Amazon vuole Texas Instruments per farsi i chip da sola

Secondo indiscrezioni Amazon sarebbe sul punto di comprare da Texas Instruments la divisione che produce i SoC OMAP. Si verrebbe così a creare un nuovo attore con il controllo totale dell'ecosistema, sulla falsa riga di quanto fatto da Apple.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Amazon è sul punto di acquistare da Texas Instruments la divisione che si occupa di produrre i chip OMAP; il sito israeliano Calcalist.co.il racconta che le trattative tra le due aziende sarebbero in "stato avanzato". L'unica certezza assoluta per ora è che TI aveva annunciato solo poche settimane fa l'intenzione di abbandonare il settore smartphone e tablet per concentrarsi sui cosiddetti prodotti "embedded", in particolare quelli per le automobili.  

Ed ecco entrare in gioco Amazon, che potrebbe spendere miliardi di dollari per prodursi in casa i chip montati sui prodotti della famiglia Kindle, dal più piccolo sei pollici standard al Kindle Fire HD, passando dal recentissimo Paper White.

Didascalia

Per quanto la notizia sia priva di conferme ufficiali è certamente credibile. Negli ultimi anni infatti quasi tutti i colossi dell'IT hanno inseguito un modello che prevede il controllo della piattaforma hardware insieme a quello del software.

L'esempio più noto è certamente quello di Apple, che acquistò PA Semi ormai più di quattro anni fa, e oggi è in grado di progettarsi SoC completi come l'A6 montato sull'iPhone 5. L'azienda di Cupertino tuttavia non è l'unica ad aver imboccato questa strada: ci sono anche Google, proprietaria di Motorola dall'estate del 2011, e Microsoft.

Quest'ultima non ha (ancora) comprato aziende specializzate in hardware ma comunque produrrà i tablet Surface con Windows 8, e ha al proprio attivo la piattaforma Xbox 360, seppur questa sia realizzata anche con dei partner. Inoltre non va dimenticata Samsung, azienda che si fa in casa praticamente tutto ciò che c'è nei propri smartphone, tranne il sistema operativo - ancora per poco (Smartphone Samsung Tizen ormai ufficiale, addio Bada).

L'acquisto da parte di Amazon non sarebbe quindi una sorpresa, e di certo non solleverebbe questioni antitrust. Diversi concorrenti potrebbero preoccuparsi: in primo luogo Barnes&Noble, che usa proprio i chip OMAP per il Nook - il più diretto concorrente del Kindle.

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Anche Nvidia, Qualcomm e la stessa Google potrebbero però vedere quest'operazione come una possibile minaccia. Perché se è vero che il Kindle Fire è la più grande minaccia ai tablet Android, un'Amazon che ne fa di migliori è più economici mette ancora più in difficoltà le possibili vendite di Asus Transformer Pad, Nexus 7, Samsung Galaxy Tab e così via.

Dall'altro lato della barricata troviamo un possibile terremoto, cioè un iPad mini da sette pollici con un prezzo minimo di 249 euro (anche questo un dato non confermato). Un quadro complesso, a cui si aggiunge l'imminente arrivo dei prodotti Windows 8 e Windows RT, sui quali c'è qualche perplessità.

Amazon ed Apple potrebbero finire per realizzare una morsa d'acciaio e obbligare tutti gli altri ad abbassare i prezzi per sopravvivere: una prospettiva invitante per i consumatori nel breve termine, ma anche la base per un possibile duopolio che forzerà il passaggio a quella "economia dell'accesso" nella quale l'utente finale non possiede più, ma usa dispositivi economici per accedere alle informazioni - qualsiasi essi siano - pagandone il prezzo deciso da uno o più fornitori.