa impedire ostacolare l’attività di concorrenti come ECOVACS o Dreame, anche se il punto non è tanto se i concorrenti sono presenti oppure no, ma la visibilità su Amazon.

Secondo la Commissione, infatti, Amazon potrebbe favorire i prodotti di iRobot nei risultati di ricerca a pagamento e non, o praticare prezzi più alti ai concorrenti che volessero fare pubblicità. Desta preoccupazione anche la certificazione “Works with Alexa”, che Amazon potrebbe usare per rendere i suoi prodotti più invitanti. Infine, la Commissione ha espresso preoccupazione per l'accesso di Amazon ai dati degli utenti di iRobot, che secondo la Commissione potrebbe fornire al gigante dell'e-commerce "un importante vantaggio".

Amazon e Google sotto osservazione in Europa

La situazione di Amazon non è diversa da quella del suo principale concorrente Google.

In entrambi i casi il modello di business inizia con una persona che scrive qualcosa in una casella di ricerca. E in entrambi i casi le autorità hanno trovato che si è creata una posizione dominante, su cui è doveroso e legittimo vigilare ed eventualmente intervenire.

Google negli anni ha dovuto affrontare diverse indagini, e in più di un’occasione è stata multata dalla Commissione Europea o da altri enti regolatori altrove nel mondo. La storia di Amazon è simile, anche se finora il colosso dell’ecommerce non ha ricevuto sanzioni salate quanto quelle imposte a Google. Quest’ultima, infatti, ha già accumulato multe per quasi 9 miliardi di euro solo in Europa; ma ha fatto appello in tutti i casi, quindi almeno per il momento non ha pagato nulla.

Entrambe le società hanno dei conti aperti con le autorità antitrust di tutto il mondo, e forse è normale e giusto che le cose vadano così. Quando un’azienda diventa abbastanza grande da poter alterare il mercato con le proprie azioni, magari andando a impedire lo sviluppo di aziende piccole e innovative, ecco che ha senso l’intervento delle autorità antitrust.

Aggiornamento - statement attribuibile a un portavoce Amazon: "Continuiamo a lavorare con la Commissione Europea per rispondere alle domande e affrontare ogni preoccupazione individuata in questa fase. iRobot, che si trova ad affrontare un'intensa concorrenza da parte di altri fornitori di aspirapolvere, offre prodotti pratici e innovativi. Riteniamo che Amazon possa offrire a un'azienda come iRobot le risorse per accelerare l'innovazione e investire in funzionalità critiche, riducendo al contempo i prezzi a vantaggio dei consumatori”.